Ogni occasione d'affari ha l'abbigliamento adatto
Dress code ed attività manageriale: quando la prima impressione fa la differenza
L'abbilgliamento che indossiamo giornalmente è espressione della nostra personalità, tuttavia ci sono alcune professioni nelle quali l'outfit giusto risulta facilitare notevolmente i rapporti professionali.
Per il manager, che ha la gestione dei rapporti commerciali di un'azienda e gestisce un gruppo di lavoro, l'abito giusto è il suo biglietto la visita perché, in ogni modo, la prima impressione è quella che fa la differenza.
E quindi, proprio come il nome di un famoso workshop in materia attivato presso l'Università Bocconi, "Dress to Impress", l'abito costituisce il primo approccio comunicativo verso il nostro interlocutore che lo predispone al dialogo e quindi all'accordo.
Un po' di storia dell'abbigliamento manageriale
Se pensiamo ai grandi manager italiani di successo non si può pensare che a Gianni Agnelli, icona indiscussa di stile ed eleganza che ha dettato legge in questo ambito.
Pare che egli fosse particolarmente affezionato agli abiti confezionati su misura, non solo per quanto riguarda quelli più sobri ma anche per l'abbigliamento da indossare in occasioni più informali.
I capi spalla del suo outfit erano l'abito Solaro, la giacca in principe di Galles, le camicie botton-down da indossare rigorosamente con i bottoni slacciati.
Anche altri importanti uomini d'affari come Luca Cordero di Montezemolo e Matteo Marzotto si sono ispirati a al look del celeberrimo Avvocato.
In tempi più recenti l'outfit del manager di successo strizza l'occhio sempre di più al genere casual ed informale, sempre però con estremo rispetto del buon gusto.
Lapo Elkann con i suoi capi colorati ed insoliti, per esempio, risulta essere la massima espressione di questa tendenza che gli ha fatto guadagnare per ben quattro volte il titolo di "Best dressed man" dalla rivista Vanity Fair.
A livello internazionale, poi, i grandi manager contemporanei si sono distinti proprio per il loro look minimal ma che è poi diventato un must dell'abbigliamento manageriale, basti pensare ai jeans e dolcevita di Steeve Jobs, alle maxi felpe di Mark Zuckeberg oppure ai maglioni neri di Sergio Marchionne che usava sfoggiare anche nelle occasioni più glamour.
Per quanto riguarda le donne, il loro outfit nella storia, ed ancora oggi, è stato caratterizzato da tailleur e tubini di varie forme e colori.
"M" come manager... e come moda
Oggi quindi possiamo tranquillamente affermare che il dress code dell'uomo o della donna d'affari non è più soltanto all'insegna dell'eleganza estrema, fatta di abiti rigorosi ed estremamente formali, ma comprende anche stili dalle linee più morbide.
Le manager ad esempio sostituiscono spesso la classica giacca con un confortevole twin set oppure con un blazer da abbinare a pantaloni classici o gonna.
Importantissimi sono gli accessori: le scarpe con il tacco o una sneacker griffata nelle occasioni meno impegnative, da abbinare con la borsa a secchiello o sagomata, che oggi sono molto di moda; i monili costituiscono un complemento non indispensabile, al contrario dell'orologio di grande classe anche nei modelli maschili.
L'uomo, invece, può affrontare meeting e riunioni di business vestendo semplicemente con un completo, meglio se di colore blu o grigio, ad un petto o doppio.
Da escludere l'utilizzo di ornamenti come anelli o bracciali, mentre è d'obbligo indossare l'orologio.
La camicia deve essere rigorosamente bianca, con colori pastello o rigata sottile, abbinata ad una cravatta in tinta unita o a righe o disegni piccoli.
Da prediligere, poi, la scarpa in pelle marrone o nera.
Per i manager che militano nelle dot-com l'abbigliamento assume toni più rilassati e autorizza l'uso di jeans, maglioncini, polo o t-shirt impreziosite da delicate fantasie o da giochi di colori pastello, il tutto corredato da scarpe da ginnastica bianche.