L’effetto della quarta rivoluzione industriale nella logistica
Il presente articolo rappresenta un abstract della Tesi di Diploma del Mio allievo Matteo Sconamila che ha frequentato e terminato il Corso di studi “Trasporti e Logistica” dell’Istituto di Istruzione Superiore "Buccari-Marconi" di Cagliari.
Si sente sempre più spesso parlare di industria 4.0 e del suo effetto nei vari settori, in particolare in quello della logistica, definendo così la Logistica 4.0.
La logistica 4.0 fa suo il concetto di interconnessione e collaborazione, supportata dall’ausilio di numerosi strumenti ad alto grado tecnologico. Pertanto, è necessario che nell’era del 4.0 vengano rivisitati gran parte dei processi di una filiera logistica.
In primis viene rimodulata la gestione delle informazioni lungo la Supply Chain, con sistemi ICT (Information and Communication Technology) abilitanti in chiave 4.0, oppure andando direttamente a creare una piattaforma sicura nel quale i vari attori della filiera potranno condividere e fruire delle informazioni relative al mercato e alle scorte, per ottimizzare e gestire al meglio la Supply Chain. Tutti dati che saranno resi sicuri grazie a nuovi sistemi di criptazione, quali “l’end to end”, parlando così di “Cybersecurity” riuscendo così ad evitare la divulgazione di informazioni sensibili a terzi.
Verrà così migliorato il rapporto tra fornitori e azienda che ovviamente, lascerà scoperte alcune carte che si traducono in informazioni sensibili dell’azienda stessa. Quindi è possibile rendere più collaborativa la supply chain ma con i vari attori su cui è già presente un rapporto di fiducia.
La condivisione di informazioni quali la domanda del mercato, il quantitativo di scorte presente in ogni nodo della filiera, andranno ad evitare inoltre, un effetto Forrester e quindi che si vengano a creare ulteriori quantitativi di scorte man mano che si scende a valle della catena logistica.
Questo farà avvicinare tutte le aziende che operano nel settore della logistica, a pensare secondo logiche sempre più vicine al “Just in Time”, riducendo i magazzini al minimo indispensabile, diminuendo così i costi relativi a questi ultimi e alla gestione delle scorte. Tutto ciò porterà a centrare sempre di più l’obbiettivo principale della logistica, ovvero garantire efficacia ed efficienza specialmente in termini di L.d.s. (Livello di servizio), al minor costo possibile ed utilizzando il minor quantitativo di risorse possibili.
Una forte innovazione vi è anche dal punto di vista della gestione delle scorte e della movimentazione delle stesse. Difatti per rendere queste ultime più “Smart” ed avere tutte le informazioni immediatamente disponibili nel gestionale di magazzino vengono adottati sistemi RFId (Radio Frequency Identification) in modo che le operazioni di ricezione, prelievo ed evasione merci avvengano con una maggiore velocità e soprattutto controllo poiché si potrà evitare l’errore umano (ad es. nel processo di spunta in ingresso merce). Si applicano quindi tag specifici nei colli che tramite i rispettivi Readers, le informazioni della merce presente all’interno del collo, potranno essere scritte, lette e modificate in tempo reale e avendo subito disponibilità dei dati nel WMS (Warehouse Management System).
Continua invece l’adozione di sistemi di movimentazione che si utilizzano già da tempo, ma che vengono riabilitati secondo i nuovi standard richiesti da un sistema logistico 4.0, per questo tutti i mezzi a guida autonoma insieme a tutte le altre logiche di merce all’uomo pongono le basi per essere poi utilizzati in maniera collaborativa tra di essi e con interfaccia ad un gestionale del magazzino, rendendo ancora più efficienti e senza interruzioni i processi di stoccaggio, refilling dell’area di picking e prelievo delle merci.
Gli operatori potranno inoltre essere equipaggiati con tecnologie quali la realtà aumentata, come con il “pick to visual” oppure dei semplici auricolari muniti di microfono, come il già conosciuto “pick to voice”. Difatti, gli operatori potranno così essere più liberi nella movimentazione a mano dei colli e diminuire i tempi dei processi di picking. Come si può dedurre ogni tentativo è finalizzato da un lato alla velocizzazione e crescita della precisione nelle attività logistiche, dall’altro al miglioramento dell’ergonomia nei processi a vantaggio degli operatori.
Un ultimo punto su cui è necessario soffermarsi è l’introduzione di logiche IoT (Internet of Things), che possono incrementare la safety di un ambiente lavorativo (ad esempio di un magazzino), sia per la sicurezza dell’edificio stesso e delle merci con sistemi intelligenti quali sensoristiche interfacciate online gestibili da remoto ed eguali sistemi su mezzi di movimentazione ed altre fonti di pericolo per salvaguardare tutti i dipendenti dell’azienda presa in causa, ed un esempio calzante può essere il bloccaggio di un sistema autonomo nel momento in cui il sensore preso in considerazione rilevi la presenza di oggetti i persone in movimento.
La paura che questa nuova rivoluzione porti alla sostituzione di personale con dei macchinari è molto alta per i lavoratori. Da un lato, così facendo, verranno rimpiazzati da macchine e robot tutti quei posti di lavoro che comprendevano eccessivi pericoli per l’uomo, o semplicemente lavori stazionari e ripetitivi; ma è anche vero che con l’arrivo di queste tecnologie e macchinari si vanno a creare un buon numero di altri impieghi per il supporto a questi sistemi, la manutenzione e la creazione degli stessi, creando paradossalmente ancora più posti di lavoro. Rimarrà però sempre valida l’affermazione che fa notare come la macchina o robot, per quanto possa essere efficiente e di alto grado tecnologico, non potrà mai sostituire l’uomo.