Il ruolo del Car Sharing nella City Logistic
I dati che quotidianamente i media ci mostrano relativamente all'inquinamento globale non sono di certo incoraggianti e fanno si che il fenomeno delle emissioni di C02 sia più che mai attuale. La problematica è ovviamente amplificata in prossimità dei centri urbani dove è stato riscontrato che più del settanta per cento delle emissioni di polveri PM10 sia attribuibile al traffico veicolare, mentre il restante imputabile alla combustione derivante dall'industria e all'utilizzo del riscaldamento per uso civile.
Car Sharing - nascita e diffusione
Se da un lato si stanno facendo enormi passi in avanti per quanto riguarda la progettazione e la commercializzazione a prezzi accessibili di veicoli ad alimentazione elettrica, dall'altro si sono sviluppate forme alternative di trasporto urbano. Il car sharing è entrato a pieno titolo nelle politiche di city logistic in quanto concilia le esigenze personali di coloro che non intendono rinunciare alla comodità dell'automobile con quelle della mobilità sostenibile. Quest'ultime sono volte ad ottimizzare l'utilizzo dei mezzi in circolazione aumentando il loro coefficiente di carico e l'impatto sulle aree urbane in termini di congestione, rumore e più in generale di riduzione delle sostanze inquinanti.
Il car sharing consiste nell'utilizzo condiviso dell'automobile da parte di più soggetti in momenti differenti e all'interno di un'area urbana ben definita. La prima forma di noleggio a breve termine è nata in Svizzera sotto le sembianze di cooperativa di consumo a metà degli anni ottanta per poi diffondersi nella maggior parte dei paesi del nord Europa grazie alle spinte ambientaliste da parte dell'Unione Europea, tanto da creare agli inizi degli anni novanta un'associazione (ECS – European car sharing association) con compiti di sviluppo del progetto e coordinamento dei vari organi nazionali che nel frattempo si erano formati.
In Italia l'attività di gestione delle entità a livello territoriale e di distribuzione dei fondi erogati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato delegato a ICS (Iniziativa Car Sharing), mentre l'operatività vera e propria è stata affidata ad aziende pubbliche o a partecipazione pubblica che già erano attive nel settore della mobilità locale, a cui solo negli ultimi anni si sono affiancate società private.
Le città in cui il car sharing è diventato un'importante realtà sono Venezia, Padova, Brescia, Genova, Savona, Milano e Bologna al nord, Firenze e Roma al centro Italia e Palermo al sud.
Car Sharing - vantaggi e obiettivi
Un servizio di car sharing logisticamente ben strutturato con ampia disponibilità e reperibilità di vetture, meglio se alimentate elettricamente, ha di certo un riscontro positivo nei confronti degli utenti che ottenendo l'uso della vettura e non la proprietà della stessa godono di maggiore flessibilità e al tempo stesso abbattono sia i costi fissi di gestione costituiti dall'assicurazione, bollo, revisione e manutenzione, sia i costi variabili come carburante e parcheggio.
Tuttavia l'esperienza europea in tema di city logistics ci insegna che la strategia vincente è quella di attuare politiche volte a creare sinergie tra il car sharing e il trasporto pubblico in un'ottica di intermodalità del servizio offerto al cittadino, che ha come obiettivo quello di sostituirsi quanto meno alle auto di seconda proprietà presenti in famiglia.
Come funziona il Car Sharing
Una volta registratisi al portale internet dell'azienda erogatrice del servizio e sottoscritto l'abbonamento gli utenti ricevono le credenziali di accesso che gli permettono in tempo reale tramite un'app installata sullo smartphone di localizzare, raggiungere, mettere in moto la vettura e di verificare i costi sostenuti.
Terminato l'utilizzo, la stessa deve essere riconsegnata al punto di partenza e solo in alcune realtà può essere parcheggiata in un punto diverso da quello di prelievo sempre all'interno dell'area di competenza, che spesso comprende anche l'accesso nelle zone a traffico limitato. Ad una tariffa iniziale calcolata a tempo, superata una certa soglia di chilometri, viene applicato un supplemento in base alla percorrenza, che viene addebitata su conto corrente o carta di credito a seconda della preferenza data dell'utente.
L'evoluzione: il Van Sharing
Alcune città hanno avviato parallelamente anche progetti di van sharing, sistema che si basa sulla condivisione di veicoli commerciali a basso impatto ambientale per la distribuzione delle merci in prossimità del cosiddetto "ultimo miglio", ovvero all'interno dei centri urbani.
E' proprio qui che circolano furgoni e mezzi commerciali di piccola portata con migliaia di chilometri alle spalle che, alimentati a gasolio, contribuiscono ad innalzare i livelli di inquinamento nella parte più bassa dell'atmosfera.
Il van sharing presuppone l'intervento di un logistic provider a cui affidare le merci per essere da questo consegnate con mezzi meno inquinanti ed avendo cura di ottimizzare al meglio il carico e il percorso nel centro città.