La disponibilità della merce nel mondo dell’e-commerce
La disponibilità della merce, ovvero avere il prodotto pronto in magazzino quando serve è uno dei requisiti fondamentali per un’attività e-commerce di successo; non avere la merce nel momento in cui serve comporta molti problemi:
- perdita della vendita immediata e probabilmente anche del cliente, nel medio termine
- irritazione del cliente, qualora l’ordine sia processato senza che esso sia avvisato della mancanza del prodotto acquistato
- gestione dei successivi reclami: mail di risposta, telefonate di scuse; tutto ciò è un enorme dispendio di tempo e risorse
- rischio di dover effettuare più consegne, se l’ordine è composto da più articoli, e se questi hanno tempi di disponibilità diversi
- possibile reso della merce, se questa è poi giunta al cliente oltre i tempi promessi
La disponibilità della merce è uno dei criteri principali per poter essere elencato tra i primi fornitori del «Buy Box» di Amazon:
Gli altri criteri sono:
- ovviamente il prezzo, includendo anche il costo di spedizione
- la gestione della merce tramite la logistica Amazon, FBA, Fulfillment By Amazon
- la vicinanza al cliente
- la spedizione gratuita
- l’assortimento di prodotti, ovvero il numero di codici venduti e
- le performance, ovvero il livello di servizio proposto al cliente;
Di questo ultimo punto parleremo in un successivo articolo.
Un’ulteriore complicazione nella gestione della disponibilità dei prodotti deriva dal continuo aumento di codici presenti nei siti e-commerce; la sola Amazon presentava, a dicembre 2015, circa 490 milioni di prodotti sul suo sito Amazon.com. Solo in Italia i codici erano 165 milioni!
La crescita giornaliera dei prodotti venduti sui loro siti è pari a circa 485.000 nuovi prodotti ogni giorno!
In questo prospetto vediamo il numero di codici per paese e la crescita rispetto a dicembre 2013:
Questo continuo aumento dell’assortimento dei prodotti deriva da una considerazione molto semplice: più prodotti io presento, maggiore sarà la probabilità che a qualcuno possano interessare e che quindi possano essere acquistati. Di certo le quantità unitarie vendute saranno molto basse, ma la somma di queste basse quantità fatte su un numero elevatissimo di codici può rappresentare un fatturato molto elevato.
È il concetto che sta dietro alla teoria della «coda lunga» (The long tail), espressione coniata da Chris Anderson in un articolo dell'ottobre 2004 su Wired Magazine, e poi ripresa nel famoso libro del 2006, per descrivere alcuni modelli economici e commerciali, come ad esempio Amazon.com o Netflix.
Secondo la teoria del «selling less of more», si stravolge il concetto di Pareto, per cui il primo 20% dei codici rappresenta l’80% del fatturato, e il rimanente 20% viene suddiviso tra i codici restanti: con la «coda lunga» si può arrivare tranquillamente al 50% del fatturato totale.
Per saperne di più e per ricevere qualche utile consiglio sulla gestione degli approvvigionamenti e sulla gestione dello stock vi consigliamo di partecipare al corso di Logistica Efficiente “Logistica per l’e-commerce”.