Il packaging sostenibile: la bioplastica e i vantaggi di un’economia circolare
Con il termine bioplastica, secondo la definizione della European Bioplastics, si fa riferimento ad un tipo di plastica che può essere biodegradabile, a base biologica (bio-based) o possedere entrambe le caratteristiche.
Il successo delle bioplastiche non è semplicemente collegato al continuo e costante trend di crescita che registra già da anni, ma anche ai molteplici ambiti applicativi per i quali evidenzia ancora notevoli margini di sviluppo.
In senso più generale, il potenziale della bioplastica è sintetizzabile nel contributo che riesce ad offrire per sostenere un modello di economia circolare.
Nel mese di novembre 2020 è stato approvato lo statuto di “BIOREPACK – Consorzio Nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile”. Ultimo arrivato della rete CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) con lo scopo di gestire fine vita di tutti quegli imballaggi in bioplastica biodegradabile e compostabile che possono essere riciclati con la frazione organica e trasformati in compost o biogas.
Di quali imballaggi parliamo?
Parliamo di quegli imballaggi realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificati UNI EN 13432, tra cui sacchi per frutta e verdura o altri alimenti venduti sfusi, piatti, bicchieri e altri imballaggi alimentari (pellicole, vassoi, vaschette, retine, sacchi, etc.), sacchetti monouso per il trasporto merci, capsule per sistemi erogatori di bevande e altri imballaggi (bottiglie/flaconi, vaschette in espanso per gelati, etc.).
Propac, società leader nel settore dell’imballaggio, coerentemente con la sua Vision che identifica la sostenibilità ambientale il principio su cui sviluppare i prodotti e i servizi che commercializza, offre un’ampia gamma di prodotti in bioplastica.