Lo Strategic Network Planning nell’Era della Logistica 4.0
Ipotizziamo che abbiate il compito di progettare una fabbrica. Dovete decidere su co come integrare le varie linee di produzione, dove allocare specifiche risorse, come organizzare gli spazi per massimizzare l’efficienza dei processi e come creare le condizioni per future variazioni.
L’equilibrio tra complessi e differenti elementi e strutture condizionerà il successo o il fallimento di molti programmi di produzione, rendendo di fatto indispensabile una corretta e bilanciata organizzazione di tutti questi elementi. Una volta definito il modello della fabbrica, la situazione si complica ulteriormente. Se per esempio volete spostare un macchinario, dovete conoscere in modo dettagliato come i processi correlati verranno impattati. In sintesi, non potete sotto stimare queste attività che richiedono una accurata analisi strategica e pianificazione delle varie modalità operative.
Ora ipotizziamo che la vostra capacità produttiva non sia centralizzata in una sola sede ma che sia distribuita su un’ampia area geografica. Avete, invece di linee produttive a macchinari, una quantità di poli produttivi, centri di smistamento, flotte di veicoli e complessi vincoli e/o restrizioni. Per quanto i componenti siano diversi, il concetto di fondo è uguale ma si agisce su una scala molto più ampia: elementi interbloccanti generano una complessa, e spesso instabile, rete di workflow interconnessi tra loro.
La criticità, quando si cerca di fare variazioni in network così complessi, è di prevedere con precisione l’impatto delle modifiche apportate. Essendo lo scopo così ampio il rischio di errori di valutazione è molto più elevato. Il traffico, il clima, e altri eventi possono cospirare contro i vostri programmi di trasporto e logistica. Una delle criticità maggiori dell’industria moderna è come mitigare questi rischi. Lo Strategic Network Planning è la soluzione al problema.
Strategic Network Planning
Nel nostro esempio di sistema produttivo, lo strategic network planning è assimilabile al planning intelligente della produzione, come una struttura in cui tutte le componenti e modalità rilevanti sono gestite e possono essere modificate in funzione delle esigenze. La mappatura di uno schema di lavoro che include tutti i volumi, le informazioni cliente, vincoli di spedizione/prelievo, vincoli dei poli di smistamento che possono impattare le spedizioni e i trasporto abilita lo strategic network planning nel presentare e condividere KPIs relativi alle varie modifiche che introducete.
In assenza di una chiara comprensione del vostro modello logistico è molto difficile prevedere l’impatto della acquisizione o perdita di un cliente, adeguare un percorso di trasporti ad elevata intensità, cambiare polo o depositi merci, o qualsiasi altra modifica operativa nella vostra catena del vostro flusso. La conseguenza è avere una supply chain molto condizionata da rischi, con elevate difficoltà nell’introdurre variazioni ponderate e nell’amministrare la vostra rete logistica in modo flessibile.
Superare il Passato
Semplicemente, un piano strategico della rete logistica consente agli operatori logistici e agli spedizionieri di evitare di fare affidamento su informazioni superate e incomplete nel gestire dinamicamente la rete logistica. Spostandosi dai modelli passati a un approccio proiettato al futuro, il business è in grado di individuare per tempo i colli di bottiglia e le criticità che il flusso logistico potrà incontrare e gestirli al meglio.
In questo modo, gli operatori logistici possono iniziare ad ottenere risposte su importanti problematiche operative, come:
- Qual è il costo per l’inserimento di un nuovo cliente nel mio network? Qual è l’impatto relativo all’acquisizione o perdita di un cliente?
- Come varierà il mio network a seguito di un incremento dei costi di trasporto a livello globale o circoscritto ad un’area specifica o a determinati tipi di veicoli?
- Quali sono i possibili impatti derivanti da una promozione speciale?
- Che impatti può avere la mia organizzazione a causa di variazioni dei tempi di consegna? Con che implicazioni economiche, quali clienti impattati, e come si modificherà la mia rete dei trasporti?
- Quali sono le conseguenze derivanti dalla apertura/chiusura di un polo logistico? Una nuova postazione tra poli?
Il business può in questo modo acquisire una visione olistica della sua catena del valore, in cui gli impatti di future variazioni sono preventivabili e i rischi possono essere mitigati per tempo.
What If?
Una volta mappato il vostro network, limitando l’affidamento ai dati del passato, il passo successivo nel combattere i rischi associati alla vostra supply chain è fare leva sul vostro strategic network planning per simulazioni predittive “what if?” con scenari alternativi che vi consentano di modellare potenziali variazioni in una struttura visibile e flessibile.
