La logistica a corto di figure professionali, perché la formazione è la soluzione
Oggigiorno, gli ostacoli che affliggono il settore della logistica sul fronte del reperimento di personale destano non poche preoccupazioni. Comprendere le cause e studiare lo scenario nazionale aiuta ad affrontare la sfida e sviluppare un intervento integrato mirato.
Skill shortage, la situazione attuale in Italia
L’offerta di lavoro si sta polarizzando: da un lato i recruiter cercano personale altamente qualificato, dall’altro le poche figure che si intercettano sono caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione. La principale causa delle difficoltà di reperimento sarebbe l’impreparazione dei candidati, per via dello scollamento strutturale tra la scuola e il mondo del lavoro. Una situazione allarmante per il Paese che punta a riprendersi dal Covid la cui economia è in piena ripartenza. La situazione di skill shortage si può riassumere con questa fotografia: giovani che peccano di formazione superflua e mancanza di orientamento di cui avrebbero bisogno e aziende che accumulano posti di lavoro permanentemente scoperti per mancanza delle persone idonee. Solo interventi mirati quali aggiornamenti puntuali e formazione specifica possono risollevare questo scenario.
Pertanto, emerge quanto sia importante una formazione di qualità per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, migliorare l’occupabilità dei candidati e dare alle imprese le competenze che stanno cercando. La scarsa formazione è la barriera più frequente all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, comune a tutte le categorie di lavoratori logistici, dai manager agli impiegati, anche se colpisce in particolare i tecnici e gli operai specializzati.
Quali interventi e tipologia di formazione applicare per colmare il divario
Occorre una formazione che aiuti a eliminare le situazioni di skill shortage, a indirizzare i disoccupati o i giovani al primo ingresso nel mercato del lavoro mirando agli sbocchi occupazionali effettivamente esistenti. Corsi pertinenti che non si discostino dalla realtà e che rispecchino il mercato del lavoro e la sua domanda, ma anche in grado di preparare le figure del domani.
Corsi per formare figure professionali
Rispondere alle domande di specializzazione attraverso progetti formativi che comprendono moduli teorici e pratici e mirano a sviluppare una figura ex novo, senza barriere all’ingresso.
Percorsi per rinnovare le competenze
Iniziative per sviluppare nuove competenze, generate dall’evoluzione rapida della tecnologia, sono i percorsi reskilling e upskilling. Si tratta di strumenti formativi, pensati ad hoc per permettere a professionisti o più in generale a persone che hanno voglia di mettersi in gioco, di aggiornarsi e formarsi su temi attuali e ricercati dalle aziende. Dopotutto la trasformazione digitale pone la logistica al bivio tra decrescita dei posti di lavoro per effetto dell'automazione e sviluppo di nuova occupazione per le funzioni richieste dall'innovazione.
Si rende necessario quindi formulare un nuovo paradigma per la grande sfide per lo stato del lavoro nella logistica, che affronti il ruolo dell’istruzione e della formazione, dell’occupazione e della crescita. È chiaro come sia la formazione e digitalizzazione la chiave per disinnescare la bomba della disoccupazione nella logistica.
Nuovo paradigma e aree di intervento
Strutturare percorsi formativi adeguati per curare l’aggiornamento delle risorse senior
È risaputo come il gravissimo ritardo delle PMI italiane nella digitalizzazione - le imprese italiane si collocano al ventitreesimo posto su 28 paesi europei - rischia di diventare un ostacolo al gruppo di lavoro creando un blocco. Dunque, la formazione continua può essere sia uno strumento di sviluppo aziendale si un contrasto alla dequalificazione e alla disoccupazione. I professionisti devono poter beneficiare di una formazione continua e devono essere altamente aggiornati, per conservare una visione più aperta possibile. È necessario che anche il management sia in grado di attrarre skills che si differenziano da quelle tradizionali e i tecnici devono essere altamente specializzati per stare al passo con i movimenti innovativi.
Investire sulle competenze ibride
È utile che lo studio dell’informatica sia potenziato in quanto sviluppa il pensiero logico e costituisce una base per apprendere più rapidamente altri linguaggi tecnologici. Inoltre, i professionisti della logistica dovranno avere competenze ibride. I nuovi mestieri e le nuove professioni richiederanno conoscenze e competenze che trasformano i vecchi schemi. Essere, per esempio, digitali e collaborativi nel proprio contesto lavorativo richiede di accumulare competenze non generiche.
Ripensare alla comunicazione
Troppe volte i tentativi di colmare gap formativi si sono arenati di fronte al disinteresse di studenti, pertanto l’esperienza di alternanza scuola-lavoro ricopre un ruolo fondamentale. Va potenziata anche la narrazione sul tema della logistica affinché possa attrarre le famiglie e i giovani a entrare nel settore. È stato segnalato come sia un grande ostacolo della logistica la mancanza di una narrazione adeguata che fa sì che essa resti un settore incapace di attrarre e di fare presa mantenendo un’immagine tradizionale errata. Sin dalle scuole dovrebbe iniziare la sensibilizzazione nei confronti dei nuovi mestieri stimolando l’interesse verso le nuove frontiere della logistica comunicandone la centralità nello sviluppo dei processi di cambiamento e innovazione.
Il ruolo delle aziende
La formazione delle nuove generazioni dovrebbe essere considerata dalle Aziende come un progetto strutturato e un investimento a lungo termine capace di generare valore e vantaggio competitivo.
Anche Movinlog concorda su quanto sia necessario un grande impegno e sforzo reciproco sul fronte della formazione: a settembre promuoverà un percorso formativo in presenza, realizzato in collaborazione con un’agenzia del lavoro per creare una valida opportunità a chi cerca un inserimento nel mercato del lavoro. Il corso professionale darà l’opportunità a dieci partecipanti di svolgere un percorso formativo che permetterà anche di conseguire il patentino per la conduzione dei principali mezzi di movimentazione di magazzino.