L’importanza del ruolo del Metodista in magazzino
di Michele Maffini – Simco Senior Consultant
La figura del Metodista
La figura del Metodista, chiamato anche Ingegnere di processo logistico, non è così diffusa all’interno del magazzino, nonostante le attività ad esso ascrivibili siano spesso fondamentali per il corretto funzionamento degli impianti. Facciamo quindi luce su questa mansione, definendone innanzitutto ruolo e mansioni.
Per Metodista si intende quella figura, all’interno dell’organigramma del personale di magazzino, che svolge le attività di controllo e ottimizzazione dello stock e delle operation in maniera continuativa e puntuale, in un’ottica di miglioramento continuo. In realtà spesso queste mansioni vengono coperte da altre figure professionali all’interno delle aziende, come ad esempio il responsabile di magazzino, i suoi vice o i capi reparto/area.
Ovviamente queste figure svolgono principalmente altre attività, ad esempio quelle di pianificazione e coordinamento nel caso del Warehouse Manager, in aggiunta a quelle del Metodista, con il rischio quindi di trascurare quest’ultime, che solitamente hanno un minor grado urgenza.
Le mission del Metodista
Tra le mission che il Metodista solitamente si trova ad affrontare in azienda possiamo citare le seguenti:
- Assicurare la conformità dello stock: accertare che vi sia corrispondenza tra lo stock informatico e quello fisico, individuando le cause delle differenze inventariali e correggendole;
- Gestire e organizzare, nel breve periodo, gli inventari: decidere le date di esecuzione e definire i dettagli circa le attività di inventario rotativo e/o periodico;
- Realizzare, manutenere e ottimizzare la mappatura di magazzino: definire la dimensione (forward reserve problem), la localizzazione e l’assegnazione degli articoli ai vani di magazzino. Tale attività, in ottica di miglioramento continuo, dovrà essere ripetuta con una frequenza almeno mensile, a meno di eventi già preventivati (ad esempio cambio per stagionalità);
- Gestire le attività esecutive al punto precedente: definire i cambi articolo-vano, gli accorpamenti dello stock, etc.;
- Gestire tutte le eccezioni all’interno della mappatura: prendere in carico gli articoli nuovi da inserire a magazzino, gli articoli obsoleti da evidenziare per eventuale smaltimento, gli articoli speciali da gestire con attenzione (pericolosi, di valore, infiammabili, grandi quantità fuori dagli arrivi standard) e definire eventuali accorpamenti dello stock;
- Definire le modalità di rimpiazzo del punto picking: scegliere le modalità di chiamata del rimpiazzo (sotto scorta o per fabbisogno) e definire i driver che lo regolamentano;
- Realizzare e manutenere le politiche di routing in magazzino: definire le modalità di attraversamento e di visita dei corridoi da parte degli operatori (percorsi traversal, return, mid-point, largest gap);
- Definire gli standard di riferimento: identificare i tempi standard e le produttività di riferimento per ciascuna attività attraverso l’analisi dei dati storici provenienti dal software di gestione del magazzino e rilievi tempi diretti delle operation;
- Attivare politiche di miglioramento continuo: svolgere attività votate al miglioramento della situazione corrente in maniera continuativa senza intermittenze sfruttando anche i risultati del punto precedente;
- Gestire le attività esecutive al punto precedente: realizzare e attivare nuove modalità operative definite al suddetto punto curando gli sviluppi, sia a livello operativo, sia a livello di asset che a livello di software;
- Aggiornare le procedure operative: in collaborazione con la funzione qualità, aggiornare e divulgare le procedure operative per le attività di magazzino ogniqualvolta queste vengono modificate;
- Controllare il corretto metodo di lavoro: sulla scorta di quanto definito al punto precedente, controllare l’effettivo rispetto delle procedure operative (che descrivono il modo di lavorare che in quel momento appare essere il migliore e a cui tutti si devono attenere).
Tutte le mansioni appena citate richiedono delle attitudini e delle competenze importanti, che permettano di svolgere in maniera efficiente questo ruolo, uno tra i più complessi e creativi all’interno del magazzino. Sicuramente sono necessarie delle skill a livello informatico. Infatti, oltre a saper utilizzare in maniera esperta il software gestionale aziendale (ERP) e quello di gestione operativa del magazzino (WMS), è necessario essere utenti esperti in elaborazioni di DataBase e fogli elettronici.
Capacità e competenze di un Metodista
Oltre a questo è fondamentale avere competenze tecniche specifiche circa le tematiche logistiche (attrezzature, metodologie di lavoro, criteri organizzativi, etc.), di miglioramento (teoria sui tempi e metodi, concetti di lean warehousing, etc.) e avere nozioni di tipo normativo (sicurezza, carichi d’incendio, etc.).
Infine sono fondamentali capacità di tipo organizzativo (ad esempio per la parte di inventario e il rilievo tempi), di analisi (per l’elaborazione dei dati storici e quelli provenienti dai tempi e metodi) e gestionali (orientamento ai risultati, spirito d’iniziativa, etc.) oltre ad avere attitudini personali come la capacità di lavoro in gruppo, l’iniziativa e la curiosità, quest’ultime fondamentali per svolgere qualsiasi attività di miglioramento continuo.
In conclusione, pensiamo che nei magazzini di qualsiasi tipologia (produttivi, distributivi e di provider esterni) a media-alta intensità, le attività svolte dal Metodista siano fondamentali per il mantenimento della redditività aziendale e il miglioramento del livello di servizio offerto al cliente.
Solamente tramite un’analisi e un monitoraggio continuo del magazzino è possibile ottimizzare tutti i “preziosi” strumenti a disposizione in un contesto di continui cambiamenti, di forte stress competitivo e di flessibilità sempre maggiore. La figura del Metodista appare quindi fondamentale per tutte le aziende lungimiranti che vedono il magazzino come una leva per competere e fare business, cercando di sfruttarne al massimo le potenzialità.