L'indice di rotazione: calcolo, definizione ed applicazioni gestionali
L'importanza dell'indice di rotazione
Tra tutti gli indici di gestione delle scorte, l'indice di rotazione ricopre senza dubbio una posizione di rilievo in quanto strumento versatile e potenzialmente al servizio di differenti aree aziendali (dal magazzino, al cost controlling, agli acquisti). Si procederà innanzitutto alla definizione dell'indice di rotazione e alla formalizzazione del suo calcolo per poi trattarne i molteplici utilizzi gestionali.
Come calcolare l'indice di rotazione.
L'indice di rotazione di un determinato articolo esprime il numero di volte in cui, in un certo periodo di tempo, il materiale si "rinnova" o "ruota" in magazzino. Un indice di rotazione annuale pari a 3 significa che il materiale ruota tre volte in dodici mesi: dopo un primo carico a magazzino ed un successivo scarico, vi è un secondo ricevimento con conseguente scarico ed infine un terzo carico e scarico. Un elevato numero dell'indice di rotazione significa che le scorte ruotano molte volte (o velocemente); un indice di rotazione basso, significa invece che le scorte rimangono più "ferme" o ruotano più lentamente.
Il calcolo dell'indicatore è piuttosto semplice e si ottiene rapportando le vendite di un determinato periodo con lo stock medio a magazzino dello stesso periodo. Si supponga che i dati di vendite e di giacenze mensili di un determinato articolo siano quelli riportati in figura 1.
Figura 1. Dati di vendita e giacenza media dell'articolo x.
Il totale vendite annue risulta pari a 2.070, mentre lo stock medio annuale è di 237. Riprendendo la formula sopra riportata, l'indice di rotazione risulta: 2.070 / 237= 8.7 ; il materiale X ruota 8.7 volte in un anno.
Tre considerazioni sulla modalità di calcolo sopra presentata:
- Quale granularità considerarte nel calcolo della media? Nell’esempio sopra riportato, il livello di stock è stato calcolato con una media annuale su base mensile; qualora, i livelli di stock varino molto a livello settimanale, la media annuale puo essere calcolata sulla base dei 52 valori settimanali. Analogo discorso se il business oggetto del calcolo subisce variazioni stock rilevanti se analizzati su base giornaliera: la media stock annuale potrebbe quindi essere calculata sulla base dei 365 valori giornalieri.
- I dati riportati in figura 1 potrebbero essere sia dati attualizzati (ad esempio l’anno precedente) che dati previsionali (budget o forecast): quali scegliere? La risposta è necessariamente legata al livello di accuratezza delle previsioni: qualora i dati previsionali siano affidabili e frutto di un processo stabile e collaudato (alto livello di accuratezza) questi sono ovviamente da preferire in quanto potenzialmente anticipatori di tendenze di mercato e dinamiche che i dati actual non incorporano; in caso contrario, è necessario procedere all'utilizzo dei dati reali (eventualmente epurati da eventi inusuali che non si si aspetta si ripresentino nel prossimo periodo).
- Qualora la stagionalità delle vendite (e di conseguenza il profilo dello stock) sia molto marcata e si presenti in maniera distorsiva all'interno del portfolio articoli (alcuni articoli con vendite concentrate prevalentemente nel periodo estivo ed altri nel periodo invernale), può risultare fondamentale procedere ad un calcolo dell'indice di rotazione due volte l'anno, considerando, in entrambe le occasioni solo gli ultimi 6 mesi in modo da riflettere nell'indicatore la stagionalità; in quest'ultimo caso è importante ricordare come la rotazione sia un indice espresso su base semestrale: esprime quindi il numero di volte che il materiale si rinnova in sei mesi e , di conseguenza, l'indice di giacenza media sarà calcolabile come: 182,5 giorni/ indice di rotazione semestrale.