Queste simulazioni possono essere condivise tra le varie funzioni coinvolte, agevolando la collaborazione e riducendo i silos tra le varie funzioni coinvolte nella programmazione. Se consideriamo tra i rischi l’intrusione degli imprevisti, tutti gli interventi sul flusso che incrementano la visibilità e che assicurano le informazioni cruciali ai decision makers contribuiscono a ridurre i rischi.
Inoltre il fare simulazioni di ipotetici scenari consente di orientare i vostri processi di pianificazione verso il futuro, consentendovi di adattarvi dinamicamente all’evoluzione del contesto. Il risultato pratico è poter pianificare sulla base di scenari a valore aggiunto, trasformando le criticità del passato in nuove opportunità.
Gli operatori logistici sono proiettati al futuro e sono consapevoli che la gestione del rischio non sia solo una questione di previsione del futuro ma soprattutto l’impiego di una infrastruttura tecnologica per la verifica costante del futuro. Come le fabbriche sono sempre più gestire con tecnologie intelligenti per creare flussi interconnessi e interattivi, anche le attività logistiche stanno diventando sempre più intelligenti, interconnesse e tecnologicamente avanzate.
Detto che la cosiddetta rivoluzione industriale di quarta generazione ottiene una notevole attenzione, c’è un’altra rivoluzione contestualmente in corso nel mondo della logistica che modifica la modalità con cui i prodotti escono dalle fabbriche e raggiungono i clienti. In linea con lo spirito di Industry 4.0 si è creato anche il nuovo paradigma di Logistics 4.0.
A fronte dei benefici elencati che vengono apportati dallo strategic network planning, una struttura logistica connessa secondo il modello Logistics 4.0 apporta valore e facilita una programmazione orientata al futuro come chiave fondamentale per il successo dell’impresa. Ma cos’è esattamente Logistic 4.0?
I Componenti
Industry 4.0 è stata parzialmente definita tramite l suo utilizzo della comunicazione machine-to-machine e componenti in ambito Internet-of-Things (IOT) per realizzare fabbriche che operano come le case intelligenti: un insieme di apparecchiature e di macchinari intelligenti in grado di comunicare costantemente in modo di creare un sistema coeso e totalmente visibile.
In un contesto ideale, il risultato finale è gestire le aree di spreco e di inefficienza tramite decisioni più efficaci ed ottimizzate e alcuni processi più o meno semplici vengono ulteriormente automatizzati. Logistics 4.0 opera secondo i medesimi principi anche se con un set di componenti diverso.
In particolare si appoggia a containers, veicoli, pallet, veicoli e sistemi di trasporto “intelligenti” creando un flusso logistico integrato per fornire ai supply chain manager e agli operatori logistici la necessaria visibilità per indirizzare i trasporti e le altre attività logistiche in modo ottimizzato.
Il beneficio immediato della realizzazione di una supply chain digitale integrata risiede nel fatto che i dati critici sono non solo disponibili ma anche realmente utilizzabili. Con un nuovo immanente livello di visibilità del flusso logistico diventa possibile identificare in anticipo potenziali colli di bottiglia i blocchi e intervenire per tempo con contromisure o piani di backup per gestire al meglio le attività.
Per esempio, un supply chain manager con accesso ai dati da un magazzino abilitato dall’IOT potrà rilevare che, a fronte di condizioni di temperatura e/o di luce particolari, un particolare prodotto o un gruppo di prodotti potrebbe deteriorarsi.
Anche se in ritardo per evitare il problema, il fatto di esserne a conoscenza è possibile intervenire per ordinare una quantità equivalente per sostituire la quantità di prodotti da scartare. In un sistema particolarmente sofisticato, i sensori del magazzino sono in grado di inviare un messaggio di richiesta di un ordine di rimpiazzo è necessario senza l’esigenza di avere un intervento umano.
In termini di planning della rete logistica, gli operatori logistici saranno in grado di modellare variazioni della rete dinamicamente e in tempo reale. Utilizzando i dati dei sensori dei pallet e veicoli intelligenti insieme alle informazioni del flusso di spedizioni dagli interporti intelligenti, il business sarà in grado di riconfigurare le rotte e l’utilizzo dei poli con immediatezza e con la massima visibilità. Ciò significa che le risposte alle questioni esposte prima su le variazioni della rete logistica saranno molto più facili, precise e tempestive con un evidente vantaggio operativo ed economico.
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