«Così “regaliamo” visibilità e un motore nuovo alla Supply Chain» - il caso project44
Dopo 5 secondi, se una pagina web non carica i contenuti attesi, perdiamo la pazienza.
Dopo 20 secondi, se una pentola sul fuoco non comincia a “muovere” l’acqua cominciamo ad agitarci…
Se una nota piattaforma di contenuti sportivi in live streaming non funziona come si deve, si scatenano interrogazioni parlamentari…
Numeri e scene di ordinaria “impazienza” figli della nuova e incerta normalità digitale in cui siamo finiti da circa due anni. Numeri frutto di una recente ricerca pubblicata da Il Sole 24 Ore per fotografare l’evoluzione del nostro livello di pazienza dopo il lockdown e, soprattutto, dopo l’inevitabile accelerazione digitale di cui tutti siamo stati protagonisti.
In un simile scenario abbiamo imparato, tutti, a imprimere proprio al digitale una pressione fatta di aspettative e prestazioni, nemmeno immaginabile in passato. Una pressione che, per alcuni mesi, ha portato colossi come Netflix e YouTube ad abbassare la qualità dei propri video pur di “sopportare” il carico di richieste così violentemente piombate sui propri server e data center. Semplicemente, non eravamo disegnati per sopportare questa accelerazione e oggi dobbiamo velocemente imparare a farlo.
Nel cuore di una corsa così violenta verso il digitale mondi come la logistica e la supply chain sono da tempo entrati in una fase di grande difficoltà.
Spedizionieri, trasportatori, operatori di logistica si trovano infatti nel mezzo di una tempesta perfetta fatta da una parte di una “abitudine” all’immediatezza di accesso a servizi, soluzioni garantita proprio dalle piattaforme digitali e, dall’altra, di livelli di aspettative e pazienza ormai ridotti inevitabilmente allo 0 sia a livello consumer sia a livello di imprese.
Supply chain e visibilità, il caso project44
Ritardi, “colli di bottiglia” logistici e shortage sono così diventati il pane quotidiano dell’epoca COVID, ma questo periodo di pandemia ha anche insegnato all’industria, fino ad ora saldamente ancorata sui principi operativi del Just-In-Time, una preziosa lezione: la visibilità fa la differenza.
Una visibilità fatta di dati, mercati, spostamenti… tempi.
Una visibilità su cui, non a caso, è da tempo al lavoro una realtà come project44, la piattaforma che, come obiettivo, ha proprio la fornitura di un accesso alla visibilità in tempo reale di tutte le spedizioni, indipendentemente dal tipo di trasporto.
Supply chain e visibilità, servono tre azioni concrete e strategiche
Dalle parole ai fatti proprio i manager di project44 hanno elaborato una guida in tre step che indica chiaramente tre azioni concrete di cui ogni impresa della logistica oggi dovrebbe rendere protagonista per “regalare” nuova vita e competitività alla propria supply chian nel contesto delicato e scivoloso di cui sopra.
«Va detto - racconta Luca Apriletti, Regional Vice President Italy, Greece and MEA, project44 - che già a partire dal 2020, secondo il rapporto BCI sulla resilienza della supply chain, più della metà (55,6%) delle organizzazioni stava utilizzando la tecnologia come ausilio nell’analisi e nella segnalazione delle interruzioni della catena di approvvigionamento. Fatta questa doverosa premessa però oggi siamo di fronte alla necessità di cambiare decisamente passo in questo settore grazie a quelle che sono, a nostro avviso, tre azioni chiave»
1- Dal vedere al fare. Trasformare la visibilità in azioni strategiche
«Chi ha saputo rimanere resiliente, preparandosi per tempo al 2022, ha soddisfatto un semplice criterio: si è mosso rapidamente per dotare la propria supply chain di una visibilità superiore, attraverso l’utilizzo dei dati – spiega Luca Apriletti -. Come recentemente evidenziato da Mckinsey, “la riuscita implementazione di una gestione della catena di fornitura mediata dall’intelligenza artificiale ha permesso ad alcuni pionieri di migliorare i propri costi logistici del 15%, i livelli di inventario del 35% e i livelli di servizio del 65%, rispetto ai concorrenti. Negli ultimi 12 mesi molte società, integrando analitiche di intelligenza artificiale nei loro sistemi di supply chain management, hanno già ottenuto una visione molto più ampia, che però non è sufficiente. Con la real time visibility come base tecnologica, il 2022 vedrà questi precursori passare rapidamente dalla visibilità all'azione in ogni fase della catena di approvvigionamento, usando la loro ritrovata visibilità in modi sempre più agili e reattivi per assicurare la sincronizzazione della supply chain nonostante eventuali interruzioni impreviste o fluttuazioni della domanda».
