LOGISTICA ALIMENTARE
Arte culinaria ai massimi livelli, conoscenza approfondita delle materie prime, cibi e vini di primissima qualità fanno dell’Italia uno dei "top" player dell’enogastronomia a livello mondiale.
Le imprese italiane (l’industria del food&beverage italiana fattura 120 miliardi di euro di cui 20 in esportazioni) che operano nel settore alimentare sono, di conseguenza, oggetto di grande aspettativa.
Perché le aspettative non vengano disattese è necessario che la qualità del prodotto non sia mai intaccata. Questo significa che le strategie di logistica alimentare adottate devono essere di alto profilo.
La logistica distributiva si occupa inoltre anche di vari altri aspetti che ruotano intorno al prodotto: la stagionalità dei flussi, la tracciabilità, la corretta conservazione durante il trasporto, la precisione delle consegne, oltre a tutti gli accorgimenti volti alla tutela del consumatore finale.
In questi anni sono stati profusi moltissimi sforzi per il potenziamento della catena di distribuzione, o supply chain, da molti dei player che giocano la partita della logistica alimentare: GDO, grandi importatori, buying offices, etc.
Lo scopo?
Aggiungere servizi, aumentare l’efficienza e al contempo contenere i costi.
Quali sono quindi i fattori chiave di cui tenere conto per costruire un processo logistico alimentare di successo ?
TEMPO
In linea di massima è la tipologia di un alimento a determinare come esso dovrà essere trasportato.
Dagli alimenti congelati, passando per i freschi come i latticini o i prodotti ittici fino a tutti gli altri prodotti deperibili: tutti quanti non possono prescindere da rigide tempistiche di trasporto, eventuale stoccaggio e consegna.
In prima battuta quanto sopra determinerà se, in caso di trasporto internazionale, la merce viaggerà in un contenitore via mare e se quest'ultimo dovrà essere un refrigerato (reefer) o frozen e le temperature controllate a cui viaggerà la merce, oppure se farà un viaggio via aerea (come nel caso di merce pregiata come i tartufi che risentono anche di perdita di peso con il passare delle ore).
Anche per il trasporto su gomma dovranno essere usate le misure necessarie alla corretta conservazione.
TECNOLOGIA
La tecnologia ha fatto passi significativi anche nell’ambito della logistica. Non è raro al giorno d’oggi sentire termini come "droni", "IoT" (Internet of Things) o "Big Data", attraverso i quali è possibile collezionare un’ampia varietà di dati in real time che possano poi servire per l’ottimizzazione dei modelli futuri.
La standardizzazione dei flussi comunicativi, attraverso l’utilizzo di EDI (Electronic Data Interchange) ha inoltre permesso di semplificare e ottimizzare lo scambio di informazioni tra tutti i giocatori coinvolti nella catena distributiva, come alcuni dei passaggi qui sotto elencati, ad esempio:
- Invio dell’ordine di acquisto da parte del cliente importatore al buying office
- Invio di fattura elettronica e packing list da parte del produttore al buying office
- Eventuale invio di packing list e etichette al magazzino logistico di origine
- Invio di packing list e fattura elettronica per lo sdoganamento della merce allo spedizioniere
- Ufficio importazioni riceve informazioni quali pre-clearing e prior notice dallo spedizioniere (che ha provveduto alle pratiche doganali)
- Invio di packing list al distribution center
SCELTA DEI PARTNER
Alla luce di quanto esposto finora è evidente che gli operatori di trasporto e logistica abbiano evoluto la propria identità, abbandonando la funzione di meri movimentatori di merce e diventando parte integrante del processo produttivo.
E’ quindi improrogabile scegliere un partner logistico che sappia dare una vera e propria spinta propulsiva al proprio business.
Ecco dei parametri fondamentali si cui basarsi:
- possesso di certificazioni che attestino la qualità del lavoro svolto
- presenza di un network consolidato sia geograficamente che di professionisti con conoscenze che permettano il consolidamento di servizi integrati sui territori di interesse (nazionali e internazionali)
- presenza di un Key Account Manager che possa supportare e dare tutte le informazioni necessarie
- un alto grado di informatizzazione
- flessibilità e pieno supporto nel venire incontro ai clienti con esigenze più particolari
- presenza storica e consolidata, qualcuno a cui affidarsi completamente.