Il rapporto fra crescita e redditività dell’impresa
Un recente rapporto redatto dal Centro Studi Ucima (2014) realizzato su 621 aziende del comparto della meccanica strumentale e del packaging ha reso evidente la relazione fra dimensione dell'azienda e redditività.
Il 52% delle imprese osservate comprese nel range di fatturato 0-2,5 milioni di euro ha una redditività media poco inferiore a 100 milioni per addetto (98).
In totale le imprese che fatturano meno di dieci milioni rappresentano l'83% delle aziende campione. Solo il 3% supera un fatturato di cinquanta milioni di euro anno con una redditività di 282 milioni per addetto; esattamente il triplo delle aziende più piccole del campione.
È inoltre interessante notare che è rispettata la curva 80/20 o di Pareto, infatti, il 17% delle aziende osservate fattura 80% dell'ammontare totale.
Il rapporto citato dimostra quanto la dimensione aziendale penalizzi i progetti d'innovazione dei prodotti, dei processi e organizzativi necessari per migliorare la redditività aziendale.
Contrariamente ad un adagio di alcuni anni fa "piccolo non è bello"; la dimensione aziendale limita i processi di diversificazione, d'investimento e di presenza sui mercati globali.
Un altro aspetto posto in evidenza dall'analisi è la rilevante esternalizzazione del prodotto: valutata in circa l'85% del totale, anche questa dipendente dalla dimensione delle aziende.
Un'altra analisi apparsa su "Il Sole 24 ORE " del 29.1.2015 esamina il valore aggiunto prodotto dalle industrie manifatturiere delle provincie europee: Bergamo e Brescia superano le corrispondenti provincie tedesche (Wolfsburg, Ingolstat, ..) per valore aggiunto complessivo prodotto, ma se si esamina il valore aggiunto per addetto le provincie italiane realizzano un terzo del valore delle provincie tedesche.
Anche in questo survey il sistema delle imprese italiane si segnala per la sua ridotta dimensione e il basso livello d'integrazione che la dimensione comporta.