Una collaborazione automatizzata e senza intoppi, spiega il manager, è l'elemento critico per una supply chain funzionante: coloro che ne hanno appena capito l'importanza si muoveranno insomma rapidamente per recuperare il tempo perduto; mentre quelli che ne stanno ancora considerando il valore probabilmente rimarranno ai margini di un mercato in rapida evoluzione.
2 - Fornire visibilità end-to-end ai consumatori
Negli ultimi cinque anni, come in parte spiegato all’inizio di questo reportage, le aspettative dei clienti (B2B e B2C) sono cambiate radicalmente: le richieste aumentano sempre di più in ogni fase della transazione; e proprio per questo, nel corso di quest’anno, la supply chain visibility secondo Apriletti, non sarà solo un imperativo dettato da ragioni di resilienza.
«Le pratiche sostenibili ed etiche stanno assumendo un posto sempre più rilevante nelle decisioni di acquisto – spiega il manager -. Come dimostra infatti la ricerca Elements of Value di Bain & Company, le aziende che soddisfano le aspettative di sostenibilità dei loro clienti ottengono una maggiore crescita dei ricavi e di fidelizzazione, e tra queste rientra anche la richiesta di visibilità end-to-end sulla provenienza dei prodotti attraverso il loro ciclo di vita.
Chi sta già abbracciando strategie di supply chain visibility, dunque, non sta solo costruendo una nuova via con cui dimostrare ai propri clienti l’adempimento di standard di sostenibilità: sta portando la propria strategia di customer experience a un livello successivo, dotandosi di un importante fattore di differenziazione e fidelizzazione che andrà ben oltre il 2022».
3 - Formare le nuove competenze digitali
Secondo Gartner, solo il 27% dei leader afferma di avere la competenza necessaria per soddisfare gli attuali requisiti di performance della supply chain.
Nello stesso report, Gartner avverte: “i dipendenti non sono attualmente autorizzati ad agire con agilità. Se i Chief Supply Chain Officer vogliono veramente costruire una forza lavoro agile, allora devono riprogettare il lavoro e concentrarsi su funzionalità e strutture digitali, adattandosi alle nuove tecnologie e sfruttando efficacemente dati e statistiche che richiederanno nuovi set di competenze”.
«In altri termini – conclude Apriletti -, per le aziende è giunto il momento di rendere visibili e attraenti le opportunità di carriera nella catena di approvvigionamento, lavorando essenzialmente in due direzioni.
Inizialmente, dovranno assicurarsi di collaborare strettamente con le università per offrire e instillare le competenze richieste in questo settore sempre più digitale, garantendo che il talento e l'innovazione si sviluppino di pari passo tra il mondo accademico, l'industria e i poli tecnologici.
Infine, le aziende dovranno accertarsi che i talenti siano supportati da strumenti e tecnologie che permettano loro di operare in piena agilità, perchè nessun talento vorrebbe rimanere in un’azienda che non è in grado di fornirgli i mezzi necessari a svolgere al meglio il proprio lavoro».
La storia di project44
project44, start up internazionale presente sul territorio italiano all’interno di Polihub, ha recentemente ricevuto un finanziamento da 420 milioni di dollari, affermandosi come leader della supply chain visibility a livello mondiale. Grazie alla sua piattaforma connessa a più di 100.000 vettori multimodali e più di 2,7 milioni di camion, project44 consente a più di 1.000 aziende clienti il tracciamento di oltre 1 miliardo di spedizioni all’anno, aiutando i principali brand mondiali ad ottimizzare la movimentazione dei propri prodotti in tutte le fasi della supply chain; e grazie ai dati derivanti dal suo network ha individuato tre strade, per raggiungere il successo aziendale nella supply chain.
Grazie al collegamento a migliaia di vettori in tutto il mondo e con una copertura completa di tutti i dispositivi ELD e telematici sul mercato, project44 supporta tutte le modalità di trasporto e i tipi di spedizione, inclusi Air, Parcel, Final-Mile, Less-than-Truckload, Groupage, Truckload, Rail, Intermodal e Ocean. Nel 2021, project44 è stata nominata leader tra i real-time transportation visibility provider nel Magic Quadrant di Gartner. Per saperne di più, visita.
project44 e la collaborazione, di eccellenza, con Sap
project44 nel tempo ha sviluppato una rete di collaborazioni di eccellenza, un vero e proprio ecosistema di grande successo e impatto sul mercato. Su tutte va sicuramente citata la collaborazione con Sap. Una partnership nata con il preciso obiettivo di aiutare gli spedizionieri a gestire e migliorare le catene di approvvigionamento grazie alla “magia” dei dati.
Più specificamente la collaborazione tra project44 e SAP Logistic Business Network fornisce uno straordinario valore aggiunto ai clienti grazie alla capacità di avere visibilità e monitoraggio real time di tutte le vendite in ogni fase del processo, dal contratto alla spedizione passando per la consegna. Una soluzione che permette ai clienti di avere a disposizione un patrimonio informativo senza precedenti e, soprattutto, la possibilità di prendere decisioni migliori in meno tempo.