Criteri di valutazione di diversi sistemi di stoccaggio "tradizionali"
Negli ultimi anni certamente c’è stato un forte incremento nella realizzazione di magazzini “automatici”, di varia natura e complessità, anche grazie agli incentivi fiscali derivanti dall’ industria 4.0 e la richiesta potrebbe anche aumentare con l’avvento della transazione 5.0 di cui si è in attesa della ormai prossima pubblicazione dei decreti attuativi.
Ciò nonostante i magazzini “tradizionali” rappresentano, almeno in Italia, la parte preponderante del mercato e occorre essere consapevoli che per la loro realizzazione è comunque opportuno effettuare un’attenta progettazione, che, gioco forza, passa attraverso una ponderata scelta tra le differenti modalità di stoccaggio disponibili.
In particolare, andrà verificato quale o quali tecniche sono più le adatte all’azienda in termini di spazio, produttività, sfruttamento volumetrico, costi ed efficienza e sarà necessario definire il layout ottimale per evitare sovra o sottodimensionamento di tutto il sistema logistico.
A seconda del business aziendale, della tipologia di prodotti trattati, delle logiche e delle procedure che verranno implementate, si dovrà decidere quale tipo di scaffalatura adottare fra soluzione portapallet, cantilever, drive-in.
Vediamo di seguito, nel dettaglio, le principali caratteristiche delle varie soluzioni:
Prima soluzione portapallet
La prima soluzione, portapallet, è quella più comune in tutti i magazzini e può essere fondamentalmente utilizzata per quasi tutti i prodotti, avendo come unico pre-requisito che la merce sia posizionata su pallet.
Uno dei vantaggi di questa soluzione è che può essere utilizzata con quasi tutti i mezzi di movimentazione e per tutte le classi di prodotto (Classe A-B-C), pertanto, anche in caso di reingegnerizzazione del nostro layout, normalmente non c’è bisogno di modificare il parco macchine esistenti.
Le sue principali caratteristiche sono:
- Selettività unitaria (ogni pallet è accessibile direttamente)
- Ottimale gestione del FIFO
- Utilizzabile sia per magazzini “tradizionali” che “automatici”
- Modalità di stoccaggio sia trasversale che longitudinale
- Buona flessibilità delle Unità di carico (UdC).
Seconda soluzione cantilever
La seconda soluzione, cantilever, è particolarmente indicata per lo stoccaggio di carichi di grandi dimensioni, come pannelli e lamiere, o carichi lunghi, come barre e tubi, ed è caratterizzata dalla mancanza dei montanti anteriori, il che semplifica le operazioni di carico/scarico.
Formata da colonne di varie misure (altezza e sezioni), in funzione dei carichi che dovrà supportare, e a bracci a sbalzo regolabili, permette di gestire su uno stesso fronte, in modo pratico e sicuro, anche prodotti di lunghezza e caratteristiche differenti.
Le sue principali caratteristiche sono:
- Coefficiente di riempimento simile alla soluzione portapallet
- Selettività unitaria (ogni materiale in stock è direttamente accessibile
- E’ utilizzabile solo in magazzini tradizionali
- Offre un’ottima flessibilità dimensionale delle Unità di Carico (UdC)
Terza soluzione drive-in
La terza soluzione, drive-in, è una soluzione generalmente adottata per prodotti stoccati in elevati quantitativi, omogenei, stagionali e con Unità di Carico (UdC) uniformi. Tale soluzione consente uno stoccaggio intensivo, in quanto limita lo spazio perso per i corridoi. Esistono 2 sistemi di gestione del carico: il sistema con un unico corridoio di accesso e quello drive-through, con doppio accesso al carico, uno per ogni lato della scaffalatura (normalmente si utilizza 1 fronte per il carico e 1 per lo scarico, rispettando il FIFO).
Per questa soluzione è bene che i pallet utilizzati siano di buona qualità, in quanto spesso di tratta di prodotti molto pesanti quali: detersivi, bevande, etc.
E’ una soluzione che permette di sfruttare tutta l’altezza del magazzino, evitando la formazione di cataste, che avrebbero comunque un limite di sovrapponibilità e quindi di coefficiente di saturazione.
Le sue principali caratteristiche sono:
- Coefficiente di riempimento e saturazione molto elevato
- Selettività bassa e unitaria per lotto di produzione
- Stoccaggio solo trasversale
- Flessibilità molto bassa delle Unità di Carico (Udc)
In considerazione del loro utilizzo, prima dell’installazione, è inoltre buona norma verificare la portata della pavimentazione sulla quale ancorare la scaffalatura, in quanto dovrà molto probabilmente essere in grado di supportare carichi molto elevati e concentrati.
Date le diverse caratteristiche delle scaffalature illustrate, è abbastanza evidente che in un magazzino dovranno spesso coesistere diversi sistemi di scaffalatura, ma per evitare errati dimensionamenti, layout non ottimali e utilizzo o acquisto di mezzi di movimentazione non idonei, sarà prima necessario un accurato studio delle caratteristiche dei prodotti da stoccare, e un approfondita analisi dei dati quali giacenze medie e di punta, flussi di movimentazione in e out, …, un compito tutt’altro che facile!
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