Parlare di indice di rotazione equivale a parlare di tempo di giacenza media di un articolo: conoscendo l'indice di rotazione riesco infatti a sapere quanto tempo un articolo rimane in media in magazzino dal suo ricevimento fino alla vendita; dato infatti l'indice di rotazione annuale, il tempo di giacenza media si ottiene rapportando: 365 / Indice di rotazione Rimanendo nel medesimo esempio sopra presentato, l'articolo X ha un tempo di giacenza media pari a 365/8.7= 42 giorni; in altri termini, affermare che l'articolo X ha una rotazione annuale di 7,2 è equivalente ad affermare che il suo tempo di giacenza media è di 42 giorni.
Definito l'indice di rotazione ed esemplificato il suo calcolo, è ora possibile presentare i suoi principali utilizzi nella gestione quotidiana delle scorte, nei processi di approvvigionamento/acquisto e previsione dei costi logistica.
Utilizzi gestionali dell'indice di rotazione.
- 1 - Una terza applicazione dell'indice di rotazione è invece legata all’analisi degli stock e conseguenti indicazioni operative su conte fisiche e controlli qualitativi:
- 2 - Si consideri ora una seconda applicazione legata all'ottimizzazione dei trasferimenti tra depositi, attraverso il seguente semplice business case: una azienda ha un magazzino di proprietà e per motivi di spazio trasferisce in un deposito esterno di proprietà di terzi la propria merce pagando affitto e movimentazione merce presso questo deposito. Ogni volta che una SKU viene trasferita in deposito esterno, viene pagato un costo per l'affitto dello spazio: più spazio viene utilizzato, più elevato è il costo (il contratto di affitto è quindi totalmente variabile). Quali articoli trasferire per minimizzare i costi? Ovviamente quelli che saranno per primi venduti liberando il prima possibile lo spazio esterno, quindi gli articoli con rotazione più elevata (o tempo di giacenza media più basso).
- 3 - Si considerino innanzitutto le implicazioni della rotazione nella organizzazione operativa dello stoccaggio: se chi organizza/gestisce gli spazi del magazzino è in grado di conoscere le rotazioni di ogni materiale, potrà di conseguenza allocare a magazzino i materiali in maniera tale da minimizzare gli spostamenti per i prelievi, seguendo una banale regola:
>> materiali con alta rotazione → stoccati in aree facilmente accessibili e più vicine
>> materiali con bassa rotazione → stoccati nelle rimanenti aree
Si pensi ad esempio alla ottimale allocazione di materiali in un magazzino completamente scaffalato: i ripiani inferiori (facilmente accessibili) sono dedicati ad articoli ad alta rotazione, quelli a media altezza ad articoli a media rotazione, mentre quelli più in alto agli articoli a bassa rotazione. Una allocazione ottimale secondo questi semplici principi permette una riduzione dei tempi/costi di prelievo, una riduzione della movimentazione delle merci (nel caso in cui la struttura del magazzino imponga un prelievo LIFO) e quindi riduzione di possibili danneggiamenti, errori, perdite,..... -
- mettendo in correlazione la rotazione con le differenze inventariali riscontrate, è possibile verificare una logica assunzione in base alla quale al crescere della movimentazione, aumenta la probabilità di errori e quindi di discrepanze inventariali. Se i numeri forniscono supporto a tale assunto, gli articoli soggetti a verifiche/conte inventariali più frequenti devono essere quelli con più elevato indice di rotazione; viceversa, indici di rotazioni più bassi, segnalano articoli potenzialmente a minor rischio di errori/differenze e quindi oggetto di verifiche meno frequenti;
- analogo discorso può essere riferito a problemi qualitativi dovuti a lungo stoccaggio. Mettendo in correlazione la lunga giacenza con maggiroe probabilità di problemi qualitativi, sarà possibile pianificare controlli qualitativi sugli stock sulla base dell’indice di rotazione, eseguendo controlli piu frequenti su SKU a bassa rotazione.
- 4 - Si procederà ora a focalizzare l'attenzione sul tempo di giacenza media calcolato, come sopra esemplificato, rapportando 365 all'indice di rotazione annuale. Affermare che un articolo ha un indice di rotazione di 8, equivale ad affermare che il suo tempo di giacenza media sia pari a 45 giorni: una unità di questo materiale ricevuta a magazzino un mese fa sarà evasa (spedita) tra 15 giorni. Una informazione di questo tipo può in certi contesti risultare molto strategica da un punto di vista di ottimizzazione/pianificazione degli spazi: conoscere tra quanti giorni un materiale sarà spedito, equivale a conoscere quando una area/ ubicazione da questo occupata diventerà infatti libera.
