L’efficacia della formazione "on the job" - La crescita delle competenze logistiche sul campo
«Vi è un’età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un’altra in cui
si insegna ciò che non si sa, e questo si chiama cercare» (Roland Barthes)
Oltre il 70% della Formazione da Logistico di cui mi occupo con un piacere che non ha pari, avviene presso l’Azienda cliente.
Si gioca fuoricasa direbbe qualcuno: in realtà questa condizione genera una situazione di confort, sicuramente per i discenti ma anche per il Docente con un risultato di estrema efficacia: la facilità nel trasferimento delle competenze.
In questa logica, tutte le componenti del percorso formativo devono concorrere a creare un risultato che, in poco tempo possa garantire soddisfazione, innanzi tutto ai partecipanti e poi, in particolare agli imprenditori che, credendo nella Crescita dei propri collaboratori, hanno investito risorse.
I contenuti delle “lezioni”, le esemplificazioni pratiche, il richiamo a software e strumenti usualmente o potenzialmente impiegati nell’esecuzione del lavoro sono ovviamente i primi segnali che portano “la classe” ad immergersi totalmente nel processo di apprendimento. Poi entra in gioco il luogo fisico in cui il gruppo decide di passare quelle ore fondamentali insieme: certo meglio un’aula in cui ci si concentra ma, di tanto in tanto vale la pensa spezzare la routine e battere il calo fisiologico dell’attenzione, facendo Gemba! La classe accompagna il Docente in giro per i Magazzini e, in genere l’Ambiente di lavoro. In questa occasione si colgono spunti, si rivivono passaggi teorici descritti, si innesca il confronto critico.
All’interno di Piani di crescita del nostro Paese come l’Industria 4.0 e FNC (Fondi Novi Competenze), il tema della Formazione partecipativa in Azienda per l’Azienda e con l’Azienda è stato un valore aggiunto imprescindibile anche per l’ottenimento di possibili incentivi sugli Investimenti.
In quelle occasioni si sviluppò un concetto estremamente funzionante: il Docente esterno è esclusivamente un Coordinatore del processo formativo: sono i partecipanti interni dell’Azienda che si scambiano competenze ed elargiscono Formazione, con un confronto critico che va sostenuto attraverso l’elaborazione di una teoria generale che fortifica la pratica raccontata e descritta; se ci si pensa questo è il vero obiettivo della Formazione on the job: partire bottom up delle esperienze tangibili, rafforzare le best practices e arrivare, grazie alla visione sistemica del Docente ad una standardizzazione del Modus Operandi per quel processo.
La formazione on the job è proprio questo: un tipo di formazione professionale che si svolge, per sua natura all’interno del Processo, a ridosso o direttamente sul luogo di lavoro. Questo approccio consente ai lavoratori di apprendere nuove competenze, acquisire conoscenze e migliorare le loro capacità pratiche mentre svolgono le proprie mansioni quotidiane. La formazione on the job può essere fornita da colleghi più esperti, supervisori o trainer dedicati.
Le principali caratteristiche della formazione on the job che determinano l’arricchimento biunivoco di Docente e Discente includono:
- Apprendimento pratico: Gli individui apprendono mentre lavorano sulle attività specifiche del loro ruolo. Questo tipo di apprendimento si basa sull'esperienza pratica e sull'esecuzione di compiti reali.
- Personalizzazione: La formazione on the job può essere adattata alle esigenze specifiche del lavoratore e alle competenze necessarie per svolgere efficacemente il proprio lavoro.
- Feedback immediato: Poiché la formazione avviene direttamente sul luogo di lavoro, i partecipanti possono ricevere feedback immediato sui loro progressi e sugli errori commessi, consentendo loro di migliorare rapidamente.
- Costo-efficienza: Poiché non richiede la creazione di ambienti di apprendimento separati, la formazione on the job può essere più economica rispetto ad altri metodi di formazione.
- Miglior integrazione: La formazione on the job aiuta i nuovi dipendenti a integrarsi più rapidamente nell'ambiente lavorativo e a familiarizzare con i processi e le procedure aziendali.
- Apprendimento informale: La formazione on the job spesso include anche l'apprendimento informale, come le conversazioni con colleghi più esperti o l'osservazione di pratiche lavorative efficaci.
- Adattamento ai cambiamenti: In un ambiente aziendale in continua evoluzione, è determinante avere la possibilità di operare nel processo, supervisionati da chi (il Docente) può aggiungere expertises che arrivano da altre e alte conoscenze portate sul campo; questo permette di “fare meglio” e di adattarsi ai cambiamenti tecnologici, alle nuove procedure e alle nuove strategie dettate da un mercato che cambia.
- Innovazione e creatività: La formazione condivisa può stimolare l'innovazione e la creatività, incoraggiando i dipendenti/discenti a pensare in modo critico e a proporre soluzioni nuove e creative per i problemi aziendali. Questo può favorire la crescita e il progresso dell'azienda nel lungo termine.
Quale miglior metodo efficace per sviluppare competenze sul posto di lavoro, garantendo che i lavoratori acquisiscano le conoscenze e le abilità necessarie per svolgere le proprie mansioni forti però anche di una standardizzazione e generalizzazione degli elementi di apprendimento.
Certo una controindicazione a stare nella Tana dei Leoni c’è sempre ed è rappresentata dagli elementi di disturbo che arrivano spessissimo “a gamba tesa”: chiamate dai colleghi, a rapporto dal Capo, esigenze più o meno sensate, telefonate messaggi e mail continui! Il Docente è consapevole che questo accade e che tutto sommato è normale che accada; tuttavia deve riuscire a disincentivare le distrazioni compensando con l’attrattività che determina concentrazione.