La logistica nell’emergenza: atto secondo
“….gli uomini che vendono teorie e usano i logistici in guerra, per poi dimenticarli in tempo di pace, sono i Generali. I Generali appartengono ad una razza superiore di uomini felici che in tempo di pace possono invadere il mondo semplicemente agitando le loro grandi mani sopra un mappamondo e spostare ostacoli con il dorso della mano, ma in guerra, invece, devono andarci piano perché ciascun Generale ha dietro di sé un logistico e sa che in qualsiasi momento questo può intervenire e dire “No, non lo puoi fare”. Ecco perché i Generali temono i logistici in tempo di guerra e tendono a dimenticarli in tempo di pace…” (da una storia di autore sconosciuto).
Questa è la seconda parte (vedi la prima parte) di una “storia di autore sconosciuto” che indubbiamente aveva una visione perfetta e lucida di quello che la logistica, nel suo concetto più ampio possibile, era allora, ma di fatto anche ai nostri tempi perché se ci pensate bene è esattamente quello che sta avvenendo!
Ovunque, in tutto il mondo infatti vengono create task force di “esperti” perché i “Generali” sanno, forse, parlare molto bene, sanno, forse, studiare strategie e compilare piani industriali, ma di fronte ad un’emergenza che non aspetta piani strategici a lungo termine, e non perdona chi fa errori, hanno bisogno di uomini in grado di risolvere nell’immediato, con concretezza e velocità esecutiva, situazioni critiche che mutano continuamente, situazioni che di fatto un logistico affronta, gioco forza, quotidianamente e che deve avere la flessibilità di risolvere al meglio per garantire un adeguato livello di servizio ai propri Clienti.
Nel nostro articolo precedente avevamo scritto che la gente “comune” si sta accorgendo di quanto la “logistica” sia fondamentale per garantire a tutti il mantenimento del proprio benessere e avevamo voluto indurre una serie di riflessioni su quale potrebbe essere la logistica “vincente” nel futuro, se quella che premia i grandi centri di distribuzione e di vendita piuttosto che quella “di quartiere” con strutture più piccole e di prossimità.
Quello che sta avvenendo di fatto è che le strutture di prossimità stanno avendo incrementi di fatturato come probabilmente non avveniva da anni e le grandi strutture stanno invece soffrendo, fino a volte ad arrivare alla chiusura, a parte quelle che, negli anni, si sono invece strutturate per offrire i loro servizi on-line.
Stiamo di fatto parlando dell’e-commerce che fino a due mesi fa poteva forse sembrare una “moda” mentre ora sta diventando una soluzione di sopravvivenza anzi, una soluzione di sviluppo concreto con un ascesa fortissima che, quasi sicuramente, non esaurirà la sua spinta anche quando ci saremmo lasciati alle spalle quest’emergenza mondiale.
E allora probabilmente molti “Generali” stanno pensando di modificare il loro modo di fare business e di offrire i loro servizi ma la domanda che devono farsi è: sono in grado di convertire la mia struttura ed il mio personale a questo nuovo modo di operare?
Perché per fare questo non possono farlo “spostando ostacoli col dorso della mano” ma è assolutamente necessario che predispongano piani di ristrutturazione profondi che passano attraverso la revisione dei sistemi informativi, della strumentazione, del re-layout del magazzino fino alla formazione del personale e all’implementazione di nuove procedure operative.
Aprendo un sito on-line infatti cambiano radicalmente le condizioni operative: gli ordini arrivano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il numero di Clienti e quindi degli ordini si moltiplica a dismisura, ad ogni riga d’ordine spesso corrisponde una sola referenza, un solo collo, che il Cliente, dopo il fatidico “click” di conferma, pensa di ricevere il giorno dopo.
A questo punto il nostro vecchio, caro e magari finora efficiente servizio logistico può andare in crisi con conseguente calo del livello di servizio e soddisfazione del Cliente e quello che sembrava la soluzione perfetta per incrementare fatturato e margini operativi si trasforma invece in un pericoloso boomerang operativo e commerciale.
Per poter convertire una logistica “tradizionale” con una logistica “on-line” devono cambiare le modalità operative degli addetti alla logistica, i flussi delle merci, le modalità di identificazione prodotti ed i metodi di stoccaggio, i sistemi di picking ed allestimento ordini; ma anche i sistemi informatici, sia in termini di software che hardware, devono adeguarsi ed in molti casi “potenziarsi” per gestire al meglio le nuove regole dell’e-commerce.
Cambiamenti dunque radicali che hanno spesso bisogno di molte risorse e che pongono pertanto l’Azienda davanti ad un altro dilemma cioè se trasformare in toto o in parte la propria logistica piuttosto che affidare le vendite e-commerce ad un operatore specializzato, che ha “costruito” negli anni edifici e sistemi di handling specifici.
Ma quali sono le principali caratteristiche che questi centri logistici devono avere?
- logiche di gestione, in particolare per la gestione del prelievo e dell’allestimento ordini, ottimizzate per il profilo d’ordine dell’e-commerce
- elevato grado di impianti automatici per la movimentazione, lo stoccaggio e la preparazione dei colli
- elevato grado di informatizzazione per la gestione ordini, picking, etc.
- adeguati spazi per la preparazione ed il confezionamento di un elevatissimo numero di colli;
- localizzazione vicino ai centri di consumo ed ai consumatori, in modo da ridurre al massimo i tempi di trasporto;
- localizzazione vicino alle principali arterie stradali;
- ampie superfici, possibilmente modulabili ed incrementabili, necessarie a gestire un elevato numero di referenze in continua crescita;
- ampi spazi esterni per parcheggi e movimentazione mezzi;
- elevato numero di porte di scarico/carico merce;
- ampi spazi interni per la gestione dei resi che, soprattutto per certe merceologie di prodotti, possono essere molto rilevanti;
- altezze delle campate non inferiori ai 12 mt, per utilizzo di soppalchi e mezzanini;
- consumi energetici elevati a sostegno del grado di automazione ed utilizzo dei sistemi informatici.
NeT-LOG Consulting, partendo da “prato verde”, ha progettato e seguito la realizzazione del magazzino del principale operatore italiano di e-commerce, sviluppato su una superficie di 125.000 mq, con area coperta iniziale di 30.000 mq, ampliabile successivamente in due step, rispettivamente da 10.000 e 25.000 mq, con altezze utili di oltre 12 mt.
Il magazzino, realizzato per supportare l’attuale flusso di circa 6.000.000 di pezzi e 2.600.000 colli, sarà in grado di gestire 10.000.000 di pezzi e circa 4.500.000 colli.
L’handling di magazzino prevede l’utilizzo di scaffalature portapallet asservite da carrelli combinati filoguidati, sistemi a ripiani con passerelle nei mezzanini, linee di movimentazione automatiche con convogliatori, linee di chiusura colli automatiche, sistemi “put-to-light” e sono inoltre previste aree specifiche per le attività di cross docking, gestione resi e magazzini a bulk, per la gestione dei prodotti “del bianco” e dei voluminosi.
Attualmente NeT-LOG Consulting è impegnata sul reengineering, ristrutturazione e parziale conversione da magazzino tradizionale a magazzino per l’e-commerce di un’ importante piattaforma logistica operante nel settore “fai da te”.
NeT-LOG Consulting è una società di Consulenza Logistica con una elevata specializzazione operativa e tecnica, sviluppata in oltre 40 anni di esperienza con oltre 1.500 progetti realizzati, oltre 20 Milioni di mq di aree riorganizzate e più di 400 Clienti, molti dei quali continuativi.
Visita il nostro sito www.netlogconsulting.com