25 Lug2016
IMBALLAGGIO
Il termine “imballaggio” può essere inteso o come processo di confezionamento del prodotto o come oggetto tramite il quale si realizza il confezionamento stesso (in questa accezione, è utilizzato anche il termine “imballo”).
Nello specifico, nel primo caso si intende l’insieme dei processi tecnologici relativi al condizionamento delle merci al fine di renderle idonee:
- alla movimentazione in fabbrica;
- allo stoccaggio;
- al trasporto;
- all’utilizzazione o al consumo da parte del cliente finale.
Invece nel secondo caso si intendono gli oggetti (realizzati con materiali di svariata natura) adibiti a contenere le merci in modo da:
- facilitarne la manipolazione e il trasporto;
- proteggerle lungo l’intero processo logistico, da produttore al consumatore finale.
In particolare, è possibile distinguere tre diverse tipologie di imballi:
- primario: concepito per costituire, nel punto vendita, un’unità di vendita per il consumatore o l’utilizzatore finale; in genere, su di esso è stampato il barcode che identifica l’articolo;
- secondario: anche detto imballo multiplo, concepito in modo da costituire, nel punto vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita indipendentemente dal fatto che esso sia venduto come tale o che serva solamente a facilitare il rifornimento degli scaffali; inoltre può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche; non è detto che possieda un proprio barcode;
- terziario: concepito per facilitare la manipolazione e il trasporto di un certo numero di unità di vendita (primari) o di imballi multipli (secondari) in modo da evitare i danni connessi a queste attività; il classico esempio di imballaggio terziario è il pallet.