Il dimensionamento delle ubicazioni attraverso l'analisi delle serie storiche - Seconda parte
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Seconda parte
Business Case
Si procede ora a presentare un breve business case, attraverso il quale sarà possibile esemplificare il modello sopra presentato e far emergere alcune specificità dello stesso. Si consideri un magazzino con una capienza totale pari a 1000 posti pallet, in cui sia necessario stoccare tre differenti articoli; si supponga inoltre che ogni articolo potrà essere stoccato in una sola stiva, garantendo quindi una corrispondenza univoca articolo/stiva (è quindi necessario dimensionare tre stive/ubicazioni).
Il primo passo consiste nella estrazione della serie storica dello stock giornaliero per i tre articoli. Una attività importante in questa fase consiste nella individuazione di eventuali dati anomali: rappresentando graficamente le serie storiche, è visivamente semplice identificare quali valori possano essere anormali (si veda figura 3).
Figura 3. Rappresentazione grafica di una serie storica
I valori cerchiati nella serie storica in figura 3 sono visivamente "anomali": è quindi consigliabile procedere ad una analisi, qualora si abbiano tutti i dati a disposizione, per cercare di identificare il motivo alla base di questi "picchi". Si supponga che i valori identificati siano stati causati da un evento straordinario sulla linea di produzione (guasto o similari) e che questo evento possa essere imputato a cause non prevedibili in futuro: i valori cerchiati sono degli "unusual" che possono essere non considerati nel calcolo seguente. Qualora non si facesse questa prima fase di pulizia della serie storica, si rischierebbe di sovradimensionare l'ubicazione prevedendo eventi anormali: se infatti non si escludessero i valori eccessivamente alti o bassi causati da fattori anormali, la deviazione standard calcolata nel passaggio successivo sarebbe sovrastimata con conseguente sovradimensionamento della capienza e "spreco" di spazio.
Procedendo ora al calcolo di media e deviazione standard delle tre serie storiche, si supponga che i valori ottenuti siano i seguenti:
Il terzo passaggio consiste nella definizione del grado di "certezza" da associare ad ogni articolo: si supponga che gli articoli B e C siano considerati particolarmente critici poiché le loro caratteristiche impongono il dover essere necessariamente stoccati nelle ubicazioni oggetto della progettazione (ad esempio perché un loro stoccaggio alternativo sarebbe costoso o non gestibile da un punto di vista qualitativo); questa prima considerazione può essere tradotta nel seguente modo: la progettazione deve poter coprire una percentuale di casistiche pari al 99%: come riportato in figura 2, il coefficiente da utilizzare nella formula del dimensionamento delle stive per gli articoli B e C sarà quindi pari a 3.
Ecco quindi che il dimensionamento delle due stive sarà:
Sommando le dimensioni delle due stive si raggiunge un totale di 634 posti pallet.
Per ottenere ora il dimensionamento della stiva dedicata all'articolo A, è possibile procedere in maniera "inversa" come sotto riportato:
- La dimensione della stiva dedicata all'articolo A sarà calcolata come differenza tra capacità totale del magazzino al netto delle due stive precedentemente dimensionate: 1000 – 634 = 366 posti pallet;
- data la media della serie storica dell'articolo A e data la deviazione standard dello stesso pari rispettivamente a 355 e 8 pallet, è possibile calcolare con una formula inversa il coefficiente di "sicurezza": 366= 355+8* coeff -> coeff = 11/8=1,4;
- Interpretazione del coefficiente calcolato : ad 1,4 corrisponde circa l'84% di sicurezza.
- Validazione finale: l'84% è una percentuale accettabile per l'articolo A? Nel caso di risposta affermativa, il dimensionamento della stiva A pari a 364 è accettabile ed il procedimento concluso. Nel caso in cui l'84% non sia ritenuto adeguato, sarà necessario modificare le percentuali di certezza assegnate alle stive dedicate agli articoli B o C e ripercorrere quindi i passaggi sopra descritti (A,B e C).
Alcune conclusioni
I due indicatori utilizzati nel calcolo della dimensione ubicazione (media e deviazione standard) sono stati calcolati sulle serie storiche degli stock: qualora non sia possibile avere a disposizione dati storici ma solo previsionali (ad esempio per articoli mai gestiti prima a magazzino o per nuove produzioni qualora si tratti di prodotto finito), il procedimento è il medesimo, con l'aggiunta criticità causata dalla difficoltà delle previsioni soprattutto per periodi medio/lunghi.
Una seconda considerazione. La fase più difficile del procedimento di dimensionamento è sicuramente la definizione del grado di certezza; i fattori da considerare sono spesso molteplici: qualora la decisione della % si basi esclusivamente su dati quantitativi (come ad esempio il costo associato ad una eventuale mancanza di capienza), la scelta della % è abbastanza semplice, qualora invece vi siano componenti qualitative e non valutabili, la scelta è sicuramente più difficile e meno giustificabile.
Si consideri infine come il calcolo come sopra presentato dimostri come la variabilità dello stock è causa di stive necessariamente più grandi. Tutti gli interventi volti quindi a ridurre la variabilità delle scorte sono in questo contesto traducibili in minor spazio da destinare allo stoccaggio, in un incremento dell'utilizzo medio delle ubicazioni e quindi in minor costi logistici.