Come etichettare e leggere i codici a barre direttamente sul fine-linea
Il momento dell’etichettatura di un prodotto nasconde molte più insidie di quello che si possa pensare. Infatti, è in quell’istante che comincia la vita logistica del prodotto e il suo passaporto tra i vari passaggi della supply chain sarà rappresentato dal suo codice a barre identificativo stampato sull’etichetta logistica.
Dalla leggibilità di quel codice nel percorso che il prodotto compie dalla fabbrica al punto vendita dipende il successo o meno di un lotto di produzione. Se il codice non è leggibile perché stampato male o con un grado di qualità non eccellente quel lotto rischia di dover tornare indietro, con un conseguente lievitamento dei costi e dei tempi per etichettarlo e spedirlo nuovamente. Un danno ancora maggiore se si tratta di prodotti deperibili (ad esempio alimentari o farmaceutici) e che spesso può comportare anche sanzioni molto severe.
I sistemi Print&Apply
Il momento in cui etichettiamo i nostri colli e i nostri pallet quindi è importantissimo, ma questo non vuol dire che tale attività non possa comunque essere svolta in maniera rapidissima e completamente automatica. Anzi l’automazione di questa fase garantisce un abbattimento di possibili errori.
Ma come si automatizza l’etichettatura? Attraverso un Print&Apply, ovvero un sistema per la stampa e l’applicazione in tempo reale di etichette su pallet o colli. Queste macchine automatiche sono composte da una unità di stampa (contenente una stampante di etichette logistiche) e da un braccio applicatore che preleva l’etichetta appena stampata e la applica all’imballo. Il tutto avviene direttamente sulla linea di confezionamento.
I Fixed Industrial Scanner
Naturalmente, l’utilizzo di un sistema Print&Apply ci permette di automatizzare la fase di stampa e applicazione dell’etichetta ma non ci mette ancora al riparo da errori di codifica e non ci garantisce che la qualità del codice a barre sia elevata. A venirci in soccorso per una prima conferma della leggibilità del barcode sono gli scanner industriali fissi o fixed industrial scanner. Si tratta di piccoli lettori di codici a barre da montare accanto alle linee di packaging, in una posizione successiva al Print&Apply.
Questi piccolissimi ma potentissimi scanner sono in grado di decodificare i codici a barre dei prodotti che transitano dinanzi a loro, anche a velocità sostenute, l’avvenuta lettura (segnalata da appositi led) ci da un primo significativo indizio in relazione alla leggibilità dei codici stampati e applicati ai pallet o ai colli. Non solo i fixed industrial scanner possono agire anche da veri e propri sistemi di visione, come nel caso della serie FIS/MV di Zebra. Si tratta di camere in grado di ispezionare completamente l’etichetta per verificare che tutti gli elementi del layout siano effettivamente presenti.
Le funzionalità di visione industriale di questi dispositivi possono essere utilizzate anche in altre fasi produttive come nel controllo qualità, ad esempio nel verificare il livello di riempimento di flaconi e bottiglie o se queste ultime sono state o meno sigillate con il tappo.
La verifica dei codici a barre
La verifica della qualità di stampa dei codici a barre avviene però attraverso l’utilizzo di un altro strumento: il verificatore barcode. Anche i verificatori possono essere montati direttamente a bordo linea (verifica in-line) oppure essere utilizzati manualmente per la verifica a campione delle etichette (verifica off-line). Il verificatore restituisce un valore che valuta l’effettiva qualità e il grado di leggibilità del codice a barre. Naturalmente ci si riferisce a qualsiasi tipo di codice a barre, sia esso 1D o 2D come un DataMatrix. Alcune aziende e alcuni settori, come quello farmaceutico, richiedono un grado di qualità molto alto del codice a barre e prevedono sanzioni in caso di codici non conformi agli standard.
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