L’outsourcing di servizi logistici: una guida definitiva alle migliori pratiche
A partire dagli anni ’90 si è andata progressivamente sviluppando la tendenza da parte delle aziende manifatturiere e distributrici a terziarizzare le attività operative legate alla Logistica, in altri termini a “darla in outsourcing”.
Dare in appalto una funzione aziendale come la Logistica, o anche solo un suo servizio, significa affidare a terzi quell’attività (l’appaltatore, il quale ricaverà un compenso economico dalla prestazione del servizio stesso), attraverso un appropriato Contratto di Servizio.
Già dalla definizione, quindi, è chiaro che ad essere oggetto dello scambio economico non è un bene tangibile, bensì un servizio, che diventa tangibile solo quando viene svolto e produce un risultato.
Tuttavia, come nel caso della produzione di un bene, che deve corrispondere al progetto del bene stesso (forma, dimensioni, materiali, colori e tutte le altre caratteristiche tangibili del bene), anche per la produzione di un servizio deve sempre sussistere, a tutela sia dell’acquirente (committente) sia del suo venditore (appaltatore), l’aderenza a un Progetto di Servizio.
Il Progetto di Servizio diventa quindi il cardine attorno al quale ruota la definizione di cosa, quando e come deve essere svolto; nel Progetto di Servizio logistico devono essere chiari:
- il perimetro del servizio, ossia l’oggetto stesso dello scambio economico
- le attività dettagliate che sono incluse in questo perimetro
- i tempi (minimi e massimi) in cui il servizio deve essere svolto
- i modi in cui il servizio deve essere svolto
- i compensi dovuti per lo svolgimento del servizio nei tempi e nei modi concordati
- le penali dovute nel caso il servizio non venga svolto nei tempi e nei modi concordati
Emergono quindi due elementi fondamentali per la corretta stesura di un Progetto di Servizio:
- Capitolato Tecnico dei Servizi
- Allegato Tariffario
Dunque schematicamente l’iter di un Contratto di Servizio Logistico deve seguire questi passi:
- redazione del Progetto di Servizio, che include il Capitolato Tecnico e l’Allegato Economico;
- successivamente, la Selezione del partner operativo tramite l’analisi del Progetto di Servizio e la discussione delle le Clausole specifiche di tutela per committente ed appaltatore, che permette la Stipula del Contratto di Servizio.
La stipula del Contratto di Servizio avverrà solo dopo aver selezionato l’appaltatore più idoneo. Con un efficace acronimo si definiscono 3PL (third party logistics) i fornitori in grado di garantire ai committenti la gestione più o meno autonoma delle attività logistiche. Sono nate negli ultimi anni anche le 4PL e 5PL, aziende in grado di gestire perimetri di azione ancora più vasti, dal procurement fino alle attività di post-vendita e amministrazione, e dunque ampliano il loro raggio di azione ben oltre l’ambito logistico, fino ad includere attività quasi “core” per le aziende committenti.
Prima fase - La definizione del Perimetro di Servizio
L’azienda che intende terziarizzare un’attività logistica, deve anzitutto chiarire al suo interno i confini del servizio che sarà oggetto di appalto. Questa definizione farà emergere:
- i costi interni attuali del servizio (che saranno utili a terziarizzazione avvenuta per fare un benchmark economico tra il prima e il dopo)
- calcolare l’impatto economico percentuale che tale perimetro interno ha sul business aziendale, e valutare la sua elasticità rispetto ai volumi del business stesso; tipicamente, la funzione all’interno dell’azienda avrà un comportamento stanzialmente rigido rispetto ai volumi (costo fisso) mentre lo scopo primario della terziarizzazione è quello di rendere tale costo variabile e proporzionale ai volumi di business
- le interfacce tra il futuro servizio terziarizzato e le funzioni aziendali che rimarranno interne: spesso si sottovaluta l’impatto che terziarizzare un servizio logistico può comportare ad esempio nel processo commerciale o di post-vendita: mantenere un interfacciamento esterno-interno efficiente ed efficace è fondamentale
- eventualmente identificare il numero di risorse umane o di altri asset aziendali (magazzini, mezzi, impianti) che dovranno essere oggetto di cessione all’appaltatore (cessione di ramo d’azienda)
L’outsourcing logistico si può dividere preliminarmente in due macro gruppi:
- outosurcing della fase di trasporto (ossia dal magazzino verso i distributori o i clienti)
- outsourcing della fase di magazzino (che si può suddividere in uletriori micro-fasi, che coinvolgono il solo stoccaggio delle merci o anche la preparazione degli ordini o la gestione della reverse logistics)
In genere la terziarizzazione del trasporto è abbastanza naturale per aziende che lavorano in ambiti commerciali un minimo diffusi (oltre la provincia sede dell’azienda, per dare una indicazione di massima). Questo perché le aziende che effettuano trasporti in conto terzi (corrieri espressi o collettamisti o trasportatori full truck load) possono oramai offrire un’organizzazione adeguata per la copertura del territorio ed il rispetto dei tempi di consegna, e di conseguenza indici di costo unitario molto concorrenziali rispetto al trasporto “fatto in casa”.
Le prime aziende di trasporto in Italia si sono diffuse già dalla metà del secolo scorso, raggiungendo nel corso dei decenni quelle dimensioni e quella organizzazione su dimensione regionale o nazionale che permettono loro di raggiungere le economie di scala necessarie per essere competitive ed efficaci.
Il discorso è leggermente diverso per le aziende appaltatrici di servizi logistici, che in Italia hanno al massimo un trentennio di storia. Si tratta spesso di multinazionali che operano nel nostro paese dalla metà degli anni ’80, e che detengono quote di mercato molto elevate. I committenti si sono rivolti a loro solo successivamente alla terziarizzazione del trasporto, quando anche le dimensioni di questi Operatori Logistici hanno permesso loro di raggiungere quelle efficienze di scala che ne hanno aumentato l’appeal economico e operativo. Inoltre, con l’aumento costante della competitività dei mercati, è diventato sempre più stringente il bisogno da parte delle aziende committenti di ottenere efficienze di costo in ogni fase operativa del business, in primis la Logistica.
Dunque, il perimetro del servizio logistico deve essere identificato “esplodendo” il processo aziendale nelle sue fasi e sotto-fasi, e tracciando un confine che ne definisca in modo preciso l’inizio e la fine.
Vedremo nella prossimamente il dettaglio delle macro-fasi e delle micro-fasi logistiche che possono essere incluse o escluse dall’oggetto di un Contratto di Servizio logistico, e le implicazioni pratiche delle diverse scelte che si possono operare.