L’indice di Flusso: un indicatore utilissimo per lo studio delle performances logistiche
“Panta rei – Tutto scorre “
Aforisma attribuito a Eraclito di Efeso ( Efeso, 535 a.C. – Efeso, 475 a.C)
Non avrei mai pensato di citare Eraclito, con la sua abusatissima frase, per parlare di efficienza nelle attività di magazzino! Eppure un’interpretazione logistica la mitica frase può averla; tuttavia sperando di non essere dissacrante io la reinterpreterei, a nostro vantaggio, in questa maniera: “Tutto deve scorrere e guai se non fosse così!”.
Il flusso delle merci e il corretto fluire dei processi stanno a noi logistici come il tanto decantato fiume che scorre sta ad Eraclito.
Per comprendere se tutto scorra così come deve, garantendo il corretto valore per gli output dei processi svolti all’interno del magazzino, possiamo partire dalla costruzione della Value Stream Map.
La Value Stream Mapping (VSM) è uno strumento chiave nell'ambito del Lean manufacturing e anche della Lean Logistics. La VSM consente di visualizzare e analizzare il flusso di Valore che caratterizza un processo lungo l’intera sua evoluzione, evidenziando le attività che aggiungono valore e quelle che non lo fanno: gli sprechi.
Attraverso l'uso di simboli e icone, la VSM aiuta a comprendere il flusso informativo e fisico, inclusi i tempi di attesa, le giacenze di magazzino, i tempi di trasporto e altro ancora. È chiaro che dove si registrano sprechi il flusso viene strozzato e non scorre come dovrebbe.
Questa visualizzazione permette di identificare potenziali aree di miglioramento e di ottimizzazione del processo, riducendo gli sprechi e aumentando l'efficienza complessiva.
Prendiamo, per esempio in un magazzino generico, il processo di refilling, cioè il rimpiazzo dei prodotti che da un’ubicazione di scorta devono essere presi e ubicati a picking; situazioni di percorso troppo lungo (Muda di Trasporto) determinano un rallentamento del flusso generale che abbatte il valore relativo al processo nella sua totalità: la Value Stream Map ci permette quindi di comprendere dove, in quale sottofase in particolare, avviene la perdita di valore.
Ma è attraverso l’Indice di Flusso (IF) che noi possiamo misurare realmente l’entità dello spreco e, conseguentemente, la perdita di performance nel processo che stiamo analizzando.
L’Indice di Flusso (IF) si calcola attraverso il rapporto tra il tempo ciclo (ossia la sommatoria dei tempi delle singole attività a valore per completare un processo logistico) e il più ampio Lead Time di esecuzione (tempo che impiega l’input a diventare l’output del processo).
Dalla sua costruzione matematica appare chiaro che tanto più l’Indice di Flusso si avvicina all’unità, tanto più il Macro Processo è ben costruito e non risente di effetti dovuti agli sprechi ed ai malfunzionamenti: se considerassimo per esempio l’intero ciclo dell’ordine caratterizzato da un IF idealmente pari a 1, significherebbe che tutto ciò che stato fatto in magazzino per arrivare a comporre l’ordine del cliente è lo stretto necessario, per garantire il valore stesso dell’esecuzione dell’ordine, massima efficienza insomma perché non si evidenzierebbero perditempo dovuti a rallentamenti o ad allunghi di percorso/tempo nella preparazione stessa.
Tuttavia nella realtà, tale indice in genere è molto basso, soprattutto se come processo consideriamo l’intero ciclo dell’ordine che caratterizza le attività del magazzino: esistono infatti diverse sottofasi che non sono a valore aggiunto ma che vengono compiute regolarmente pur essendo consapevoli che generano spreco.
Questo testimonia che lungo il Flusso delle attività che vengono eseguite giornalmente esistono diverse attività a “non valore aggiunto” e/o situazioni di perditempo che sporcano la fluidità di quello che potrebbe essere il processo cosiddetto pulito.
È difficile indicare quale sia il valore minimo dell’IF sotto il quale bisogna iniziare a preoccuparsi realmente. Intanto vale la pena misurarlo sempre così da comprendere, sull’intero processo di magazzino, o su un porzione di esso, quale sia la performance attuale e quali siano gli sprechi. Per misurarlo si deve necessariamente partire dalla mappatura di tutte le sottofasi del processo così da disegnare la Value Stream Map.