Magazzino automatico o tradizionale?
Nelle nostre precedenti Newsletter abbiamo parlato di simulazione dinamica, di magazzini per l’e-commerce e tutto questo, in qualche modo, riporta la mente ad alte automazioni dei processi e all’utilizzo di sofisticati sw e devices nei nostri magazzini.
La spinta all’alta automazione ci viene inoltre continuamente ricordata dal susseguirsi di corsi e seminari su Industry 4.0, digitalizzazione, interconnessione, robotica, big data, internet of things ed altri simili acronomi che evocano un mondo ideale, nel nostro caso proprio un magazzino “ideale”, dove l’uomo è il regista di un film nel quale pallet, colli, pezzi viaggiano in sincronismo perfetto dal momento del loro ricevimento dai Fornitori al momento della spedizione al Cliente, passando attraverso tutte le fasi di picking, controllo qualità, imballaggio.
Tutto questo è innovazione, futuro ed in alcuni casi anche realtà operativa ma, al di là dei facili entusiasmi, prima di intraprendere la progettazione o il re-enginering del nostro nuovo magazzino “automatico” è bene fare un passo indietro e porci alcune domande fra le quali:
- Sono un Azienda di produzione, un distributore mono o pluri-prodotto, un provider logistico?
- Quali e quanti sono i prodotti che devo gestire?
- Quali sono le dimensioni “as-is” della mia azienda, i volumi ed i flussi di movimentazione attuali?
- Quali sono o potranno essere gli scenari futuri in termini di prodotti, volumi, dimensioni...etc.?
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Ed infine:
- Di quale magazzino ho bisogno e con quale grado di automazione?
Dobbiamo infatti tenere presente due caratteristiche fondamentali sempre valide da quando esistono i “magazzini” e cioè:
- Il magazzino deve essere prima di tutto “flessibile”, che nel nostro caso vuol dire avere la capacità di reagire senza problemi ad eventi che non potevano essere previsti, come un improvviso aumento del fatturato, un aumento di gamma prodotti, un esponenziale aumento delle spedizioni e righe d’ordine (vedi introduzione vendite e-commerce) o viceversa improvvisi cali del mercato. Un altro tipo di flessibilità richiesto può derivare dalla gestione di merceologie di prodotti con alta stagionalità (in alcuni settori si arriva a variazioni importanti ben superiori al 100% dei volumi medi annuali) e quindi con la necessità di variare il “ritmo” nel corso dell’anno, del mese, della settimana ma spesso anche del giorno.
- Il magazzino deve essere facilmente “riconfigurabile” in quanto, sempre a causa delle condizioni di cui sopra, ad un certo punto potremo avere bisogno di un magazzino più vasto, più alto, con maggiori porte per carico/scarico o con aree di preparazione/lavorazione/spedizioni diverse sino ad arrivare al punto che si debba pensare a cambiarlo magari in un luogo più baricentrico alla nostra rete distributiva per risparmiare sui costi di trasporto diventati, negli anni, troppo onerosi.
Per quanto abbiamo detto e considerando che stiamo vivendo in un periodo nel quale le variazioni di mercato, quelle finanziarie piuttosto che la globalizzazione, la moda cambiano alla velocità della luce, dobbiamo essere consci che raramente un magazzino è “per sempre” e che gran parte del livello di servizio che forniamo a nostri Clienti dipende dal “buon” lavoro svolto al suo interno sia in termini di qualità che di velocità.
Fino a dieci, quindici anni fa i magazzini “automatici” erano per definizione molto rigidi, difficilmente modificabili e costosi, ragione per cui potevano essere una buona soluzione nel caso di un’ azienda produttiva generalmente con una variazione limitata di gamme prodotti rispetto a quelle di un provider logistico che gestisce diversi Clienti, con merceologie di prodotti anche molto differenti fra loro e con contratti a termine anche solo annuali che inducano alla prudenza su investimenti rilevanti.
Nel corso degli ultimi anni però le soluzioni di automatismo che possono essere introdotte all’interno di un magazzino si sono moltiplicate con la messa in servizio di trasloelevatori, multishuttle, miniload, minitraslo, magazzini verticali, sorter, pallettizatori e depalettizatori automatici, robot e AGV consentendo di fatto la possibilità di automatizzare anche solo alcune zone/reparti piuttosto che cicli di flussi di movimentazione superando, almeno in parte, i limiti di flessibilità e riconfigurazione di cui si parlava prima.
La progettazione o il re-enginering di un nuovo magazzino è pertanto un processo piuttosto complesso che va inoltre valutato anche dal punto di vista dell’impegno finanziario comparando soluzioni “tradizionali” (sistemi di stoccaggio, carrelli di movimentazione, manodopera) con soluzioni “innovative” con diverso grado di automazione e con possibilità di compatibilità e convivenza perfetta.
NeT-LOG Consulting, società di Consulenza specializzata nella Logistica e nei processi di ottimizzazione di contesti operativi, è in grado di supportare e guidare le Aziende nel percorso progettuale e decisionale sviluppando studi di fattibilità con soluzioni innovative ed alternative fra loro perfettamente integrate o integrabili in realtà già operative.
E’ inoltre in grado di sviluppare il progetto realizzativo di dettaglio attraverso l’elaborazione dei layout, la stesura dei capitolati tecnici di mezzi e attrezzature, la preparazione dei tender, la valutazione degli investimenti, la determinazione dei fabbisogni di risorse umane e tecniche, la compilazione e stesura dei planning operativi e, su richiesta del Cliente, provvedere anche all’eventuale assistenza in fase di start-up del nuovo magazzino.
NeT-LOG Consulting è una Società con una elevata specializzazione operativa e tecnica, sviluppata in oltre 40 anni di esperienza con oltre 1.400 progetti realizzati e più di 400 Clienti, molti dei quali continuativi.
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