I carrelli per l’order picking
Esistono diverse famiglie di carrelli commissionatori, alcune apparentemente anche molto simili; in realtà tutte hanno ragione di esistere perché sono dotate di alcune specificità che le diversificano. In questo articolo evidenzieremo le caratteristiche di ciascuna famiglia di macchine, orientando il lettore ad una scelta corretta.
La discriminante principale, sul piano funzionale (trascuriamo in questa sede, un po' impropriamente, il tema delle prestazioni e dei costi) è data dalla quota massima raggiungibile dal piede del picker; questo elemento ha una stretta relazione con le diverse famiglie di mezzi che sono stati progettati e realizzati nel tempo.
La macchina più semplice ed economica prevede che il piede operatore resti sostanzialmente a quota pavimento (al netto di alcuni centimetri di ingombri tecnici). Potendo, è la macchina da adottare sempre; economica, leggera, veloce, sicura, permette di essere molto produttivi poiché non esistono i tempi ciclo di sollevamento e discesa. Questa sua semplicità ha suggerito la versione a "forche lunghe", particolarmente utilizzata nel settore della distribuzione alimentare (ma non solo) poiché permette al picker di disporre di un volume di raccolta doppio e quindi di ritornare meno frequentemente in testata a consegnare le merci raccolte. Va da sé che ordini voluminosi e impianti di grandi dimensioni sono l'habitat ottimale di questo commissionatore.
La versione a forche lunghe necessita di corridoi di cambio corsia (in testata agli scaffali) che tengano conto degli ingombri e del raggio di curvatura. (questa è certamente, oltre al costo, una controindicazione che viene volentieri ignorata per contenere gli spostamenti). Sono queste le macchine per l'order picking che prevedono forche e piede operatore entrambi a terra.
La categoria di commissionatori che sollevano le forche da terra migliora certamente l'ergonomia del picking, soprattutto per il prelievo di minuteria. Il moto relativo delle forche rispetto al piede operatore è una opportunità "organizzativo" a favore di questa prima evoluzione del carrello commissionatore, perché ne aumenta la versatilità d'uso.
Mentre questa caratteristica, pur importante, non fa una differenza cruciale quando il piede operatore è a terra, diverse sono le valutazioni da fare quando la macchina porta il piede operatore fino a ca. 1200 mm.
Come è noto il trend di crescita delle referenze presenti in magazzino è in costante aumento: con questa macchina si può raddoppiare la dimensione del display aggredibile, oppure dimezzarne la superficie impegnata.
Vorrei fare, a questo punto, alcune puntualizzazioni:
- La quota 1200 mm. non è scelta casualmente; la normativa di sicurezza, infatti, la equipara alla macchina che non solleva il piede operatore da terra. Il carrello resta snello e facile da manovrare. In posizione "tutto basso" è uguale alla versione base, con un'opzione importante: quando occorre, può salire!
Questa classe di carrello per l'order picking, certamente la più interessante fra tutte quelle sul mercato per il suo potenziale d'uso (solleva ad una quota modesta, per cui i suoi tempi ciclo sono contenuti e garantisce quindi una buona efficienza operativa) propone due versioni, formalmente molto simili, nella sostanza molto diverse. La prima non prevede il moto relativo delle forche rispetto al piede operatore; la seconda sì. Sul piano dell'organizzazione (e dell'efficienza!) del picking sarà bene usare la versione base se il prelievo ai livelli superiori è del tutto occasionale; (da cui la necessità di una mappatura del display che tenga conto della frequenza di prelievo dei codici) in caso contrario occorrerà adottare la versione con moto relativo delle forche, che permette la presa e il posizionamento delle merci nell'unità di raccolta, senza obbligare l'operatore a scendere dal carrello e posizionare il prelevato. E' evidente che l'assorbimento di tempo nel fare l'una o l'altra operazione è assai diverso. Occorre quindi scegliere la macchina con accuratezza e relazionarne l'acquisto all'organizzazione del lavoro. Va detto, in conclusione, che la differenza di costo fra l'una e l'altra versione è abbastanza contenuta e può giustificare l'acquisto di quella più versatile.
Analizzando invece i carrelli di classe superiore si nota che, fino a ca. 3000 mm di alzata del piede operatore, la fisica della macchina sostanzialmente non varia (fatti salvi alcuni elementi tecnici non sostanziali); il telaio è quello della versione base, con motori e attrezzature di sicurezza adeguate all'altezza raggiunta.
Per la classe di commissionatori che raggiungono grandi altezze, cambia sostanzialmente tutto ..... anche i costi!
Ci può stare: il piede operatore può raggiungere anche i 9000 mm.! (in corsie strette, preferibilmente) e comodamente i 6000 mm. nelle corsie larghe. (esistono versioni a cabina stretta - ca. 900 mm. - e a cabina larga - ca. 1200 mm.). L'uso dell'elettronica per il controllo di molte funzioni è, in queste versioni, portato alla massima sofisticazione per migliorare efficienza, ergonomia e sicurezza, contenendo i consumi energetici.
Il display di picking, in queste condizioni operative, diventa molto ampio ma, prima di imboccare queste tecniche di prelievo "estreme", si suggerisce la verifica di soluzioni organizzative con potenziali di efficienza più elevati; ma questo è un altro tema, e riguarda chi progetta l'impianto e non chi fornisce i carrelli.