Mercato agro-alimentare: accordo maas-est per l’internazionalizzazione delle imprese siciliane
Formazione, informazione e sviluppo di reti imprenditoriali per potenziare reti commerciali
CATANIA – Sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese, potenziare l'import/export, creare nuove reti commerciali allo scopo di abbattere i costi, fare del settore dei trasporti una "leva" economica per il territorio siciliano: sono questi gli obiettivi che hanno spinto Maas (Mercati Agro-Alimentari Sicilia) ed Est (Europea servizi terminalistici, società che opera a livello mondiale nel settore dei containers e traffico ro/ro), a sottoscrivere un accordo.
Una sinergia nata con l'intento di creare nuovi strumenti al servizio degli operatori e sancita ufficialmente con la firma di una convenzione quadriennale: «Grazie a questa partnership – spiega il responsabile Comunicazione di Est, Mauro Nicosia - realizzeremo attività formative e informative per valorizzare i processi di internazionalizzazione all'interno del Maas, con particolare attenzione alla gestione della catena di distribuzione (supply chain) e all'attività logistica delle stesse aziende.
Lo strumento attraverso cui favorire la diffusione di nuovi modelli di sviluppo territoriale è la rete d'impresa, formata da istituzioni, soggetti proponenti e terze parti: stiamo lavorando in questa direzione ormai da anni per costruire opportunità di crescita».
«L'accordo con Est – spiega Giuseppe Guagliardi, componente del cda del Maas - è un altro tassello del piano di sviluppo e rilancio del Maas la 'casa dell'agro alimentare siciliana', infatti oltre a mettere a disposizione gli oltre 6000 mq di celle frigo del Maas sarà occasione per incrementare i flussi di merce che transitano. È indubbio che lo sviluppo del Maas deve passare dal sostegno delle filiere interne, e con accordi come questo che operatori commerciali possono sviluppare nuovi mercati ed dall'ottimizzazione delle offerte».
«Il porto può e deve diventare lo snodo centrale per il potenziamento dei sistemi distributivi e del tessuto economico – sottolinea il prof. Marco Romano, docente del corso di Logistica e Distribuzione commerciale e coordinatore scientifico del progetto - con un incremento della movimentazione container di oltre il 40% in un anno, lo scalo etneo dimostra di avere tutti i numeri per diventare fulcro di un network che riunisca i portatori d'interesse. Dobbiamo trasferire conoscenza per aprire nuovi varchi, formando operatori e stakeholder, che spesso non conoscono le reali opportunità offerte dal territorio».
Obiettivo sul quale sta già lavorando da tempo Est, mettendo in atto una serie di iniziative e incontri: tra questi, la sinergia con l'Università di Catania, grazie a un'attività di collaborazione per lo studio delle attività produttive che prevede anche il finanziamento di borse per giovani interessati al settore dell'intermodalità.
Le ricerche condotte fino a oggi hanno evidenziato il potenziale del trasporto marittimo containerizzato, dimostrando l'efficacia e l'efficienza dei "sistemi locali" nell'ottica di miglioramento del posizionamento in ambito continentale.
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