La soluzione Supply Chain Finance: un ponte tra gli operatori logistici e gli investitori
La crisi economica che ha colpito il nostro paese durante gli ultimi anni ha visto, come sappiamo, un aumento preoccupante di imprese fallite e/o ad alto rischio fallimento senza risparmiare gli attori che operano nella logistica, settore che, come molti altri, ha dovuto far fronte a difficoltà finanziarie legate ai cicli di pagamento.
È noto che le grandi imprese hanno un tempo medio di incasso crediti di quasi 96 giorni contro una media europea di 53 e un tempo medio di pagamento dei debiti commerciali di 149 giorni: più del triplo della media europea (45 giorni), con inevitabili forti ripercussioni soprattutto per i piccoli fornitori.
Il Supply Chain Finance (SCF) ha l’obiettivo di invertire la tendenza, tant’è che questa tematica ha riscosso grande interesse negli ultimi anni: numerose sono le start-up che si affacciano a questo settore, così come sono in aumento i progetti pilota creati per testare le applicazioni innovative.
Il termine Supply Chain Finance non è più così ostico ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Secondo gli Osservatori del Politecnico di Milano il Supply Chain Finance è “l’insieme delle soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio Capitale Circolante, facendo leva sul ruolo che essa ricopre all’interno della Supply Chain in cui opera e delle relazioni con gli altri attori della filiera stessa.”
Anche TESISQUARE®, Groupama AM SGR e Fifty - Finance Beyond vogliono invertire la tendenza.
Le tre aziende infatti hanno dato vita al Primo Fondo di Supply Chain Finance Italiano, creando un canale parallelo rispetto a quello bancario tradizionale e andando così a costituire quel ponte, fino ad oggi inesistente, tra il mondo delle PMI e gli investitori istituzionali Italiani.
Obiettivo del fondo Supply Chain Fund
Scopo principale del fondo è quello di agevolare le imprese attraverso una piattaforma informatica digitale avanzata, in grado sia di acquisire i documenti in modalità multicanale, sia di integrarsi all'ERP delle aziende, con la gestione dell'intero processo di finanziamento dei crediti commerciali, in maniera trasparente e senza incorrere in lunghi iter autorizzativi o procedure complesse.
* Il tasso t3 “di relazione” è sicuramente inferiore al tasso t1 derivabile analizzando il solo profilo di rischio del Fornitore.
Con questa soluzione si riducono notevolmente le difficoltà che normalmente le imprese incontrano interfacciandosi con il sistema bancario, tra cui:
- costruire una politica di sconti per pagamenti anticipati su misura;
- impiegare la liquidità aziendale investendo “su se stessi” e a condizioni potenzialmente molto vantaggiose;
- contabilizzare il risultato di questa attività come Margine Operativo Lordo;
- informatizzare il proprio ciclo passivo di fatturazione;
- anticipare sensibilmente i tempi di pagamento;
- acquisire maggiore integrazione nel processo di procurement dell’azienda;
- migliorare il proprio merito creditizio, funzionale all’accesso più vantaggioso al credito tradizionale.
Per maggiori informazioni: https://www.tesisquare.com/landing/Supply-Chain-Finance