La terziarizzazione della logistica nei magazzini dei Dealer Automotive
All’interno di una concessionaria possiamo individuare sostanzialmente tre aree strategiche d’affari che possono presentare differenti esigenze dal punto di vista logistica: Vendita nuovo, Vendita usato, area post vendita che a sua volta si divide in due macro aree: Il Service (officine meccaniche e carrozzerie) e il Magazzino Ricambi.
Per quanto riguarda la gestione del magazzino, il magazzino principale è dedicato alla gestione dei materiale di ricambio per la gestione delle attività dell’officina e per la Vendita verso il canale degli autoriparatori indipendenti e delle eventuali carrozzerie che decidono di approvvigionarsi dei pezzi originali di quello specifico brand.
La concessionaria di auto rappresenta l’ultimo anello di una catena logistica della ricambistica molto articolata il cui processo ha inizio con l’uscita dei ricambi stessi dalla linea produttiva presso lo stabilimento fino al montaggio sulle vetture.
In un contesto in cui la marginalità sui “pezzi di ricambio delle auto” si sta sempre più assottigliando, la corretta cura e gestione dei processi logistici diventa un elemento imprescindibile per mantenere in attivo, non solo l'area specifica dell'aftersale (post vendita) ma addirittura di tutta la concessionaria.
Si pensi che uno degli indicatori più rilevanti che esprime la “salute” dei conti di un dealer è il SAF (Service Absorbtion Factor) ovvero il fattore di assorbimento del Service, cioè la capacità di quest'area di “farsi carico”, grazie alla sua marginalità, della copertura dei costi diretti di reparto, dei costi indiretti e di tutto il costo del personale dell'azienda.
Stabilita quindi la centralità del Magazzino ricambi per il successo di una concessionaria, di fondamentale importanza risulta la sua gestione. Ultimamente si stanno affacciando, a questo mondo, diverse soluzioni da parte dei grossi 3PL logistici che, sempre più, propongono soluzioni in outsourcing e dislocazione dei magazzini dei dealer verso poli e piattaforme organizzate che possano garantire livelli di servizio crescenti e, al contempo, una possibile riduzione dei costi; le placche logistiche sono state una prima risposta a questa tendenza ( si veda il mio articolo pubblicato il 24 giugno 2017 : “La riorganizzazione logistica dei ricambi auto”). Oltre a questo, gli operatori logistici stanno proponendo di creare piattaforme logistiche distrettuali e territoriali all'interno delle quali propongono la gestione, con le loro regole ottimizzanti, dei ricambi di più concessionarie operanti in quel territorio specifico.
Ma perchè questa necessità?
Forse si è arrivati alla reale consapevolezza della centralità descritta in precedenza e, contemporaneamente, alla presa di coscienza che il magazzino del dealer va gestito in maniera eccellente per produrre valore e garantire livello di servizio.
Esistono però diversi fattori di complessità.
È indubbio che gli spazi dedicati ai magazzini presso il dealer sono sempre più sacrificati, a dispetto di un numero di referenze e quantità di prodotto che continua ad aumentare esponenzialmente; infatti l'uscita di ogni nuova “car Line ( linea di prodotto che ruota intorno ad un modello di vettura) determina, in automatico, l'ingresso nel mercato di un'elevatissimo numero di nuovi categorici come pezzi di ricambio; i costi di gestione della scorta sono quindi sempre più crescenti ed impattanti, d'altro canto la catena della fornitura dal magazzino alle varie officine che costituiscono il Service interno, è molto corta per cui è fondamentale un procurement just in time che permetta di soddisfare costantemente le esigenze dello staff di officina che ha le vetture sui vari ponti di lavorazione e non può, a causa di un eventuale stock out, procrastinare la riparazione di una vettura.
Quindi la valutazione della congrua opportunità dipende sempre dall'ormai famigerato equilibrio “costi VS Livello di Servizio”.
All'interno di questo contesto, la terziarizzazione Tout court del magazzino ad operatori terzi capaci di contenere i costi ed ottimizzare i processi, rischia però di compromettere quella rapidità e reattività necessaria al service che ha e, di fatto, deve continuare ad avere, il magazzino a stretto contatto.
Rivedendo quindi questo approccio e cercando di salvarne gli aspetti performanti, si deve partire da un altro assunto: è fondamentale analizzare e classificare i categorici distinguendoli in due importanti cluster: gli altorotanti e necessari entro l'ora di lavorazione rispetto ai bassorotanti. Torna quindi la necessità di analizzare correttamente (Analisi di Pareto) la movimentazione degli articoli incrociandola con le giacenze di magazzino.
In questa logica, la terziarizzazione del proprio magazzino può riguardare esclusivamente il secondo cluster di articoli che spesso, per giunta, risultano essere i più ingombranti /parti di carrozzeria) e quelli con un livello di obsolescenza ed anzianità maggiore.
Così facendo si può ipotizzare quindi di “liberarsi” di quella parte di stock a basso impatto, in termini di garanzia di livello di servizio, ma che comunque incide pesantemente sui costi abbinati alla gestione della scorta.
Il risultato di questo approccio è il mantenimento in house dei soli categorici altorotanti che impegnano una porzione limitata di spazio, non creano confusione e ingombro eccessivo e, soprattutto, essendo prodotti freschi, escono rapidamente dal magazzino stesso. Il contenimento dello spazio crea ovviamente valore aggiunto perchè permette di destinare gli spazi ricavati ad attività più redditizie.
Rispetto all'outsourcing totale, limitarsi alla terziarizzazione della sola quota parte di bassorotanti e stock anziano diventa più semplice anche perchè i movimenti che caratterizzeranno gli approvvigionamenti di tale merce verso il service saranno molto limitati, programmabili e, soprattutto, non legati a criteri di urgenza condizionante.