L’ambiente ed i consumi energetici nei trasporti e nella logistica
Siamo ormai abituati a sentir palare di sostenibilità e rispetto dell’ambiente: si tratta di temi di importanza sociale ed economica, che negli ultimi anni sono divenuti valori fondamentali non solo per i singoli cittadini e per le comunità, ma anche per le strategie industriali di moltissime aziende.
Le aziende stanno realizzando la propria importanza come veicoli sociali, così come parte della comunità, che è tenuta a rispettare l’ambiente e il mondo esterno in cui è inserita e a salvaguardarlo per la presente e per le future generazioni cercando di influenzarlo con scelte aziendali consapevoli e sostenibili.
L’azienda si comporta esattamente come le persone, vale a dire che per la propria sopravvivenza e “sostenibilità” economica e sociale (impegno morale nei confronti dell’ambiente e delle persone) cerca di ridurre gli sprechi, indirizzandosi verso forme di “sopravvivenza” pulita o il più pulita possibile, a volte andando incontro anche a costi maggiori dovuti all'approccio di nuove tecnologie.
La logistica è uno dei campi che maggiormente influenzano i consumi energetici.
Possiamo affermare, da un punto di vista ambientale, che trasporti e logistica hanno un impatto diretto sulle emissioni “in atmosfera” perché utilizzano energia per poter esistere come attività e di conseguenza sono responsabili diretti per le emissioni di “gas terra”. Le emissioni di CO2 sono strettamente connesse con le rispettive attività. Di conseguenza si è portati a pensare che per poter essere “ecosostenibili” basterebbe ridurre le emissioni contenendo l’utilizzo dei combustibili tradizionali.
Le aziende negli ultimi anni hanno cambiato i loro cicli produttivi soprattutto dal punto di vista dei rifiuti: oggi le aziende riciclano o cercano di riciclare il massimo possibile della propria produzione in modo da avere il minimo degli sprechi un po’ anche grazie alle leggi in vigore.
Questo vuole dire però che le aziende necessitano comunque del trasporto per massimizzare questo anello della produzione. Anche in questo campo si è cercato di ottimizzare la “produzione” vale a dire di ottimizzare i costi utilizzando i containers navali o ad esempio la pallettizzazione dei carichi.
Da questo punto di vista l’impronta ecologica delle aziende ha avuto un deciso miglioramento, mentre ovviamente il settore trasporti sta soffrendo a causa di anni di politiche miopi dal punto di vista energetico ed ambientale.
Purtroppo la crisi economica degli ultimi anni non ha sicuramente aiutato questa riduzione dell’impronta ambientale ed ha causato una disottimizzazione dei trasporti, riducendo il riempimento dei mezzi o deviando i mezzi dal tragitto più breve. Nella pratica il trasporto ha visto aumentare il consumo specifico di combustibili fossili e peggiorato l’impronta ecologica.
Lo sviluppo dell’impronta ecologica e l’azione di risparmio deve essere improntata invece sulla riduzione delle emissioni superflue e sull'ottimizzazione di quelle assolutamente indispensabili.
Dal punto di vista dell’edilizia invece è necessario progettare e costruire edifici rispettosi del risparmio energetico eliminando le costruzioni in cemento armato, ad esempio, ed utilizzando pannelli autoportanti unitamente a materiale isolante ad alto spessore.
Inoltre è indispensabile usufruire anche di impianti fotovoltaici efficienti tali da garantire condizioni di illuminazione artificiale ideale e a fornire energia sufficiente al mantenimento dell’impianto medesimo.
L’ottenimento di buoni risultati dal punto di vista dell’ambiente e del risparmio energetico sono acquisibili e mantenibili grazie anche alle certificazioni volontarie ISO 14001 per l’ambiente e ISO 50001 per l’energia.
Queste certificazioni infatti stabiliscono una serie di requisiti che, se rispettati ed attuati, pongono le aziende davvero virtuose in una situazione di impatto realmente sostenibile dal punto di vista ambientale, energetico e a questo punto anche economico, aiutando direttamente anche i processi produttivi delle aziende stesse tramite un corretto processo educativo-comportamentale del personale.
L’efficienza energetica è un punto fondamentale per lo sviluppo del paese e fattore di competitività delle organizzazioni, oltre che elemento imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico attesi almeno per il 2020.
Ottimizzare le spese energetiche equivale a “fare business” e l’investimento nelle nuove tecnologie può concedere vantaggi sul lungo periodo. I grandi investimenti alcuni dei quali effettuati sugli impianti di climatizzazione, ormai indispensabili in molti settori industriali sono assolutamente indispensabili per migliorare la produttività ma anche per la conservazione di prodotti quali ad esempio quelli alimentari e farmaceutici.
Una delle caratteristiche di un edificio ben progettato passa per un ottimo isolamento per massimizzare quella che dovrà essere un’ottima efficienza energetica.
Ovviamente la climatizzazione dei magazzini deve obbligatoriamente tenere conto di alcune variabili come le altezze elevate e la ventilazione non regolare causata dall’apertura e dalla chiusura dei portoni, per evitare che i costi di gestione dell’impianto stesso dovuti a consumi troppo elevati con scarsa efficienza per i grandi volumi d’aria da ricoprire, e con notevoli emissioni di gas tossici per l’atmosfera dovuti ai gas refrigeranti, vadano a penalizzare la costruzioni ed il mantenimento dei magazzini con serie ripercussioni sull'andamento economico dell’azienda.
Da non dimenticare di progettare insieme al manutentore un corretto piano di manutenzione degli impianti che assicuri il mantenimento degli stessi in perfetta efficienza e longevità nel tempo oltre che al corretto controllo delle emissioni.
Spesso gli impianti di condizionamento tradizionali sono molto inadeguati per grandi magazzini.
I nuovi impianti, sfruttando l’energia rinnovabile, vale a dire il 90% del fabbisogno di acqua calda e oltre il 75% del riscaldamento/raffrescamento attraverso l’energia pulita e gratuita del sole, rendono il magazzino autosufficiente sul piano energetico, producendo autonomamente energia elettrica, calore e acqua calda, senza contare che l’energia prodotta in eccesso non viene persa, ma viene retribuita dal gestore energetico.