Le piattaforme collaborative a supporto della Circular Supply Chain
Alla progressiva crisi del paradigma “take – waste – disposal”, si sta trovando una risposta attraverso la diffusione di nuovi modelli di business come sharing e circular economy, che promuovono l’allungamento del ciclo di vita di prodotti e materiali, il riutilizzo e la minimizzazione della quantità di rifiuti.
La sostenibilità è un punto all'ordine del giorno per molte aziende e l’adozione di pratiche sostenibili ha impatti molto più ampi rispetto al solo miglioramento della reputazione, infatti sta diventando uno strumento di innovazione: nuove modalità di ingaggio e gestione di produttori, terzisti, sub-contractor, trasformatori, distributori e consumatori trasformati per allinearli ai nuovi obiettivi aziendali.
L’impatto sulla supply chain è immediato: le filiere devono essere in grado di collegare l’inizio e la fine della catena per abilitare nuovi processi: gestione dei resi (reverse logistics), dei ricambi e accessori (after market) e del riciclo, rispettano le normative che via via diventano sempre più stringenti e cogenti.
La circular supply chain richiedere ancora più visibilità ed estensione del governo dei processi: il cliente diventa parte attiva e non solo più il destinatario finale del processo di fornitura. In questo contesto la capacità di raccogliere e sistematizzare dati da diverse fonti, abbattendo i silos organizzativi e migliorando l'efficienza complessiva dell'azienda, diventa fondamentale: in sostanza è necessario migliorare ancora di più la collaborazione e la comunicazione con tutti gli attori del proprio ecosistema.
Diventa strategico disporre di piattaforme collaborative in grado di supportare un approccio data driven in grado di abilitare processi dinamici e fornire la visibilità di tutto il «lifecycle journey» del prodotto e che permettano di agire tempestivamente sui diversi noti della catena del valore in modo proattivo e consapevole. Principalmente le piattaforme sono un valido supporto nell’ambito del governo dei processi di:
- qualificazione e monitoraggio dei fornitori per il rispetto di normative interne ed esterne;
- ottimizzazione dei percorsi di consegna con riduzione dei tempi e di emissioni Co2;
- gestione end-to-end del processo di reverse logisitics.
Per una più elevata capacità di “interpretazione” del patrimonio dei dati raccolti e memorizzati nei diversi sistemi più diversi, sarebbe necessario che la piattaforma collaborativa prescelta includa anche l’integrazione nativa degli strumenti di gestione delle transazioni operative con analisi predittive, advanced analytics e machine learning che permettono proprio di migliorare visibilità, agilità e fluidità nella collaborazione tra le aziende e il proprio network di business. Queste piattaforme permettono di integrare e gestire tutte quelle informazioni che consentono di tenere allineati i “flussi informativi” con i connessi “flussi fisici”, garantendo che in ogni punto della catena vi sia un'unica informazione consistente in quanto aggiornata in modo appropriato e tempestivo migliorando la capacità decisionale.
Una supply chain data-driven consente la creazione di un ecosistema collaborativo e completamente integrato dove tutti gli attori coinvolti - fornitori di materie prime, componenti e parti, trasportatori e clienti - ricevono adeguate informazioni in termini di rilevanza e tempestività. L’ecosistema collaborativo digitale consentirà alle aziende di disporre di una maggiore capacità di agilità, elasticità e reattività così da fornire un servizio più efficiente ed allineato alle reali richieste dei clienti finali e di attuare i processi di circular economy.