Il mercato della logistica conto terzi
La logistica è ormai un settore vitale per l'economia, in grado di dare una spinta aggiuntiva alla crescita dei Paesi, tanto che dopo anni in cui si è posta l'attenzione alla produzione e agli aspetti prettamente operativi, le aziende hanno iniziato a considerare il trasporto e la distribuzione come nuova frontiera per continuare la strategia di abbattimento dei costi.
In quest'ottica molte aziende hanno preso e stanno prendendo in considerazione uno strumento tattico e strategico quale l'outsourcing, che di fatto consente di trasformare un'attività marginale, o svolta in modo poco efficiente, nell'attività principale (core business) di un'altra azienda, la quale può raggiungere alti livelli di performance che le singole organizzazioni invece non sarebbero in grado di ottenere.
La struttura dell'industria dei servizi logistici è in continuo sviluppo in quanto caratterizzata da frequenti processi di integrazione orizzontale e verticale, e dall'entrata di nuovi attori che prima operavano in altri settori.
È certo, però, che i fornitori di servizi logistici trovano tradizionalmente le loro radici nel settore dei trasporti, per poi svilupparsi – a seguito della competizione aggressiva sul prezzo e delle ristrutturazioni delle reti – diversificando in vere e proprie imprese logistiche.
La società di consulenza americana "Armstrong and Associates, Inc." – specializzata nell'outsourcing logistico – ha pubblicato lo studio annuale relativo ai primi 20 fornitori di servizi logistici del 2013, in termini di dimensione dei propri magazzini nel Nord-America.
La classifica riflette ancora una volta lo stato generale dell'economia, con una crescita lenta – seppur costante – dovuta alle incertezze economiche mondiali. Proprio come l'anno passato, infatti, le politiche economiche e fiscali continuano ad alimentare insicurezze e indecisioni circa le possibilità di una recessione globale. Conseguentemente, è difficile prevedere un incremento dei ricavi lordi forte come quello del 2011 (+8,2%); più verosimilmente esso sarà in linea con quello avvenuto nel 2012, pari al +6%.
Poiché il quadro politico ed economico è rimasto in gran parte lo stesso del 2012, ciò che si osserva è che non vi siano ancora le basi per una spinta all'ampliamento dei depositi o addirittura alla costruzione di nuovi magazzini, tanto che gli spazi di stoccaggio sono rimasti pressoché invariati: in termini di metratura complessiva, si è registrato un lieve incremento giungendo a 566 mln ft2 (52,6 mln m2).
Tra le prime cinque posizioni troviamo colossi mondiali quali, Exel (DHL Supply Chain Americas), Genco ATC, Americold, CEVA Logistics Americas e Jacobson Companies. Nonostante il trend generale non negativo, però, si osserva che queste ultime hanno complessivamente ridotto gli spazi di stoccaggio (-3,2%), passando da 251,5 mln ft2 (23,4 mln m2) a 243,5 mln ft2 (22,6 mln m2), pur incrementando lievemente (+0,9%) il numero complessivo di depositi (da 1.085 a 1.095).
Significativo poi il fatto che le prime 10 aziende concorrano al 68% della superficie di stoccaggio dei Top 20, e che la prima classificata (Exel – DHL Supply Chain Americas) rappresenti da sola il 19%, essendo caratterizzata da un numero di depositi e da una loro dimensione complessiva più che tripla rispetto al suo inseguitore.
Tra le tendenze per il nuovo anno si prevede un incremento dell’utilizzo di software per la gestione del lavoro (LMS: Labour Management Software) e una maggior applicazione delle tecniche di Lean Logistic, in grado di rendere “snella”, e quindi con meno sprechi/costi, la propria logistica.
Anche se comunemente installato come soluzione stand-alone, il LMS sarà sempre più integrato nelle operazioni di magazzino, garantendo miglioramenti sulla gestione del personale full time e part time o flessibile.
In aumento anche l’utilizzo della tecnologia voice-based.
Resta poi interessante il confronto competitivo delle aziende 3PL con il colosso Amazon, il cui modello di business consente di recuperare solamente la metà circa delle spese per l’evasione degli ordini: ciò rappresenta sicuramente una sfida per i vari player del mercato.
La stessa società di consulenza ha poi redatto una classifica dei Top 50 fornitori di servizi logistici a livello mondiale, sulla base del loro fatturato, dimostrando ancora una volta il prestigio del colosso DHL Supply Chain.
In Italia, l’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, per il terzo anno consecutivo ha censito e quantificato il settore della logistica conto terzi (considerando fornitori di servizi logistici italiani o multinazionali con una sede legale in Italia).
Le aziende operanti in Italia nella logistica conto terzi – escludendo i trasporti aereo e marittimo a causa della difficoltà di distinguere tra servizio merci e passeggeri – sono poco meno di 110.000: la numerosità maggiore è legata al mondo dell’autotrasporto, costituito in primo luogo da padroncini, mentre la seconda classe come numerica risulta essere costituita dagli operatori che svolgono principalmente attività di stoccaggio e movimentazione merci, ove rientrano le principali cooperative di facchinaggio.
Il valore complessivo del loro fatturato è pari a 77 miliardi di euro circa (+7,8% in termini nominali negli ultimi tre anni), con previsioni al rialzo per i prossimi anni, grazie alla parziale ripresa dei volumi interni, alla crescita delle esportazioni e all’incremento della terziarizzazione.
Ovviamente, le imprese del settore sono numerose e legate da complesse relazioni di sub-fornitura, per cui si rende necessaria la distinzione tra il concetto di fatturato complessivo del settore, come somma dei fatturati di tutte le imprese presenti, e quello di mercato, dato dalla somma di tutti i contratti per servizi verso i soli committenti esterni.
Il valore del mercato italiano della logistica conto terzi, dunque, risulta pari a 42 miliardi di euro, che rapportato al valore della logistica in Italia – ossia il totale dei costi logistici per i committenti, al netto delle scorte – determina una percentuale di terziarizzazione del 38%.
Tra i Top 20 in Italia, molti sono Operatori Logistici, ovvero partner ai quali un’impresa può affidare tutte o parte delle proprie attività logistiche, in quanto essi sono in grado di gestire tendenzialmente l’intera gamma delle attività logistiche, dal trasporto allo stoccaggio, fino all’assistenza clienti e alla gestione dei resi.
Nonostante ciò, l’approccio dominante nelle relazioni di outsourcing risulta esser quello tattico, caratterizzato dall’affidamento a diversi operatori di una stessa parte del processo logistico, dato che le aziende decidono di ricorrere alla terziarizzazione principalmente per esigenze di variabilizzazione dei costi, evitando di affidarsi ad un unico operatore, la quale scelta implicherebbe sicuramente una perdita di controllo sul processo e quindi un forte rischio di dipendenza da esso (riduzione del potere contrattuale).