Una soluzione diversa al problema della mancanza di competenze nella Supply Chain
"Il 78% degli intervistati per l’ultimo sondaggio Gartner dedicato ai Chief Supply Chain Officer identifica la mancanza di competenze specializzate come il principale rischio a lungo termine per la supply chain”.
Sono molti gli indizi che rivelano una mancanza di competenze in ambito supply chain. Perché questo fenomeno? La pianificazione sta diventando sempre più difficile: non solo perché la catena della domanda e della fornitura si fa sempre più complessa, ma anche come conseguenza della varietà di nuove sorgenti di dati, provenienti dai canali, dalla vendita al dettaglio e anche dal web, che anni fa di fatto non erano disponibili.
John Kern, Senior Vice President Supply Chain Operation di Cisco Systems, afferma che mentre le aziende sono alla ricerca di competenze utili per costruire supply chain complesse a livello globale, il settore "sta vivendo uno dei più evidenti trasferimenti di competenze che abbiamo mai visto".
Di conseguenza, con la carenza di persone in grado di processare questo profluvio di nuovi dati, forse sbagliamo ad affrontare il problema. Invece di pensare a come trovare e formare persone adatte a un ruolo sempre più complesso e sfaccettato, forse dovremmo considerare in che modo i ruoli della supply chain possono essere riconfigurati per adeguarsi a questa nuova realtà.
A titolo di esempio, le aziende cercano pianificatori orientati al business, in grado di aggiungere valore attraverso l'intelligenza del mercato e del business, ma anche con le competenze matematiche necessarie per gestire gli aspetti statistici della previsione. Si tratta di perle rare. Perché non suddividere il lavoro in due parti? Forse possiamo ridefinire la posizione, automatizzando le attività che il computer esegue bene, e separando quelle nelle quali eccellono i pianificatori. Questo aumenta la produttività, limita i problemi legati alla mancanza di competenze, e apre nuove possibilità di lavoro per chi non ha una specifica preparazione in statistica.
RS Components, il principale distributore a livello mondiale di prodotti elettronici e per la manutenzione, per esempio, gestisce 500.000 prodotti e ogni giorno effettua circa 45.000 spedizioni dai suoi centri distributivi in tutto il mondo. Il responsabile mondiale della supply chain, Andrew Lewis, crede fermamente nella possibilità di gestire la pianificazione della domanda e degli approvvigionamenti in maniera automatica con il software.
Lewis vuole che i calcoli statistici siano una "scatola nera", in modo che le sue persone facciano business, non statistica: "Già da qualche tempo ho fatto in modo di separare la mera previsione statistica dall’attività di analisi e arricchimento della stessa effettuato dai pianificatori. Voglio che i miei pianificatori siano ‘persone vere’, con competenze interpersonali, capaci di individuare le caratteristiche che il sistema non può conoscere... di generare la previsione finale condivisa – il piano di domanda – migliore possibile”.
In Kronans Apotek, 310 farmacie gestivano le scorte a livello locale. Trovare qualcuno in grado di gestire una farmacia e avesse anche il tempo e le competenze per gestire le scorte in maniera ottimale sembrava davvero difficile. Così Kronans ha ridistribuito le attività centralizzando l’attività con un team di tre persone che si occupano di pianificare e rifornire 27.000 articoli per l’intera catena di farmacie con una soluzione altamente automatizzata che sfrutta i dati dei punti vendita. Con questa nuova soluzione la società ha ottenuto risultati migliori riducendo di 24 risorse a tempo pieno (FTE, Full Time Equivalent) il carico di lavoro dedicato alla pianificazione di più di 300 punti vendita.
Wayfair.com, il più grande rivenditore online di articoli per la casa e per l'arredamento, usa un software avanzato per gestire e pianificare la supply chain. Secondo Amber Salley, analista Gartner, pianificatori e macchine intelligenti collaborano: in questo modo i pianificatori si sono affrancati dalla fatica legata alla generazione dei piani di domanda per diventare “consulenti di mercato”. Questo approccio ha ridotto del 80% il carico di lavoro relativo alla pianificazione e ha permesso a Wayfair di quadruplicare in quattro anni successivi il volume di affari, con un allargamento minimo del team dedicato alla pianificazione.
Gartner definisce questo nuovo approccio “Pianificazione algoritmica della supply chain”. Supporta le aziende nella decodifica dei flussi di dati in entrata per meglio comprendere i profili di domanda e allineare in maniera conforme la supply chain. Gli analisti Gartner suggeriscono l’adozione di strumenti di machine learning in grado di apprendere in maniera continua, con il supporto dei pianificatori capaci di individuare la logica alla base della pianificazione automatica della catena distributiva.
Non troverete molti geni matematici con una approfondita conoscenza delle dinamiche della supply chain, ma nella macchina potete trovare un talento. E l’automazione non solo rende i processi logistici più efficienti e convenienti: permette anche di avere più tempo da dedicare alla collaborazione con i fornitori. In questo modo il profilo del pianificatore evolve “da esecutore di ordine tattico a partner strategico nella C-Suite”, afferma Jim Barnes, CEO Servizi presso l’Institute for Supply Chain Management (ISM), in un articolo pubblicato su Supply Chain Matters.
Nel suo report “Preparing Skills for the Future of Supply Chain Management”, anche Bob Ferrari scrive, “Abbiamo raggiunto il punto in cui la tecnologia può supportare pianificazione ed esecuzione sincronizzate in maniera continua lungo la supply chain estesa”.