La riorganizzazione logistica delle Farmacie, prossimi punti per la vaccinazione nella campagna contro la Sars CoV-2
Il 29 marzo è stato firmato, l’accordo quadro tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, Fe-derfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti-sars-cov-2; questo importante passaggio autorizzativo consentirà a farmacisti adeguatamente formati di poter somministrare il vaccino anti Sars CoV-2.
Le Farmacie convenzionate che sono parte integrante del Servizio SanitarioNazionale e presidi sanitari di rilievo saranno chiamate ad un ruolo fondamentale perché diventeranno Hub di riferimento in un’ottica di prossimità territoriale nell’ambito della Farmacia dei servizi.
Spetterà alle Aziende sanitarie locali l’onere della distribuzione delle dosi vaccinali alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale. Una volta comunicati dalle ASL i potenziali utenti da vaccinare, il Sistema farmacie potrà e dovrà gestire in autonomia tutti gli aspetti organizzativi ed i flussi logistici dei prodotti.
Il ruolo attivo della Farmacia è quello di un diffuso presidio sanitario territoriale in sinergia con il Servizio Sanitario Nazionale, in adesione a quanto stabilito dal decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, la partecipazione al progetto è volontaria e valorizza il coinvolgimento dei singoli farmacisti.
La somministrazione dei vaccini in farmacia avverrà, da parte dei farmacisti abilitati all’esecuzione delle somministrazioni vaccinali contro il SARS-CoV-2 all’interno dei Locali di farmacia o in strutture vicine, stabili o temporanee all’interno delle quali dovranno essere espletati tutti i processi necessari e definiti dall’accordo.
Ancora una volta la riorganizzazione e la pianificazione logistica vengono chiamate in causa: questa volta si tratta dei processi dell’ultimo anello della catena della fornitura, prima del cliente/paziente finale.
Ogni farmacia che decide di aderire dovrà, necessariamente rivedere i processi organizzativi e lo stesso flusso normale dei prodotti gestiti nel Core Business e dei Nuovi prodotti farmaceutici, i vaccini in primis, ma poi il materiale di consumo (igienizzanti, camici, mascherine), i kit per la gestione delle emergenze, la gestione dei rifiuti e così tutto ciò che viene obbligatoriamente richiesto per lo sviluppo del progetto in sicurezza.
“Da anni sono operativo nella consulenza gestionale e logistica delle farmacie ma riconosco che, mai come questa volta, un progetto abbia modificato e fatto evolvere in maniera così importante i processi organizzativi del Sistema Farmacia”.
Questo anche in virtù del fatto che l’accordo quadro, in maniera perentoria specifica che la gestione del processo vaccinale non possa essere pensato sovrapposto al regolare flusso di attività che riguardano il ruolo principale della Farmacia.
Ecco che emergono alcuni punti di prioritaria valutazione; in questo articolo analizzo esclusivamente quelli che hanno un’attinenza diretta con la Logistica di farmacia:
- L’adeguatezza dei locali attuali: lo studio dei locali, non solo intesi come gli ambienti dove ospitare le persone e somministrare i vaccini, ma anche come spazi fisici capaci di ospitare agevolmente piccoli, ma comunque nuovi ed inaspettati, stoccaggi di materiale nuovo.
- Le condizioni igienico sanitarie: si insiste molto sul tema della corretta areazione (rapporto aero illuminante RAI) dei succitati locali. Vale la pena ricordare che già i locali della cosiddetta autoanalisi avrebbero dovuto avere i requisiti minimi del corretto RAI e delle condizioni igieniche comparabili a quelle dei laboratori; l’accordo infatti non chiede niente di più di quanto già logicamente necessario per le attività della Farmacia dei Servizi.
- La gestione degli approvvigionamenti: materiali e i vaccini in primis. Essi saranno inviati dalle Aziende sanitarie locali e quindi, a maggior ragione, sarà necessario pianificarne il corretto ingresso e l’immediato posizionamento nelle ubicazioni idonee.
- Spazi esterni ed accessi: L’adeguatezza dei punti di consegna attuali spesso gestiti nella porta principale di farmacia; questo l’accordo non lo permette.
- Impianti e attrezzature: La presenza di frigoriferi/freezer con range di temperatura corretti a seconda della tipologia di vaccino assegnato, presumibilmente aggiuntivi rispetto al frigorifero classico già presente.
- La gestione dei rifiuti: i materiali organici, le siringhe, il materiale di consumo come camici monouso, mascherine e guanti, la carta, sono tutte nuove produzioni di rifiuto da identificare, segregare correttamente in contenitori presumibilmente distinti che occuperanno i loro spazi e che non potranno confondersi con gli altrettanto “invadenti” rifiuti speciali del ciclo corrente di lavoro. Andranno infine stipulati accordi con le società di smaltimento autorizzate e che, in linea di massima, ogni Farmacia già ha nell’annovero dei fornitori di servizi
- La Reverse Logistics: non possiamo escludere che diversi vaccini possano manifestare problematiche, oppure restare in giacenza in farmacia per troppo tempo o, eventualmente, essere ritirati per esigenze organizzative, in tempo reale, della farmacia e della stessa azienda sanitaria locale. Inoltre la logistica inversa riguarda necessariamente il flusso di informazioni che la farmacia dovrà ,con estrema attenzione, abbinare ai flussi di materiali e di attività per poi re inviarle all’azienda sanitaria locale.
I temi di analisi sono tanti. La prima domanda, che mi è stata posta delle Federfarma e dagli Ordini dei Farmacisti che seguo da consulente, è la più logica ovviamente: “Le Farmacie che Lei segue, saranno in grado di sopportare e supportare tali nuovi processi, senza precedenti? Avranno la disponibilità di locali e di professionalità capaci di integrare i processi previsti senza eccessivi impatti alle attività ordinarie?”
Ebbene rispondo sempre con due riflessioni:
La prima: In generale non vedo particolari difficoltà per la media delle farmacie che ormai si sono rinnovate, proprio perché hanno compreso da anni il valore di nuovi e importanti servizi che la farmacia, sempre più sarà chiamata ad offrire al territorio ed ai suoi abitanti.
La seconda: È fondamentale entrare nella specificità dei vari casi; bisogna elaborare un vero e proprio progetto “taylor made” che tenga conto e valorizzi le peculiarità strutturali e organizzative di ogni singola Farmacia; i ciclostili in questi aspetti non funzionano, men che meno quando si affronta un tema complesso come quello della riorganizzazione logistica dei flussi di materiali.