Alcuni esempi:- un’area de magazzino sarà oggetto di manutenzione: tra quanto l’area sarà libera in modo da pianificare la manutenzione senza dover sostenere extra costi di movimentazione?
- Un operatore logistico gestisce uno spazio dedicato a piu clienti e necessita di simulare come ottimizzare lo spazio distribuendolo tra clienti che necessitao spazi per fortafoglio articoli con rotazioni differenti;
- una azienda ha un network logistico con due depositi entrambi con un contratto di affitto fisso: uno dei due è in scadenza e potrebbe essere rinnovato con condizione di affitto variabile: come pianificare la gestione dei trasferimenti tra i due depositi?
- 5 - Una ulteriore applicazione della giacenza media è afferente l'organizzazione operativa degli approvvigionamenti (ci si riferisce quindi ad una rotazione /giacenza media calcolata, ad esempio, su materie prime o parti di ricambio); la giacenza media può essere agevolmente interpretato come uno strumento per valutare la catena di approvvigionamento da una duplice prospettiva: efficacia della catana logistica e autonomia verso i fornitori.
Al crescere della giacenza media, l'efficacia della catena logistica diminuisce (si viaggia con scorte medie più elevate e conseguenti costi di gestione), ma si garantisce una certa autonomia dei fornitori. Al contrario, basse giacenze medie (quindi materiali che ruotano velocemente) sono sintomo di efficace gestione logistica, ma al contempo di una limitata autonomia verso il fornitore: un eventuale rallentamento nella fornitura potrebbe immediatamente portare alla rotture di stock. - 6 - Rimanendo nell’area acquisti, un utilizzo dell’indice da non sottovalutare è legato a come effettuare analisi indirette sui nostri fornitori: ipotizziamo di ricevere in maniera costante merce da un fornitore. In base al numero di lotto (quindi alla data di produzione) conosciamo la giacenza media della merce ricevuta. Se questa giacenza è ipotizzabile come rappresentativa di tutto il fatturato del fornitore, allora possiamo derivare la rotazione del magazzino del nostro fornitore. Avendo a disposizione quindi la rotazione:
-
- se conosciamo informalmente una indicazione delle giacenze inventariali del nostro fornitore, ecco che possiamo ricavare le vendite totali e quindi il suo fatturato;
- se conosciamo il fatturato complessivo , possiamo ricavare la giacenza media.
Analisi di questo tipo possono essere condotte in maniera più raffinata tramite amnalisi di bilancio dei fornitori, ma perché non sfruttare semplici informazioni per ottenere dati potenzialmente utilizzabili durante le negoziazioni?
- 7 - Un ultimo utilizzo dell’indice di rotazione di porta in un'ottica di budgeting/previsione dei costi logistici. Si consideri il seguente caso: una azienda gestisce un deposito in prossimità del cliente e presso questo deposito deve garantire uno stock di sicurezza di 1.500 pezzi. Come prevedere le quantità da trasferire in sede di budget, e quindi i costi di trasferimento? Lo stock di sicurezza è composto da materiali che mediamente hanno una rotazione annuale di 8, con quindi una giacenza media di 45 giorni: per garantire una scorta di sicurezza presso il deposito di 1500 pezzi, sarà necessario trasferire 12.000 nell'arco dell'anno (1.500 x 8).
Conclusioni.
Si sono presentati 7 differenti aree di utilizzo gestionale dell'indice di rotazione. Si veda figura 2 per una loro schematizzazione riassuntiva
L’indice di rotazione è frutto di un calcolo molto semplice ed intuitivo nella sua logica, ma nonostante questo le sue applicazioni sono molteplici facilitando inoltre, elemento non da poco, un dialogo intefunzionale: permette la costruzione di un terreno comune tra operativi di magazzino , finance, acquisti,… contribuendo ad una visione end to end degli stock,dei costi logistici e del loro processo di ottimizzazione.
Figura 2. Le differenti applicazioni gestionali dell'indice di rotazione.
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