World Business Forum Milano 2017
Il Word Business Forum di Milano è uno degli eventi internazionali che, dal 2004 ad oggi, si è conquistato una crescente importanza e rilevanza.
L’evento abbraccia una larga platea, includendo esperti aziendali di sviluppo strategico, società multinazionali, società di consulenza e attori interessati a tutto ciò che ha a che fare con il business.
In effetti, gli obiettivi dell’evento sono:
- Ascoltare da personalità di indubbia fama interventi relativi ai nuovi trend e alle nuove sfide globali (contributi provenienti da CEO, imprenditori, innovatori, pensatori, artisti e sportivi)
- Fare networking ad alto livello (incontrare 500 rappresentanti aziendali)
- Fare cross-fertilizzazione, influenzare e lasciarsi influenzare in un ambiente ricco di stimoli (2.500 Manager da 15 paesi diversi del mondo)
Nel mese di novembre, Milano tornerà ad ospitare il Word Business Forum organizzato da WOBI: è una opportunità per società, manager ed imprenditori di fare cultura comune intorno ai temi del nuovo Umanesimo “di ritorno”. Quest’ultimo nasce dalle riflessioni relative a come l’innovazione tecnologica vada affiancata alle logiche complesse di interazione e di scelta del singolo e dei gruppi sociali.
Ogni partecipante, manifesta, in merito a questo paradigma, il suo particolare punto di vista su come interpretare ed agire; gli incontri privati di approfondimento completano il quadro dell’offerta congressuale, particolarmente ricca ed eterogenea.
Vediamo di individuare quali sono i temi cardine dell’evento e le parole chiave maggiormente utilizzate nelle presentazioni dei talks.
La parola d’ordine principale è “humanification” o “rendere umano, umanizzare”.
Intorno a questo incipit ci sono diverse parole chiave che accomunano la maggior parte degli interventi previsti:
- Agilità
- Semplicità
- Innovazione
- Fiducia
- Leadership personale
- Influenza
- Impatto positivo delle tecnologie sull’uomo
Il fil rouge che accomuna tutti gli interventi è la consapevolezza che la tecnologia e l’innovazione siano utili quando sono costruite intorno all’uomo (intorno ai suoi limiti, bisogni e desideri) e pensate per rendere più semplici ed agili i rapporti umani, nel business e nelle organizzazioni.
Qui di seguito gli interventi dei relatori ed a seguire due brevi abstract relativi ai temi maggiormente vicini a Sviluppo Manageriale ed ai temi della gestione d’impresa:
Michael Porter - Creare valore condiviso: la nuova strategia del vantaggio competitivo
Chris Anderson - L’evoluzione del movimento dei Maker
Nicholas Negroponte - Prosperare nella nuova civiltà digitale
Randi Zuckerberg - Mettere la tecnologia digitale al servizio delle persone
Jonah Berger - L’influenza invisibile e le forze che impattano sul comportamento del consumatore
George Kohlrieser - La leadership come chiamata: creare una storia di ispirazione, passione e scopo
Abigail Posner - Come la tecnologia ci può rendere più creativi
Chris McChesney - Creare una cultura dell’Execution
Nel fallimento delle iniziative imprenditoriali emerge come, quasi mai, gli errori fatti si debbano alla visione scorretta, ma, in realtà, siano causati dalle modalità di esecuzione.
Mc Chensney propone e illustra una formula semplice, ripetibile e collaudata: le 4 discipline dell'Esecuzione. Questo approccio è, per l'implementazione della strategia, quello che lean e six sigma rappresentano per la produzione.
La necessità di semplificare l’approccio esecutivo ha permesso di giungere a 4 semplici attività che consentono di standardizzare la tattica di esecuzione strategica:
- Puntare agli obiettivi strategici essenziali
- Monitorare le performance attraverso la misurazione delle azioni efficaci che permetteranno di raggiungere gli obiettivi
- Tenere un tabellone dei punteggi che ingaggi il team
- Darsi un ritmo ciclico dove si fa il punto e si rilancia sulle nuove attività
Attraverso l’implementazione di queste 4 discipline esecutive, applicate al mondo del business, Mc Chensney ha dato il proprio efficace contributo alle performance di moltissime aziende.
Questo, come altri nuovi paradigmi gestionali hanno tutti in comune la scelta di partire dai limiti delle persone e nel creare sistemi facilmente applicabili, perché semplici e monitorabili.
La vera rivoluzione sta nell’aver capito che abbiamo bisogno di sistemi che ci consentano di ridurre al minimo la proliferazione di informazioni, comunicazioni e ridondanze organizzative.
Rachel Botsman - La fiducia e l’evoluzione dell’economia collaborativa
Rachel Botsman è appassionatamente impegnata allo studio ed alla promozione dei sistemi di “consumo collaborativo”. Il suo punto di vista è che le abitudini di consumo tradizionale, come il possesso del bene, stiano tramontando velocemente, soprattutto nelle nuove generazioni.
Rachel Botsman identifica tre principali categorie di condivisione:
- Chi re-distribuisce l’utilità di un bene, scambiando e barattando
- Chi mette a fattore comune competenze, risorse, denaro, lavoro
- Chi noleggia oggetti e beni
Come in molti sostengono oggi, avere accesso all’esperienza, al servizio di un bene è molto meglio che averne la proprietà.
In effetti è evidente come anche la propensione al possesso beni che una volta erano considerati status symbol, come un’auto o una casa è cambiata moltissimo negli ultimissimi anni.
Ciò che più ci interessa deve essere sicuramente l’aspetto del lavoro in comune, della condivisione di competenze, ma anche di risorse al fine di sviluppare progetti in comune.
Questa è la vera rivoluzione che sta generando intere nuove economie: una quantità incredibile di risorse e di opportunità lavorative.
Pensiamo alle start-up ormai, non come a un fenomeno ma come a un nuovo modello organizzativo ed economico, con ritmi e modalità di lavoro estremamente diversi dai modelli di organizzazione tradizionali.
A questo riguardo, il successo che anche in Italia, iniziative come BacktoWork24, promosso dal gruppo 24ore hanno tuttora, dimostra come sia possibile re-inventare i modelli produttivi e di generazione di valore partendo dal concetto di scambio.
Questo porta con sé anche una diversa percezione del potere di ruolo che ogni singolo lavoratore e manager può avere in queste nuove organizzazioni.
Sempre di più concetti come status, autorità cedono il passo alla capacità collaborativa ed alla reputazione.
Rachel Botsman mette in evidenza come oggi la reputazione, le recensioni ed i feedback in rete, siano una nuova moneta di scambio, che rendono possibile lo scambio stesso e la fiducia necessaria affinché questo possa avvenire.
Anche i sistemi di recruitment e di gestione delle risorse umane impiegati nelle aziende tradizionali e nelle corporation, non fanno eccezione ed oggi prestano maggior attenzione alla reputazione ed alla “riconoscibilità” rispetto alle esperienze maturate nel corso della propria storia personale.