La logistica al centro della Supply Chain - Piano strategico
Nell’articolo precedente avevo analizzato l’importanza della logistica all’interno della catena del valore e distributiva (supply chain) e il suo apporto nel dare affidabilità all’azienda nei confronti dei clienti. (link articolo precedente).
C’eravamo lasciati con la promessa di procedere all’analisi delle performance logistiche per intervenire sui punti di debolezza e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Spesso l’errore principale è di partire dalle soluzioni senza aver chiaro il contesto in cui operiamo, quindi il primo passaggio consigliato è fare una fotografia puntuale della nostra logistica:
- Dove si trovano i siti produttivi e come si relazionano tra loro
- Come vengono gestiti i magazzini e con quali tecnologie
- Quali sono le attività che svolge la logistica all’interno dei siti produttivi
- Quali sono le attività esterne all’azienda nelle quali la logistica ha un ruolo predominante
- Quali sono i canali commerciali
- Dove si trovano i clienti
- Come e con quali modalità viene organizzata la logistica distributiva
- Quali i termini di resa
- Quali i fattori che determinano la scelta dei fornitori o operatori logistici
- Quali KPI vengono analizzati
Completa la fotografia procederemo con una SWOT Analysis per capire quali sono i nostri punti di forza e di debolezza (interni all’azienda), le opportunità e i rischi (esterni all’azienda).
Dalla fotografia e, di conseguenza, dalla SWOT Analysis prenderemo atto delle nostre capacità di far bene ma anche di quanto c’è ancora da fare, di quante opportunità ci offre il mercato e dei rischi che corriamo se non affrontiamo le nostre inefficienze e inaffidabilità.
Capire da dove partiamo è fondamentale quanto il sapere dove si vuole arrivare.
Per poter fissare obiettivi chiari, quindi, partiamo da una Gap’s Analysis dove elencheremo le aree di intervento da migliorare o implementare da 0.
Qui sotto riporto un esempio:
Importante anche definire KPI misurabili e con numeri attendibili. Essi possono riguardare performance interne o esterne all’azienda. Alcuni esempi:
Interni:
- Costi di distribuzione
- Efficienza del picking
- Saturazione del magazzino
- Frequenza di stock out (righe ordine inevase) o over stock
Esterni:
- Ritardo nei tempi di consegna concordati o mancate consegne
- Ordini non completi (tagli)
- Perdite o rotture durante il Trasporto
- Rispetto della catena del freddo o di altre specifiche di settore
Per la valutazione del servizio al cliente sondate la vostra rete commerciale, non fidatevi solo dei numeri legati alle consegne. Quest’ultimi sono sicuramente obiettivi ma i clienti sono persone e nella valutazione del servizio mettono anche molta soggettività.
Alla fine di tutte queste analisi potrete mettere in campo le soluzioni organizzative o tecnologiche più idonee per raggiungere l’obiettivo della supply chain:
Consegnare ai nostri clienti la merce
nella quantità e qualità ordinata,
con le giuste informazioni, nei tempi
richiesti, con il minor costo ma garantendo
il miglior servizio percepito