Supply Chain efficiente ed efficace
Quando utilizziamo il termine Supply Chain intendiamo una catena composta da anelli interdipendenti tra loro che concorrono alla creazione del valore.
Anelli legati tra loro, da monte a valle, in modo dinamico, con lo scopo di generare flussi di informazioni e merci.
Ogni funzione lungo la filiera è fornitore di chi segue e cliente di chi precede ad eccezione dell’ultimo anello, il consumatore che, con le sue scelte, paga i costi e la marginalità dell’intero flusso. (approfondisci leggendo “La logistica al centro della supply chain")
Principalmente le funzioni coinvolte nella Supply Chain sono:
- I fornitori di materie prime e servizi
- L’ufficio acquisti dell’azienda
- I reparti di produzione e confezionamento
- La logistica
- La rete commerciale
- I retail
- Il consumatore
Oltre a queste funzioni concorrono al buon funzionamento degli ingranaggi, amministrazione e finanza, IT, ufficio personale, marketing e manutenzione.
Sarà poi compito del supply chain manager governare le regole condivise in modo che i flussi siano i più scorrevoli possibili in una ottica di miglioramento continuo.
Da qui la necessità di essere una catena di valore efficiente e affidabile per non gravare con costi inutili il valore dei nostri prodotti che finirebbero inesorabilmente fuori mercato.
Il modo migliore per arrivare al risultato sperato credo che sia snellire i processi partendo dai principi della Lean Production, adattandoli alle singole realtà.
I cinque principi sono:
- Identificare il valore per il cliente
- Combattere le attività che non generano valore
- Il flusso delle attività che creano valore deve scorrere senza interruzioni
- Prevedere la domanda del cliente
- Inseguire la perfezione tramite il miglioramento continuo
1. Identificare il valore per il cliente
Importante è la centralità del cliente, a partire da quello interno alla supply chain, per arrivare al consumatore. Necessario è essere affidabili, nella qualità costante di prodotto e servizio, innescando quel clima di fiducia reciproca fondamentale per fidelizzare il cliente e il consumatore.
Parliamo di qualità percepita e non assoluta. Ogni cliente ha un suo vissuto e sentito riguardo questo tema, sta alla suppy chain comprenderlo e soddisfarlo.
2. Combattere le attività che non generano valore
Fondamentale è evitare gli sprechi attraverso l’eliminazione delle attività che non creano valore e attraverso la ricerca costante dell’efficienza delle linee di produzione. Bisogna essere consapevoli dei colli di bottiglia e affrontarli in modo risolutivo non mettendo pezze che creeranno altra inefficienze. Solo chi riuscirà a produrre bene a costi inferiori sarà competitivo.
Gli sprechi più frequenti, monitorabili e quindi gestibili riguardano gli scarti e le non conformità di prodotto e servizio, le movimentazioni inutili sia di merci che di persone, scorte eccessive o scarse, le attese per cambi formato, fermi macchine per manutenzione straordinaria, fermi di personale per errore nella gestione dei turni di lavoro.
3. Il flusso delle attività che creano valore deve scorrere senza interruzioni
Le attività che creano valore devono scorrere fluide e senza interruzione e coerenti con la domanda del cliente per evitare quanto descritto nel paragrafo precedente a meno che non si scelga di lavorare just in time (sull’ordinato).
Questa seconda soluzione credo possa essere consigliata solo per prodotti dedicati al cliente e che non rientrano nei beni di largo consumo.
Quindi:
4. Prevedere la domanda del cliente
Essere in grado di prevedere la Domanda (Demand Planning) per dare indicazione alla produzione (Production Planning) quali SKU e in quali quantità mettere a scorta è il metodo più efficiente ed efficace per gestire questa parte della Supply Chain.
Avere già disponibili le merci nel momento del riordino del cliente ci consente di essere affidabili nell’evasione totale delle righe d’ordine e veloci e precisi nella consegna.
Ovviamente serve anche per tenere le scorte al livello di sicurezza. Stock out e over stock sono le facce della stessa moneta e generano entrambi costi inutili e dannosi.
5. Inseguire la perfezione tramite il miglioramento continuo
Aver raggiunto gli obiettivi sperati seguendo i primi 4 punti sopra descritti non ci rende arrivati, non ci consente di entrare nell’area di confort, anzi, ci deve spronare alla ricerca continua di modalità per migliorare le nostre performance.
Evitiamo di ritrovarci con i “abbiamo sempre fatto così” e “avevo dato per scontato”.
Ogni soldo risparmiato con l’efficientamento è un soldo guadagnato e con esso la fiducia dei nostri clienti e consumatori.
A corollario di quanto esposto sopra, ricordo che per migliorare le nostre performance è utile innescare processi di Supply Chain collaborativa ed integrata con i nostri fornitori e clienti, in una logica di sostenibilità economica, sociale e ambientale. (link articolo “Logistica sostenibile”) .
Alla fine l’obiettivo della supply chain resta: