Jungheinrich il caso LA MOLISANA
La Storia
La storia del pastificio La Molisana potrebbe essere una favola... e in un certo senso lo è davvero.
Se si pensa che solamente nel 2011 l'azienda di Campobasso, con un fatturato di 16 milioni di Euro, rischiava di fallire, e che da allora, dopo un cambio di proprietà in favore della storica famiglia imprenditoriale dei Ferro, è risalita nell'Olimpo della pasta italiana.
Infatti, grazie ad una serie di investimenti, ma anche all'implementazione di un'ottima strategia sia a livello organizzativo-aziendale sia di marketing, La Molisana può vantare oggi un fatturato che supera i 100 milioni di Euro, diventando la quinta pasta più consumata dagli italiani ed esportando il suo prodotto in ben ottanta paesi.
Per arrivare a questa situazione “da favola”, sono stati necessari investimenti per una cifra pari a 42 milioni di Euro, che però hanno portato notevoli soddisfazioni alla Famiglia Ferro.
La Molisana produce in maniera tradizionale tutti i principali formati di pasta, in modo tale da soddisfare le richieste dei consumatori, sia sul territorio italiano sia nel resto del mondo.
Il rinnovamento e il ruolo di Jungheinrich
Questo salto di qualità è stato possibile anche grazie ad un rinnovamento totale dell'azienda portato avanti dalla Famiglia Ferro, sin dal suo insediamento nella proprietà de La Molisana, che riguarda ogni settore presente nell'azienda, dalla catena di produzione fino alla fase di stoccaggio. Sono stati sostituiti tutti gli impianti, introducendo macchinari in grado di svolgere in maniera automatizzata molte funzioni e agevolando le diverse fasi di produzione e di logistica previste nel ciclo lavorativo della società. Uno dei punti cardine della rinascita dell'intera azienda può essere individuato proprio nel nuovo magazzino completamente automatizzato, realizzato interamente da Jungheinrich, la multinazionale tedesca presente anche in Italia. Un altro fiore all'occhiello per La Molisana è la rinnovata zona di confezionamento del prodotto finito.
Il magazzino realizzato da Jungheinrich rappresenta, molto probabilmente, l'elemento più importante dell'intero salto tecnologico effettuato da La Molisana. Le scatole di pasta entrano nel magazzino subito dopo essere state pallettizzate, anche in questo caso in maniera del tutto automatica, grazie alla moderna zona di confezionamento. Si tratta di un magazzino intensivo a corsie strette, servito da carrelli trilaterali automatici, che non prevedono dunque la presenza di personale a bordo. In totale il magazzino può contenere 20 mila pallet e il sistema automatizzato di carrelli è in grado di movimentare circa 175 pallet ogni ora. È un magazzino creato su misura da Jungheinrich, che ha cercato di utilizzare tutte le tecnologie che potessero soddisfare le varie esigenze logistiche presenti all'interno de La Molisana.
Il magazzino ha dovuto subire delle modifiche, specialmente nell'ultimo triennio, dovute proprio al notevole incremento degli output richiesti (sviluppo dei flussi). La richiesta dei consumatori, infatti, ha subito una vera e propria impennata, non prevista anche per i manager della società di Campobasso, ma che è stata una piacevole conseguenza del lavoro fatto fino allora. La Famiglia Ferro, dunque, decise di agire in modo tale da continuare l'azione portata avanti dal 2011 e tre anni dopo definì l'accordo con la multinazionale Jungheinrich per completare il rinnovo totale dell'area logistica, puntando proprio sulla partnership con un'azienda al top del settore.
Inizialmente la Famiglia Ferro aveva in mente un'idea di magazzino differente da quella che poi è stata realizzata: tale idea prevedeva l'installazione di un magazzino automatico dotato di trasloelevatori. Questa tipologia di organizzazione però avrebbe comportato un impatto troppo elevato sia dal punto di vista urbanistico (altezze) sia da quello economico. Dunque si è quindi optato per un tipo di magazzino differente che prevedesse uno stoccaggio di tipo intensivo, realizzato mediante l'utilizzo delle corsie strette, comprensivo di impianto sprinkler, ma che non fosse del tutto automatizzato, in quanto i carrelli, inizialmente, sarebbero stati guidati da personale dipendente a bordo. Si è dunque scelta la soluzione che avrebbe consentito lo sfruttamento totale degli spazi del magazzino.
Come detto, però, la rapida evoluzione che ha coinvolto l'offerta sul mercato de La Molisana nell'ultimo triennio ha richiesto un ulteriore intervento che portasse maggiore la velocità. Si è così creato un sistema che collegasse in automatico l'area adibita alla produzione della pasta con il magazzino. In questo modo non solo si è reso più veloce l'intero processo, ma anche più efficiente, senza tenere conto dei minori rischi connessi alle attività di movimentazione effettuate.
Ma questo primo intervento non è stato sufficiente. Per incrementare ulteriormente il livello qualitativo è stato necessario introdurre dei carrelli trilaterali senza uomo a bordo che hanno portato notevoli vantaggi, anche sotto l'aspetto economico. Si è proceduto anche ad implementare un sistema di collegamento da e per il magazzino su due piani. Infine si è deciso di intervenire sul sistema di alimentazione delle testate, introducendo all'interno del magazzino un sistema di automazione dotato di navette, che sostituissero la navetta rettilinea installata originariamente, la quale avrebbe comportato problemi di spostamento e inevitabili rallentamenti. Il numero di queste navette è incrementabile secondo le esigenze dei flussi di movimentazione.
Ciò che Jungheinrich è riuscita a fare è stato confezionare un abito su misura per La Molisana, mettendo in risalto la propria capacità di essere flessibile e di riuscire ad adattarsi alle diverse situazioni ed esigenze. Ciò è stato possibile anche perché la soluzione proposta e individuata poteva essere realizzata a gradi di automazione crescenti partendo da un magazzino normale o semiautomatico per completarlo in uno totalmente automatico in base alla crescita produttiva dell’azienda.
Le corsie del sistema di stoccaggio de La Molisana sono in tutto quindici. I tre trilaterali manuali, che inizialmente svolgevano le attività nel magazzino, sono stati sostituiti dai sette trilaterali automatici.
Il processo, infine, è stato migliorato rispettando tutte le esigenze che la pasta prodotta da La Molisana richiede: ad esempio, i carrelli depositeranno nei livelli più alti i formati di pasta come le tagliatelle, che, a parità di volume del pallet, pesano meno; nei piani intermedi, invece, saranno posizionati i pallet di pasta corta; infine la pasta lunga, caratterizzata da UdC più pesanti, occuperanno i piani inferiori del magazzino Jungheinrich.