Ogni azienda è un’azienda di ecommerce
Al giorno d’oggi è imperativo che le aziende evolvano la loro supply chain per soddisfare le esigenze dell'economia moderna.
Dire che la tecnologia ha cambiato il modo in cui viviamo è sicuramente un eufemismo.
I telefoni nelle nostre tasche sono dei potenti computer, le auto possono parcheggiare da sole e possiamo impostare i termostati nelle nostre case da migliaia di chilometri di distanza.
Questi cambiamenti non sono più evidenti rispetto a quanto accade per i settori della vendita al dettaglio e per la supply chain, (quest’ultima rappresenta la base dell'altro).
Ogni giorno vediamo sempre più aziende che, al di fuori della vendita tradizionale (pensiamo a Starbucks o a McDonald’s), debbano ripensare la logistica.
Si possono ordinare auto, cibo e materassi on-line. Dieci anni fa, non era così. Presto, quasi ogni azienda avrà un business e-commerce.
La supply chain – L’ultimo dinosauro
La tecnologia è sempre stata un motore del cambiamento aziendale; internet è solo l'ultimo di tanti esempi. Ma questa volta ciò che è diverso è il tasso di cambiamento, che è senza precedenti, oltre all'accesso ad informazioni che sembravano inimmaginabili non tanto tempo fa.
Tutti possiamo vederlo ogni giorno quando acquistiamo beni e servizi: possiamo usare i nostri smartphone per fare la spesa senza uscire dalla porta di casa o premere un pulsante sulla nostra lavatrice per riordinare il detersivo per il bucato. Molti rivenditori hanno fatto passi da gigante per innovare, evolvendosi per soddisfare le richieste dei clienti nell'era digitale.
La supply chain è stata invece più lenta ad evolversi, il che non è necessariamente evidente per i consumatori di tutti i giorni, ma lo è certamente per gli addetti ai lavori. Oggi la supply chain deve fare molto di più: non deve essere più eccessivamente allineata con il format di vendita originale per cui era stata costruita; al contrario, deve adattarsi ai nuovi format che continuano ad essere inventati. Le richieste sempre più decentrate e crescenti dei consumatori stanno costringendo le supply chain a diventare più intelligenti.
Ci sono tre pilastri che definiscono se la supply chain è in espansione nel nostro mondo sempre più connesso e dominato dalla tecnologia:
Abbracciare l'economia on-demand
Viviamo nell'economia on-demand. Le vendite dell’e-commerce continueranno a crescere e i commercianti devono essere in grado di servire i clienti on-line, che, in quanto tali, potrebbero essere ovunque. Tuttavia usare più canali di vendita e siti per soddisfare la domanda, comporta previsioni della domanda e pianificazione delle scorte molto più complesse.
Per avere successo, i rivenditori hanno bisogno di una rete di distribuzione scalabile, quindi meno lineare ma più dinamica. Inoltre dovranno modernizzare i metodi di gestione e allocazione delle scorte, sfruttando i dati e l'analisi per implementare la logica e gli algoritmi che automatizzano ottimali decisioni di spedizione.
Ad esempio, un cliente ordina la spesa on-line per la consegna a casa sua in giornata. Il routing automatico degli ordini consentirebbe al sistema di identificare il punto vendita più vicino alla sua abitazione che dispone di tutto quanto è stato ordinato: può accadere che il negozio più vicino non disponga di tutti gli articoli richiesti dal Cliente; tuttavia un negozio leggermente più lontano potrebbe essere adeguatamente fornito: pur avendo un "ultimo miglio" più lungo, questa potrebbe essere la posizione ottimale per evadere l'ordine in modo da evitare costose e inefficienti suddivisioni dell'ordine.
Trasformare la supply chain in un motore strategico
Mentre le aziende investono nella tecnologie legate alla supply chain, stanno scoprendo un vero e proprio motore strategico che è stato a lungo mascherato come centro di costo.
Le Operations del network logistico e i livelli di scorta forniscono una quantità enorme di dati su clienti, livelli di consumo e profili degli ordini. Con questi dati, è ora possibile creare una segmentazione dei clienti e costruire una strategia su come personalizzare le esperienze di consegna e le promesse da poter fare a specifici tipi di acquirenti.
