Il magazzino del futuro – parte 1
Per potere prospettare il modo di lavorare e anche l’aspetto che avranno i magazzini del futuro, è per prima cosa necessario identificare quali saranno le spinte esogene che andranno a definire problemi ed opportunità per il ruolo, l’organizzazione e la tecnologia dei magazzini stessi.
Correttamente, infatti, le innumerevoli e variegate proposte che i vari player della scena intra-logistica (fornitori di tecnologie, di software, di servizi e anche i consulenti) offrono a chi deve pianificare e poi gestire un magazzino sono elaborate per reagire al meglio alle sfide che il futuro stesso pone.
I più bravi a concepire soluzioni sono spesso i più “sensibili”, ossia quelli più in grado di “fiutare il vento” prima degli altri, anticipando ed interpretando in modo visionario i problemi e le esigenze che gli utenti avranno.
Quando si parla di “futuro”, è bene precisarlo, ci si riferisce qui comunque a una prospettiva di medio termine, che si estende al massimo in un arco di 10 anni a venire, in quanto guardare oltre rischia di essere velleitario, per chi non si occupi di sociologia o politica.
Pertanto, quali potrebbero essere le principali spinte esogene in grado di impattare il futuro dei magazzini, almeno alle nostre latitudini? Senza la pretesa di assoluta esaustività, che andrebbe oltre lo scopo e anche i limiti fisici di questo articolo, ci piace evidenziare almeno i seguenti aspetti:
1 - Omni-canalità:
una clientela sempre più esigente vorrà in futuro vivere un’esperienza di acquisto sempre più libera e flessibile da legami e vincoli di canale di vendita, con prospettive di crescita a dir poco allettanti. In pratica, sarà necessario poter assecondare un cliente che voglia ad esempio acquistare via web e ritirare la merce in un punto vendita tradizionale.
È un approccio che va oltre la multicanalità, in cui si offre la possibilità di accedere a canali di vendita diversificati, ma pur sempre “paralleli” e separati tra di loro, all’interno dei quali è necessario rimanere per tutta l’esperienza di acquisto.
Dal punto di vista aziendale, questa è una sfida enorme a molti livelli, che richiede un elevato livello di sincronizzazione, compresa ovviamente la supply chain e la logistica. Con la riapertura post-pandemia dei negozi fisici, si è visto che essi hanno ancora un valore elevato per i clienti finali e per le aziende: i rivenditori utilizzano sempre più i negozi come canali di distribuzione strategici. Negli ultimi anni e ancora di più in futuro, sempre più aziende investiranno nella realizzazione di strategie omnicanale, a partire paradossalmente dai tradizionali rivenditori fisici.
Le strategie multicanale richiedono una gestione sofisticata della catena di approvvigionamento per offrire l'esperienza del cliente promessa poiché, ad esempio, la pianificazione, i tempi di consegna, i livelli delle scorte e le caratteristiche fisiche ed organizzative dei magazzini diventeranno più sfidanti;
Nel prossimo articolo scopriremo gli altri aspetti …