Il facchinaggio aeroportuale: i fattori di rischio da considerare per la sicurezza sul lavoro
Tra le figure che operano in ambito aeroportuale, quella dell’handler aeroportuale è quella forse più esposta ai fattori di rischio interessanti dal punto di vista della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Si definisce handler aeroportuale l’addetto al carico e scarico di aeromobili, al trasporto bagagli, al trasporto di merci e posta dal punto di ricezione esterna all’aeromobile e, quindi viceversa.
In questo tipo di attività, definita “assistenza a terra”, deve essere posta particolare attenzione all’utilizzo delle sostanze chimiche, all’utilizzo di sostanze pericolose con effetti tossici, all’utilizzo di macchinari con conseguente rischio di rumore, alle vibrazioni e scuotimenti e all’ambiente di lavoro con interessamento del microclima, alle polveri, agli agenti biologici, alle radiazioni (anche ionizzanti), ed ovviamente alla manutenzione manuale dei carichi in determinate condizioni.
Di norma questo tipo di attività vengono subappaltate dalla società di gestione dell’aeroporto a società di servizi specializzate esterne, mentre raramente vengono svolte da personale dipendente della società stessa; si preferisce la prima soluzione innanzi tutto per motivi economici e pratici ma anche per evitare problemi ed i notevoli adempimenti legati appunto alla sicurezza nei luoghi di lavoro quali il controllo puntuale dei lavoratori e dei documenti, la complicata valutazione dei rischi.
Per caratterizzare meglio le operazioni svolte dal lavoratore possiamo riassumere le operazioni in 3 fasi principali:
- attività di “check-in”,
- attività di smistamento bagagli e merci,
- attività di “rampa”.
Mentre per le attività di “check-in” i rischi riguardano per la maggior parte l’utilizzo di videoterminali le posture incongrue dovute appunto all’attività di videoterminalista, e, lo stress da lavoro correlato dovuto al fatto di essere talvolta il primo bersaglio di lamentele da parte dei passeggeri (non si segnalano altri rischi particolari), l’attività di smistamento merci e bagagli e l’attività di “rampa” sono quelle che possono subire i rischi più alti per la sicurezza sul lavoro.
L’addetto che svolge tale attività, pur avendo a disposizione alcune linee di nastro trasportatore per il passaggio dei bagagli dalla prima fase del “check-in” allo smistamento verso i moli di destinazione, si trova a dover prelevare manualmente i bagagli dai nastri trasportatori, anche quelli fuori misura e tendenzialmente più pesanti, e ricollocarli sul carrello da traino per il trasporto sull’aeromobile, quindi movimentare manualmente i bagagli o la merce da nastro a nastro per soddisfare i requisiti necessari a garantire livelli di sicurezza superiori tramite il controllo radiogeno, oppure il controllo manuale dei bagagli, vale a dire l’apertura degli stessi e il loro spostamento finale verso il molo di destinazione.
Si consideri che tutte queste operazioni devono avvenire rispettando delle tempistiche piuttosto strette relativamente al flusso dei bagagli o merce dal convogliatore sul nastro di prelievo.
Ovviamente bisogna considerare anche le operazioni all’arrivo nell’aeroporto di destinazione, che includono questa volta la riconsegna dei bagagli e delle merci ai legittimi proprietari, oppure lo smistamento degli stessi al fine di ottemperare ai controlli richiesti dalla dogana, nonché lo spostamento dalle sale di distribuzione ai depositi di attesa per i bagagli non prelevati dai passeggeri ed ai magazzini in attesa di ritiro da parte delle aziende.
Per poter svolgere tutte queste mansioni è necessario considerare che l’addetto si trova a dover utilizzare carrelli da traino, carrelli elevatori, macchine a “raggi X” che ovviamente implica la forza dell’uomo.
I fattori di rischio da considerare sono:
- l’utilizzo di macchine ed attrezzature in movimento che possono causare schiacciamenti o compressioni;
- la movimentazione manuale dei carichi causata da dimensioni e pesi dei bagagli;
- l’eventuale utilizzo di forza eccessiva;
- la frequenza nelle operazioni di sollevamento e smistamento;
- l’assorbimento di radiazioni ionizzanti dovute all’utilizzo di macchinari “raggi X” per i controlli di sicurezza;
- la movimentazione meccanica dei carichi dovuta alla presenza di carichi portati in altezza con rischio di infortunio per schiacciamento o caduta gravi;
- Il rumore dell’ambiente di lavoro causato da aeromobili nelle aree di smistamento bagagli o merci e nelle aree di coordinamento delle attività dove l’esposizione al rumore può raggiungere gli 80 dBa misurati in Lex 8h;
- gli agenti chimici e tante volte cancerogeni dovuti ad ambienti di lavoro come le aree di smistamento bagagli e merce dove si possono trovare polveri di ossidi di azoto, formaldeide, benzene, toluene ed acetone;
- il lavoro che di solito viene fatto in piedi porta rischi collegati a postura ortostatica protratta;
- iper-flessione del tronco e degli arti per afferrare bagagli o merci, torsioni del busto, altezze dei nastri trasportatori (troppo alti o troppo bassi)
- ed i ritmi di lavoro particolarmente intensi imposti dalle tempistiche dei voli, completano la valutazione dei rischi di questo settore di trasporto.