Picking efficiente: come fare?
In questa circostanza ci riferiremo esclusivamente al criterio operativo >uomo alla merce<, ovvero ai magazzini tradizionali. Gli impianti automatici seguono infatti logiche diverse, in quanto tutte le UdC sono potenzialmente disponibili al picking; sarà il software di base che, in funzione di eventuali vincoli, (tempo di accesso all'UdC, shelf-life gestione del lotto, FIFO, FEFO, etc.) permetterà l'estrazione dell'UdC più conveniente.
Negli impianti tradizionali la mappatura del picking ha un forte impatto sulla produttività e sui costi; a volte, quindi, per migliorarne l'efficienza, bastano alcune decisioni riguardanti il "come" predisporre la mappa e, parallelamente, quale politica di routing adottare per aggredire il punto picking.
Questi due elementi (display e politica di routing) sono assolutamente interconnessi.
Di seguito faremo le necessarie osservazioni su questo aspetto organizzativo, suggerendo gli indirizzi per effettuare gli interventi migliorativi sull'efficienza.
Si noti che l'assorbimento di risorse dirette per effettuare l'attività di picking è alquanto elevato; la slide seguente, pur indagando su una popolazione limitata, conferma quanto statisticamente è confermato su larga scala.
Qualsiasi intervento sul picking è impegnativo e delicato, poiché si riferisce ad un processo operativo ad alta densità di personale impiegato; i risultati, in positivo e in negativo, possono avere effetti sensibili sull'efficienza generale del sistema logistico aziendale.
Se poi segmentiamo il processo di picking in sottoattività, appare evidente che l'assorbimento delle risorse imputabili alle percorrenze è l'elemento che ha l'incidenza più elevata. Il primo indirizzo per migliorare l'efficienza del picking è, quindi, quello di limitare le percorrenze degli operatori e/o di dotarli di mezzi di movimentazione ergonomici e veloci
La scelta dei carrelli per l'order picking è relativamente semplice e sarà oggetto di un articolo successivo, anche se non può prescindere da un buon progetto organizzativo; in questa sede argomenteremo principalmente sul display del picking e sulle politiche di routing adottabili per limitare le percorrenze, cercando elevata efficienza.
Come fare per centrare questo obiettivo?
Una prima strada percorribile è quella di compattare il display attraverso attrezzature e mezzi mirati (ad esempio utilizzando scaffalature a gravità, che purtroppo sono abbastanza costose, oppure carrelli commissionatori che permettano di aggredire anche il secondo / terzo livello di prelievo). In questo ultimo caso è necessario analizzare la frequenza di prelievo dei beni, cercando di posizionare le SKU sugli scaffali in modo da minimizzare i prelievi al secondo / terzo livello perché, come è facilmente intuibile, sollevarsi dalla quota "zero" abbassa l'efficienza dell'operatore.
Altre tecniche per efficientare il picking necessitano di interventi più complessi e di strumenti informatici all'altezza della situazione. I possibilità principali sono:
- una mappa del picking modificabile istantaneamente, secondo necessità, per potere utilizzare sempre al meglio sia lo spazio sia l'ubicazione del prodotto in magazzino
- il governo di alcuni parametri qualificanti per la logistica, che non sempre vengono gestiti dai sistemi informativi: peso e volume unitario dei codici, definizione rigorosa della minima unità di vendita, indici di rotazione
- la definizione di una politica di routing fra gli scaffali, che tenga conto della posizione dei codici (da legare al loro comportamento commerciale) nel display, in relazione alla frequenza con cui vengono prelevati e alla loro giacenza volumetrica
Le politiche di routing sono numerose e la loro articolazione ha come obiettivo dichiarato il contenimento delle risorse assorbite per muoversi nel fare picking.
Di seguito si riporta, a titolo esemplificativo, la simulazione di evasione di due ordini, adottando differenti politiche di routing; ovviamente le percorrenze possono variare sia in funzione della strategia di prelievo, sia della casualità dei codici richiesti
In impianti molto sollecitati e di grandi dimensioni, si utilizzano spesso dei software dedicati che, in relazione al portafoglio ordini da evadere ad un orizzonte prefissato, siano in grado di valutare le risorse necessarie per modificare o confermare la mappa del picking mettendola in relazione alle percorrenze necessarie per effettuarlo. A fronte di un saldo negativo delle risorse impegnate nella modifica della mappatura rispetto alle risorse per il picking, (e nel rispetto dei leadtime necessari) si procede alla riconfigurazione del display, posizionando i prodotti più richiesti nelle ubicazioni a minor tempo di accesso.