L'innovazione digitale nel settore Horeca
Nelle nuove modalità di lavoro e nelle abitudini alimentari e di consumo, anche il mondo della ricettività è in trasformazione e studia proposte innovative per offrire nuove formule.
Quali scenari si profilano all’orizzonte? E come cambierà l’offerta da parte del settore Horeca?
Sicuramente Il mondo Horeca deve mettersi al passo con l’innovazione digitale. In un mondo in cui la ricerca dei servizi avviene attraverso le piattaforme digitali, per gli operatori del settore della ristorazione, così come per le strutture ricettive, è fondamentale assecondare questa direzione.
Prima ancora dell’investimento economico – secondo noi di Dematic – queste categorie di imprenditori devono maturare la consapevolezza che bisogna pensare già al futuro”. E “futuro” significa rivedere l’offerta e costruire formule innovative in grado di raggiungere una clientela abituata a usare i servizi digitali e di soddisfare una domanda che, anche in virtù delle nuove modalità di lavoro, si concentra in orari sempre più dilatati nel corso della giornata. In quest’ottica progettare, oggi, un sito di e-commerce dedicato alla vendita di pasti o lavorare sull’accoglienza di un locale significa pensare in un’ottica più immersiva, in modo da offrire all’utente la sensazione di entrare fisicamente in un posto”.
Se l’esperienza digitale diventa sempre più realistica grazie alle nuove frontiere del metaverso, anche il mondo Horeca, e quello della ristorazione in particolare, devono cogliere questa tendenza e rivedere la propria presenza sui canali digitali: è lì che vanno intercettate le nuove tipologie di clienti.
Il caso POLO SPA di Dematic
Polo, realtà veneta nata nel 1979 che oggi gestisce un assortimento di 7mila articoli tra congelato, fresco e secco, supera i 100 milioni di fatturato annui. E che, per noi di Dematic, “è un’azienda proiettata nel futuro”, nel 2010 è stato inaugurato il primo magazzino automatizzato per la gestione del prodotto congelato - Una decisione presa nell’ottica del benessere lavorativo degli operatori, ed evitare di vedere gli addetti lavorare a una temperatura di -25 gradi.
Negli anni il fatturato dell’azienda cresce e nel 2017 viene deciso di costruire un nuovo magazzino automatizzato, mettendo a frutto l’esperienza precedente, così si è deciso di optare per un impianto in grado di gestire tutte le nostre referenze, il congelato, il fresco e il secco” ed implementare un impianto che garantisse, versatilità e sicurezza del servizio al tempo, il sistema è stato potenziato con sei transit point e cento veicoli in outsourcing che gestiscono l’ultimo miglio, anziché utilizzare depositi sparsi sul territorio.
Il magazzino in numeri
Il nuovo magazzino si articola su quattro corridoi multi-shuttle, due a temperatura negativa (-25/-27°C) per il surgelato, uno a temperatura positiva (0-4 gradi) per il fresco e l’ultimo a temperatura ambiente per il secco. Due le testate, 30 i livelli, 120 gli shuttle in movimento. Quanto alla potenzialità oraria dell’impianto, si tratta di 3.600 colli/ora gestiti nelle attività di refilling, 300 per ciascuna stazione di picking e, infine, 450 colli/ora per ogni stazione di pallettizzazione.
Il sistema offre il grande vantaggio di consentire lo svolgimento delle operazioni di picking e di consolidamento dell’ordine nel perimetro dello stesso sistema.
In alternativa, gli ordini, una volta processati, sarebbero stati inviati a un’altra zona del magazzino e avrebbero dovuto essere ventilati sui pallet. Il che avrebbe significato tanti pallet aperti per parecchio tempo in baia, con il rischio di dilatare i tempi e di interrompere la catena del freddo. Comprimere la fase di shipping al minimo ha permesso di riuscire a processare gli ordini fino all’ultimo momento, offrendo così un servizio migliore”.
Il nuovo magazzino prevede l’entrata e l’uscita della merce su entrambi i fronti, la logica dell’impianto, in sintesi, è la seguente: nel magazzino entrano pallet mono-articolo provenienti dal fornitore, ed escono pallet multi-articolo e, spesso, multicliente, pronti per essere consegnati.
Un servizio ad alto tasso di complessità
Per spiegare la complessità del lavoro di Polo bastano pochi numeri: il cliente tipo è il ristorante, e pertanto, ogni giorno, entro le 18.00, l’azienda riceve 1.100-1.200 ordini, i quali la mattina dopo giungono a destinazione.
Su un pallet in consegna ci possono essere gli ordini anche di sette / dieci clienti diversi, poiché mediamente ciascun ristoratore ordina una decina di colli, ma molto dipende dalla tipologia del ristorante, dalla stagione, dalla zona. La parola d’ordine è essere rapidissimi e organizzati, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli addetti - che lavorano sempre fuori dalle celle frigorifere - migliorando le performance del servizio e velocizzare al massimo l'evasione degli ordini.
I plus dell’impianto
Facendo sintesi, l’impianto di Polo, è stato studiato da committente e fornitori nel minimo dettaglio, ha alcuni plus tutt’altro che scontati. Per un’azienda che gestisce 7mila referenze, la gestione automatica della gamma completa di prodotti - secco, fresco e congelato - è, al tempo stesso sfidante e ottimizzante. Segue l’efficienza del processo di picking di ordini multi-articolo e la riduzione della finestra temporale di spedizione degli ordini, due aspetti che, per chi deve fare i conti con tempi limitatissimi, sono fattori di sicuro interesse. Con l’automazione, inoltre, si sono ridotti gli errori di prelievo e si ha la tracciabilità completa di tutti gli articoli. Inoltre, sono evidenti i vantaggi per gli operatori: non solo lavorano in ergonomia in tutto il processo, ma vi è la totale assenza di personale in cella. Infine, il valore aggiunto del rispetto della sequenza nella formazione del supporto di spedizione: le ricadute in termini di efficienza nella consegna sono evidenti.