Ad esempio, i dati possono aiutare a determinare quali segmenti di clienti sono più compatibili con il proprio modello di business e quale tipo di promessa di consegna e programma di resi è possibile e/o si dovrebbe offrire a ciascun segmento di clienti. Non tutti vogliono comprare una macchina o un anello nuziale on-line, ma cosa succederebbe se qualcuno lo facesse? È qualcosa che, a quel punto, bisognerebbe per forza offrire; in tal caso, quale canale di distribuzione e di consegna si configura come la soluzione migliore per ogni segmento?
Allo stesso modo, i rivenditori possono utilizzare il comportamento di acquisto e i dati dei clienti per scegliere le migliori promozioni per aumentare la fidelizzazione dei clienti. I clienti rispondono a promozioni di prezzo, spedizioni gratuite o più veloci o programmi fedeltà? L'accesso a questo livello di dati consente di creare esperienze più ricche (in tutti i sensi) con i clienti.
Far leva sulle persone per rendere più intelligente il business
Dati e modelli sofisticati possono consentire decisioni più intelligenti, tuttavia è necessario che l’azienda decida una certa direzione. Ad esempio: è peggio esaurire le scorte in un dato sito o rischiare di mantenere troppo alti i livelli di scorta, che poi si potrebbero tramutare scorte obsolete o in vendite molto scontate?
Rispondere a domande come questa in un ambiente di e-commerce altamente dinamico richiede persone intelligenti con competenze specializzate. I professionisti della supply chain devono anche aiutare le loro aziende a rimanere agili e adattarsi ai cambiamenti continui. Molte aziende si lanciano e si evolvono rapidamente aggiungendo servizi come la consegna gratuita e la restituzione degli articoli ingombranti (come i materassi). Un'azienda con al centro l’e-commerce ha bisogno di diverse capacità logistiche rispetto a un grande magazzino o a un rivenditore specializzato che serve i clienti tramite una serie di siti. Naturalmente, questo influisce sulle capacità e sulle qualifiche richieste alla forza lavoro.
Ad esempio, molte aziende oggi hanno un responsabile della supply chain – un titolo lavorativo che fino a 10 anni fa non esisteva. Il settore della logistica avrà sempre bisogno di dipendenti di talento in grado di costruire e implementare sistemi per aiutare le aziende a lavorare in modo più intelligente e ad essere più agili.
La strada da percorrere
Molte delle aree funzionali di base nelle aziende odierne – finanza, vendite, marketing, risorse umane e ricerca & sviluppo del prodotto – sono state pervase dalla tecnologia anni fa, ma quando si tratta di logistica si è ancora pressoché in corrispondenza della fase di adozione della curva di evoluzione. C'è un'enorme opportunità di sfruttare le nuove tecnologie e le practices che tra qualche anno renderanno l'industria molto diversa da quella odierna.
Si consideri ad esempio Tesla: si può costruire l’auto desiderata on-line evitando la fase in cui si spera di trovare l'auto con tutte le giuste caratteristiche. In definitiva, innovazioni come questa cambieranno il modo in cui tutte le case automobilistiche faranno automobili: sarà il consumatore “costruirà” il prodotto.
Oppure si guardi ora alla partnership tra McDonald's e UberEATS, che consente ai clienti di ordinare il cibo on-line e la consegna viene affidata ad un autista Uber. Questo introduce un nuovo segmento di clientela che influenzerà i livelli di scorta di McDonald’s, richiedendo alla catena di fast food di monitorare i cambiamenti nelle richieste dei clienti.
C'è molto caos, incertezza e angoscia nelle aziende che devono affrontare la trasformazione della propria supply chain. Non è chiaro esattamente cosa ci sia dietro l'angolo, ma la cosa certa è che le aziende di successo si concentreranno sull'innovazione del loro network logistico e sull'identificazione di come elevare la logistica verso un ruolo strategico centrale. Le aziende di successo adotteranno un atteggiamento aggressivo verso l'innovazione e cominceranno a sentirsi maggiormente di avere il controllo del proprio destino, perché daranno forma al futuro invece di sentirsi vittime di quest’ultimo.
Ogni azienda dovrà decidere autonomamente se realizzare gli investimenti che avvicinano la supply chain ai clienti finali o impegnarsi con dei partner che lo facciano al posto loro. I clienti oggi hanno sviluppato un certo gusto per consegne veloci ed a basso costo e non da qui non si può tornare indietro; ciò non è più opzione, è essenziale per soddisfare le aspettative on-demand dell'economia moderna.