La supply chain nel food & beverage
di Alberto Spinelli - Logistic and S&OP Manager
Lo scorso 23 settembre si è svolto il convegno organizzato da Logistica Efficiente sul tema della supply chain nel food & beverage.
(Supply Chain significato)
Anche per questa occasione (ho avuto l’onore di svolgere la funzione di moderatore) si è scelta la modalità webinar.
Sette aziende, Simco , LCS, Automha, System Logistics, Overlog , Omron e Knapp hanno presentato le loro interessanti novità.
Certamente la pandemia e i finanziamenti 4.0 hanno dato una spinta importante alla digitalizzazione dei processi e agli investimenti evolutivi, ma a maggior ragione le aziende di produzione hanno bisogno del supporto di consulenti (Simco) e di fornitori qualificati per mettere a terra le giuste soluzioni con un ritorno dell’investimento certo.
Il Covid-19 ha fatto esplodere nuovi modi di acquisto e per questo chi propone soluzioni parte dalle esigenze del consumatore per realizzare nuove soluzioni che rispondano alla omnicanalità della domanda ma che siano scalabili e non rigide (Knapp).
Ovviamente, oltre alle esigenze del consumatore che ha frammentato i canali distributivi, che è esigente, spesso impulsivo e impaziente e che quindi ha variato lo storico della domanda con picchi anche inaspettati, ci sono le necessità del comparto produttivo che, grazie all’efficienza dei processi e all’efficacia delle soluzioni deve tenere sotto controllo i costi.
Quindi è necessario progettare correttamente gli impianti a partire dai magazzini avendo anche la possibilità di partire dal virtuale per studiare tutto il processo superando i colli di bottiglia prima della costruzione fisica e messa in funzione dell’impianto (Automha).
Il periodo che stiamo vivendo ha anche evidenziato la fragilità del sistema produttivo basato sulla manodopera anche nei processi a basso o nullo valore aggiunto, come lo spostamento dei materiali nei vari punti dell’azienda. Da qui nasce la proposta, anni fa fantascientifica, di ricorrere a piccoli robot intelligenti (Omron) lasciando all’uomo i compiti a valore aggiunto.
Anche le operazioni di picking, specialmente negli ambienti ostici come il frozen, possono essere affidati a processi automatici che partono dal prelievo dei pallet fino alla loro ricostruzione multireferenza per il cliente finale garantendo un “tetris” ottimale (System Logistics).
Non sempre è necessario costruire nuovi impianti, ma si potrebbe partire da quelli esistenti ridando loro nuova vita attraverso un revamping anche tenendo conto della difficoltà di reperire pezzi di ricambio, personale specializzato per la manutenzione e l’impossibilità di aggiornare hardware e software (LCS)
Il cuore di ogni magazzino è il WMS, suo sistema nervoso che deve essere versatile e facile nell’utilizzo rispondendo alla necessità di avere in azienda personale di magazzino stagionale e/o la presenza di aree di magazzino gestite con sistemi di prelievo differenti (Voice picking e RF) integrando i vari flussi garantendo tracciabilità e rintracciabilità e registrando le performance dell’intera processo (Overlog).
Abbiamo descritto le soluzioni per migliorare il lavoro delle aziende di produzione, ma quali sono le difficoltà che incontrano in questo momento storico le aziende di consulenza, progettazione e implementazione per realizzare quanto pattuito?
Il reperimento delle materie prime per la costruzione (ferro, acciaio ad esempio) e della componentistica elettronica stanno facendo ritardare i tempi di realizzazione degli impianti con costi al rialzo o per lo meno così variabili da non essere coerenti con quanto stipulato nei contratti.
Altra difficoltà è il salto culturale che le persone all’interno dell’azienda devono fare per cambiare il sistema di lavoro superando lo scoglio del “abbiamo sempre fatto cosi “. Il lento ricambio generazionale non aiuta in questo.
Ringraziando in primis Logistica Efficiente per l’occasione di questa vetrina e tutti i partecipanti vi diamo appuntamento ai prossimi eventi.